Alternanza Scuola-Lavoro

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Pensare che la scuola possa e debba avere collegamenti col mondo del lavoro, non è soltanto un sistema pratico e contingente per rispondere a una società sempre più dinamica e sempre più globale, ma è anche una consapevole via di uscita dal modello teorico della riforma Gentile del 1923 (che Mussolini definì la “più fascista delle riforme”) di una scuola elitaria e separata dalla società del lavoro.

Aprire la scuola al mondo esterno e far conoscere la scuola al mondo esterno è, finalmente, un modello didattico che si è affermato anche in Italia. Grazie a una legge dello Stato, infatti, dal 2015 si è introdotto un percorso di orientamento nel mondo del lavoro, che sarà utile agli studenti una volta che avranno terminato il ciclo di studi obbligatori, quando si troveranno davanti a una scelta importante per la propria vita.

Certo, è possibile pensare a miglioramenti e modifiche alla legge, ma quel che davvero importa è che oggi nel nostro Paese si sia data dignità tanto alla formazione scolastica quanto all’esperienza di lavoro.

I giovani studenti alterneranno le ore di studio alle ore di formazione in aula e a quelle all’interno delle aziende. Faranno, insomma, esperienza sul campo, acquisendo le competenze utili per inserirsi nel mercato del lavoro.

Quante volte abbiamo sentito dire che, nel sistema scolastico italiano, occorreva “superare il gap formativo tra mondo del lavoro e mondo accademico”? Dal 2015 questo è realtà.

Alternanza Scuola Lavoro: che cos’è

Alternanza scuola -lavoro: l’espressione ci consente subito di capire che si tratta di un metodo didattico in cui gli studenti affiancano un periodo di formazione teorica in classe con uno di esperienza più pratica in un luogo di lavoro.

Per arrivare a questa metodologia didattica, occorre integrare tre diversi sistemi: quello dell’istruzione, quello della formazione e quello del lavoro. È necessaria, dunque, una vera sinergia tra i diversi ambiti, perché l’obbiettivo comune è quello di far sì che gli studenti possano apprendere dalla scuola e dal lavoro, dall’insegnamento teorico in classe e dall’esperienza concreta.

Gli strumenti del mestiere non sono più rigidamente divisi tra strumenti della mente e strumenti delle braccia, tra teoria e pratica, perché l’approccio all’insegnamento e dunque all’apprendimento è globale, totale, a 360 gradi.

Cosa prevede la legge 107/2015

L’alternanza scuola lavoro è stata resa obbligatoria nel 2015, dalla legge 107. Si tratta della riforma della Buona Scuola che prevede 400 ore di formazione dedicata al lavoro nell’ultimo triennio dei tecnici e dei professionali e 200 ore in quello dei licei. L’alternanza scuola-lavoro si potrà fare in azienda, ma anche in enti pubblici, musei, biblioteche, associazioni e si potrà svolgere anche nei mesi estivi e all’estero.
A questo scopo, è stato istituito il Registro nazionale nel quale saranno raccolti enti e imprese disponibili a svolgere i percorsi.

100 milioni all’anno per i nostri studenti

Con la riforma della Buona Scuola, l’alternanza scuola-lavoro è uscita dalla sperimentazione ed è diventata strutturale, e fondamentale nel percorso di studi, grazie ad uno stanziamento di 100 milioni all’anno.

Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza

Nella Gazzetta Ufficiale del 21 dicembre 2017 è stato pubblicato il decreto interministeriale 3 novembre 2017 n. 195 “Regolamento recante la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro e le modalità di applicazione della normativa per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro agli studenti in regime di alternanza scuola-lavoro”.

Si tratta dell’attesa “Carta” in cui non solo si stabiliscono dei diritti importanti a beneficio di studenti e studentesse, in particolare il principio della coerenza tra percorso in alternanza e percorso di studio seguito dagli studenti.

Ci sono anche altri diritti evidenziati dalla Carta. Ad esempio, il diritto ad un ambiente di apprendimento favorevole alla crescita della persona e ad una formazione qualificata, ed anche il diritto ad una dettagliata informazione sul progetto e sulle sue finalità educative e formative.
Inoltre, si dà ad ogni studente un ruolo importante di “valutatore”. Ragazzi e ragazze, infatti, potranno esprimere una valutazione sull’efficacia dei percorsi effettuati, sia durante il periodo di alternanza sia al termine di essa.

La Piattaforma

Per rendere operativa la Carta, è stata attivata la Piattaforma digitale per la gestione dell’alternanza scuola-lavoro. Tante sono le sue funzioni, tra cui quella di Matching, far incontrare domanda e offerta, offrendo la possibilità alle scuole e alle strutture ospitanti di sapere chi è e che cosa fa il partner con cui progettare insieme i percorsi di alternanza.
Nella piattaforma digitale c’è anche il Bottone rosso, con il quale gli studenti potranno segnalare i casi in cui non è rispettato il patto formativo. Non serve tanto a segnalare l’insoddisfazione dello studente per l’esperienza effettuata (per questo c’è lo strumento della valutazione a fine percorso), quanto a denunciare situazioni in cui il progetto di alternanza non è per nulla formativo!

Alternanza Scuola lavoro: come funziona

Come funzione l’alternanza scuola – lavoro è presto spiegato. Innanzi tutto, le istituzioni scolastiche stipulano convenzioni con aziende, associazioni culturali, fondazioni, imprese, camere di commercio, soggetti del terzo settore ecc che dichiarano di essere disposti a ospitare lo studente per il periodo dell’apprendimento e attraverso specifici progetti di alternanza scuola lavoro.

Stipulata la convenzione, il progetto può cominciare. L’alternanza può svolgersi sia all’interno sia all’esterno dell’istituto scolastico.
Ad esempio, in aula potranno esserci incontri di formazione con esperti chiamati dall’esterno oppure meeting di orientamento e anche corsi di insegnamento che preparino all’attività di stage in azienda.
E all’esterno della scuola? All’esterno l’alternanza si svolgerà nelle strutture ospitanti che potranno essere aziende, enti pubblici, ma anche luoghi particolari come un museo, un festival letterario, un parco ambientale, un laboratorio artigiano, una start-up, una biblioteca… insomma le possibilità sonno davvero tante!

Gli studenti saranno seguiti dai propri docenti, dai tutor aziendali e da consulenti esterni che daranno loro informazioni, aiuto e sostegno in ogni momento del percorso di alternanza.
Ogni studente sarà valutato in merito alle competenze che avrà acquisito: al termine del periodo di alternanza, quindi, sono rilasciati attestati di frequenza, certificati di competenze e crediti.

L’alternanza è sfruttamento? Assolutamente no! Anzi, è il contrario: è valorizzazione del talento di ciascun studente in un percorso protetto di formazione. E se per i giovani l’alternanza scuola – lavoro rappresenta una interessante opportunità di crescita e di conquista di nuove skills utili per l’inserimento nel mercato del lavoro, per le aziende rappresenta un ottimo investimento nel capitale umano.