Enews 504, martedì 12 dicembre 2017

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Ben ritrovati.

Sta finalmente per cominciare la campagna elettorale e potremo discutere di argomenti concreti, importanti per la vita dei cittadini, uscendo dalla bolla autoreferenziale nella quale la politica tradizionale è spesso imprigionata. Neanche 24 ore che sono tornato a Roma e subito la mente torna alla bellezza degli incontri con la gente fatti durante il viaggio in treno: sulla mia pagina YouTube, cliccando qui, trovate un video di meno di tre minuti che ripercorre alcune delle tappe, trailer del film vero e proprio che uscirà a febbraio.

Leggo qualche email preoccupata sulla prossima campagna elettorale ma penso che la sfida decisiva si giocherà sui temi del lavoro e della sicurezza sociale. E penso dunque che il PD abbia tutti gli elementi per essere la forza più credibile e più convincente.
Penso e credo, davvero, che saremo il primo partito come numero di voti e il primo gruppo parlamentare. Quando saranno chiari candidati e modalità di voto, anche quelli che da settimane raccontano di avere già in tasca tutto cambieranno toni, vedrete: non saranno pochi coloro che, convinti di entrare in conclave come Papa, usciranno cardinale.

È fondamentale, tuttavia, che si chiuda la pagina delle polemiche interne al centrosinistra: basta con le risse. Chi ha scelto la strada della divisione risponderà delle proprie scelte davanti ai cittadini: noi non dobbiamo attaccare nessuno. Adesso la discussione è finita, stop alle chiacchiere inutili. Abbassiamo le polemiche personali e incalziamo tutti sui contenuti.

Per esempio: ieri ho illustrato sinteticamente le nostre tesi sull’Europa (quiil post, qui la pagina di Avanti sul tema), chiedendo agli altri di fare altrettanto. Risposte non pervenute, ovviamente. Del resto, come fanno a rispondere?
I Cinque Stelle chiedono un referendum per uscire dall’Euro come hanno ufficialmente detto in TV dalla Gruber qualche sera fa. Referendum nel quale peraltro – ha detto la loro rappresentante in trasmissione Castelli – non sanno che cosa votare, se votare sì o votare no. Immagino già la campagna elettorale pentastellata: «Amico del Blog, sull’uscita dall’Euro vota e fai votare “Non so”.»
E Salvini che dice? La sua idea dell’Europa è quella di sei mesi fa targata Marine Le Pen o è quella di Berlusconi targata Angela Merkel? Le due non sembrano compatibili, (almeno) uno dei due sta prendendo in giro gli italiani. Affidereste il futuro di questo Paese, finalmente uscito dalla crisi dello Spread e della decrescita, a chi vorrebbe portarci fuori dall’Euro? Nessuno lo dice, ma dopo che questo 2017 è stato caratterizzato dalla sconfitta dei populisti in Olanda, Francia, Germania, l’Italia – per responsabilità di Berlusconi e Salvini – è il primo paese europeo in cui popolari e populisti viaggiano insieme. Chissà, prima di marzo magari anche qualche commentatore noterà la stridente contraddizione di chi afferma di voler combattere il populismo… alleandosi con i populisti. È un’idea innovativa, sicuramente. È come se un dietologo per farvi dimagrire vi dicesse di mangiare tanti dolci.

Il PD e il centrosinistra sono la forza seria e credibile che può dare un futuro all’Italia. Ma dobbiamo essere noi, prima di tutto, desiderosi di vincere, affamati e non rassegnati. Questo il senso di una lunga intervista che ho rilasciato al condirettore di Repubblica, Tommaso Cerno e che trovate qui. Se avete tempo per leggerla e mi mandate i vostri commenti, sarò felice di leggervi: [email protected].

E allo stesso tempo dobbiamo chiudere la questione coalizione (che ci aiuterà molto nei collegi uninominali della Camera e del Senato visto che circa un terzo dei seggi saranno scelti con voto secco sul collegio), ma dobbiamo anche e soprattutto rilanciare il PD. Per questo rinnovo l’appello a chi vorrà darci una mano per fare il Responsabile di Seggio a segnalare la propria disponibilità (clicca qui) e vorrei invitarvi a seguire sabato mattina 16 dicembre la diretta da Reggio Emilia (dalle 10 alle 13). Nel Teatro Municipale Romolo Valli della città del Tricolore, nella città delle sfide educativa e dei valori dei fratelli Cervi, in collegamento con mille sedi del PD distaccate sul territorio, chiuderemo politicamente questo 2017 pronti a ripartire con la campagna elettorale a gennaio. E ci saremo come PD, come squadra, con i rappresentanti del Governo, con gli amministratori locali, con i vostri messaggi e suggerimenti che arriveranno dai social, con le storie di un partito che ha preso l’Italia ferma in panne e l’ha rimessa in moto. Ora il bivio è chiaro: si continua a andare avanti o si torna indietro? La sfida tutto sommato è semplice: se pensate che l’Italia stia meglio di quattro anni fa, date fiducia al PD. Se avete voglia di tornare ai tempi dello spread e della crisi occupazionale, invece avete l’imbarazzo della scelta.

Pensierino della sera. Avevo promesso alla Leopolda (qui il mio intervento integrale) che ogni quindici giorni avremmo presentato un report sulla disinformazione sistematica che alcuni soggetti praticano in rete e sui social. Puntuale come un orologio svizzero, oggi Democratica presenta il primo report (potete scaricarlo da qui o richiederlo su whatsapp al 348 640 9037). Non ci occupiamo di potenze straniere (come invece ha fatto La Stampa, qui), ma – per il momento – solo dei primi passi di un’inchiesta che adesso fa pensare. E tra qualche settimana, ne sono certo, farà anche molto parlare. E ricordatevi: non lo facciamo per la campagna elettorale o per vincere un collegio in più. Lo facciamo per i nostri figli. Perché la Rete non divenga il luogo della falsità soprattutto su temi delicati come i temi sanitari, dai vaccini al cancro, dall’anoressia alle malattie rare. Con questi report il PD svolge un servizio pubblico e propone alcuni fatti oggettivi: chi vorrà, potrà discuterli, ci auguriamo civilmente.

Un sorriso,
Matteo
(chi vuole restare in contatto quasi quotidiano può scaricare la App Matteo Renzi, qui, grazie)

Post Scriptum. Dopo la bella manifestazione di Como, il capo di Forza Nuova ci ha attaccato dicendo che il PD è il loro nemico. Ho risposto con questo post su facebook. Mi colpisce però che da qualche ora il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, per aver espresso giudizi analoghi sia costretto ad avere una protezione della Digos. Un abbraccio a Ricci e alla sua famiglia, intanto. E una certezza: noi non lasceremo soli i nostri amministratori.