Enews 359 – Lunedì 26 novembre 2012

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G-r-a-z-i-e! Grazie a tutti. Grazie di cuore. È difficile sintetizzare in una parola diversa le emozioni della giornata di ieri. Ci dicevano che la nostra era solo una bolla mediatica, sospinta dai poteri forti, incapaci di esprimere progetti e proposte. Ci dicevano che avremmo perso al primo turno. Ci dicevano che non saremmo stati capaci di imporre la speranza del cambiamento.

È andata in modo diverso.

Si va al ballottaggio. Sarà un ballottaggio aperto. Aperto nel senso che potranno votare – previa registrazione – anche quelli che non hanno votato al primo turno. Ma aperto anche e soprattutto perché i dati ci consegnano un distacco con Bersani colmabile. I sondaggi che loro davano in TV prevedevano un divario di 15 punti percentuali. I dati ufficiosi del PD (fatti sulla base del computo delle segreterie provinciali ma non dei singoli seggi) parlano di 9 punti di distacco. I nostri dati ufficiosi – quelli dei rappresentanti di lista – sono diversi: meno cinque punti! Diciamo la verità: il succo non cambia. Che siano 5 o 9 i punti di distacco, la partita è aperta e nei ballottaggi si riparte sempre dallo zero a zero. Chiediamo di mettere online i verbali, e non gli aggregati delle segreterie provinciali. Naturalmente lo diciamo senza mettere in dubbio la correttezza di nessuno e con uno stile, il nostro, basato sul sorriso e sul rispetto.
Qui trovate il video del mio ringraziamento ieri sera.

Per adesso alcune considerazioni sparse:

I. Domenica prossima si confrontano due diverse idee di futuro. L’idea dell’usato sicuro contro la rottamazione è il simbolo di un’opportunità che il centrosinistra offre all’Italia e agli italiani. I cittadini che vogliono votare possono farlo liberamente. Gli italiani hanno la possibilità di scegliere e noi rispetteremo il risultato, niente alibi!

II. In tanti oggi dicono che la nostra partita l’abbiamo già vinta.Scherzando dicevo ieri che non ci basta l’abbraccio di chi ci dà il premio simpatia. Noi puntiamo al risultato. Non si va a Sanremo per vincere il premio della critica: si va a Sanremo per vincere il festival. Il ballottaggio è aperto, ma per vincere occorre una mobilitazione pazzesca. Dobbiamo andare casa per casa, porta a porta, sui luoghi di lavoro e tra gli amici. Questa non è la sfida di uno: questa è la sfida di un noi. Se siamo arrivati sino a qui è perché voi ci avete messo la faccia e il cuore. Chi vuole darci una mano per queste ultime ore ci scriva subito a [email protected]. Questa è l’ultima chiamata per il cambiamento.

III. Noi avevamo con noi il 2% dei segretari provinciali. E il 3% dei parlamentari. Eppure abbiamo avuto una forchetta tra il 36 e il 39% dei voti del centrosinistra. Questo la dice lunga sul valore incredibile della nostra impresa. Ma fa anche pensare sul grado di rappresentatività di una parte del gruppo dirigente…

IV. Io credo che Nichi Vendola starà con Bersani senza dubbio. Ma gli elettori di Vendola più legati al voto d’opinione, da Milano alla Puglia passando per Roma, faranno ciò che vogliono loro, non ciò che suggerisce SEL. E dunque anche qui la partita è apertissima, come pure ovviamente per i voti che hanno preso Laura Puppato e Bruno Tabacci: i candidati – ragionevolmente – faranno dichiarazioni di voto per il segretario o per la libertà di coscienza. Anche perché io non chiedo di fare accordi con nessuno (basta con la politica degli inciuci). Ma gli elettori non ascoltano i propri leader: sono liberi. E mobili. Sono convinto che possiamo prendere noi quei voti.

V. Chi mi conosce, chi sa cosa abbiamo fatto in questi anni, chi ci ha visto cambiare Firenze ci ha dato credito. Questa cosa mi allarga i polmoni. Mi dà gioia. Chi ci ha visto all’opera ci dà fiducia. Certo, possiamo fare molto di più. E proveremo a farlo. Ma vedere la pazienza con cui ieri alcuni fiorentini sono stati in coda per due ore e mezzo, per ridare fiducia al proprio Sindaco, mi ha emozionato. Spero solo che il PD metropolitano accetti adesso il nostro invito ad aumentare il numero dei seggi, così da eliminare le code!
Ci sono due tipi di Italia possibile, da domenica prossima. Dipenderà da quanti andranno a votare, dipenderà da come ci mobiliteremo nelle ultime ore, dipenderà da noi insomma.
Ci saranno confronti televisivi, immagino. Spero tanti.
Stasera, io e Bersani abbiamo ricevuto un invito dalla RAI per andare da Fabio Fazio e ci andremo, ma forse non per un faccia a faccia. Mercoledì sera saremo in prima serata su RAIUNO. Personalmente ho già dato la mia disponibilità al confronto a partire dall’invito di Enrico Mentana su La7, Lilli Gruber e SKY. Saranno confronti belli, spero, ma non cambieranno il risultato. Il risultato lo cambierete voi, facendo l’ultimo miglio insieme. Sereni e sorridenti, come sempre. Perché dopo tante discussioni stavolta può cambiare l’Italia davvero. Ce la date una mano?

Un sorriso
Matteo