Il treno Pd tra Veneto ed Emilia Romagna, 9 novembre

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Si riparte da Treviso, dalla Texa di Monastier, un monumento contro la delocalizzazione con i suoi 600 lavoratori impiegati.

Poi Porto Marghera e la Cittadella dell’Edilizia. Un esempio di riqualificazione urbana, di trasformazione di un’area del porto grazie all’accordo tra pubblico e privato, a un’architettura di qualità e all’utilizzo di materiali innovativi. Quindi l’Interporto di Padova e il distretto della Giostra che comprende alcuni comuni della parte occidentale della provincia di Rovigo. Il treno ha poi valicato il confine regionale ed è passato in Emilia Romagna per la tappa successiva a Ferrara. Insieme al ministro della Cultura Dario Franceschini si è svolta la visita al MEIS, il museo dell’ebraismo nato da una proposta di legge parlamentare del 2003, i cui lavori sono iniziati grazie ai 47 milioni di euro stanziati dal governo Renzi e che il 13 dicembre ha aperto finalmente i battenti. Ma anche sul treno, tra una tappa e l’altra, si sono svolti incontri importanti. Come quelli con i rappresentanti dei circa 200mila risparmiatori rimasti coinvolti nel fallimento di Popolare di Vicenza e Veneto Banca e con i vertici di Banca Etica, una realtà nata quasi 20 anni fa che dimostra che si può fare finanza senza perdere di vista gli ideali e i valori.