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18app, il bonus di 500 euro da spendere in cultura destinato a tutti i neo 18enni, nasce idealmente in un momento preciso. Parigi era appena stata sconvolta da una serie di attentati terroristici di matrice islamica che causarono la morte di 130 persone e il ferimento di oltre 400. Il 13 novembre del 2015 un commando di almeno 10 persone colpì simultaneamente in tre diverse zone della città: nei pressi dello stadio, in diversi locali e ristoranti e al teatro Bataclan dove si stava svolgendo un concerto rock e dove furono uccise 90 persone tra cui la 28enne ricercatrice italiana Veleria Solesin.

Dieci giorni dopo, in un discorso pronunciato nella sala degli Orazi e dei Curazi in Campidoglio, a Roma, Matteo Renzi, nelle vesti di presidente del Consiglio, annunciando la risposta dell’Italia al terrore tenne un discorso storico. “Asciugate le lacrime – disse – è tempo di reagire”. Da lì a poco sarebbe stata varata la legge di stabilità e Renzi annunciò un piano di 2 miliardi: 1 miliardo in sicurezza (forza dell’ordine, cybersecurity, difesa), 1 miliardo in cultura (diritto allo studio, giovani, rammendo delle periferie, associazioni culturali).

Perché non c’è sicurezza senza cultura, non c’è lotta al terrorismo senza investimento nella nostra identità. Per il Partito Democratico investire in cultura significa investire nell’Italia, nel futuro, nei valori che la follia terroristica prende di mira. Per questo il governo Renzi ha stabilito che per ogni euro investito in sicurezza sarebbe corrisposto 1 euro investito in cultura: 1 euro in sicurezza, 1 euro in cultura.

In questo contesto 18app rappresenta soprattutto un grande investimento sui giovani. Una misura che ha dato risultati eccezionali, tanto che all’estero oggi vogliono copiarcela. Molti ragazzi l’hanno accolta come una sorta di “benvenuto” nella maggiore età che il loro Paese ha voluto dare loro. Per la prima volta, infatti, l’Italia ha voluto investire sulla loro capacità di scegliere autonomamente i propri consumi culturali.

La maggior parte dei 350 mila diciottenni che ne hanno usufruito, ha usato il bonus per acquistare libri (il 78%), per andare al cinema o a teatro, per visitare una mostra o un museo. Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha parlato di “ottimi risultati che giustificano la conferma della misura nella legge di bilancio 2018 all’esame del Parlamento”. E infatti la misura è stata confermata anche per quest’anno.

BONUS 500 EURO: CHI PUO’ RICHIEDERLO E DA QUANDO

Come già avvenuto per i nati nel ’98 e ’99, anche i ragazzi del 2000 potranno farne richiesta non appena sarà emanato il decreto attuativo. Nel 2017 è arrivato a settembre, quindi bisogna solo aspettare un po’. Intanto è necessario dotarsi della SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), la nuova identità digitale che consente di avere un codice Pin unico per accedere on line ai servizi dell’amministrazione pubblica.

18APP: COME FARE LA REGISTRAZIONE

Una volta ottenuto la SPID si deve andare sul sito www.18app.italia.it oppure scaricare l’applicazione 18app. È dal 18app.italia.it che si possono generare i buoni per acquistare quello che interessa, sia per prodotti online oppure da ritirare nei negozi fisici degli esercenti registrati al servizio.

ENTRO QUANDO SPENDERE IL BONUS CULTURA

Per chi è nato nel 1999, il Bonus Cultura si può spendere fino al 31 dicembre 2018. Chi invece è nato nel 1998 ha avuto tempo fino al 31 dicembre 2017.

COSA SI PUÒ COMPRARE CON IL BONUS

Ci sono alcune differenze tra i 18enni. I nati nel 1999 avranno una varietà di scelta più ampia di quella che hanno i nati del 1998, infatti sono state modificate le norme che regolano il funzionamento del bonus cultura con cui sono state aumentate le categorie d’acquisto. Per i nati nel 2000 bisognerà attendere il decreto attuativo. Ma intanto vediamo cosa è possibile acquistare a oggi:

  • biglietti per assistere a rappresentazioni teatrali: biglietti d’ingresso singoli, abbonamenti o card;
  • biglietti per il cinema: biglietti d’ingresso singoli, abbonamenti o card;
  • ingressi per visitare musei e mostre;
  • biglietti per partecipare ad “eventi culturali” (ad esempio il Salone del Libro o il Festival di Venezia);
  • ingressi per visitare monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi naturali;
  • biglietti per “spettacoli dal vivo” (dai concerti alla Scala o a Santa Cecilia, agli spettacoli circensi);
  • libri, compresi i testi scolastici, naturalmente anche nella versione ebook;
  • musica registrata: cd, dvd musicali, dischi in vinile, musica on line (solo per chi è nato nel 1999);
  • corsi di musica, di teatro o di lingua straniera (solo per chi è nato nel 1999)
    e molto altro ancora…

VIOLAZIONI DEL DECRETO

Il MIBACT vigila sul corretto funzionamento della Carta e può provvedere, in caso di eventuali usi difformi o di violazioni delle norme del presente decreto, alla disattivazione della Carta di uno dei beneficiari o alla cancellazione dall’elenco di una struttura, di un’impresa o di un esercizio commerciale ammessi, fatte salve le ulteriori sanzioni previste dalla normativa vigente.