Matteo Renzi

Chi sono

“Lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato”
Baden Powell


matteorenziMatteo Renzi nasce a Firenze nel gennaio 1975 e cresce a Rignano sull’Arno.
Fin da giovanissimo vive l’esperienza scout, di cui si porterà dietro la voglia di giocare e di “lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato” (Baden Powell).

Questo impegno segna fortemente anche gli anni del liceo, il “Dante” di Firenze, dove Matteo diventa rappresentante di istituto. Da studente universitario della Facoltà di Giurisprudenza contribuisce alla nascita dei “Comitati per Prodi”: è il suo primo impegno in politica.

Lavora come dirigente nell’azienda di famiglia che si occupa di servizi di marketing, mentre prosegue l’impegno scout, come capo della branca R/S e come caporedattore della rivista “Camminiamo insieme”.

Nel settembre del 1999 sposa Agnese, studentessa di lettere, oggi insegnante nei licei fiorentini, e si laurea in giurisprudenza con la tesi “Firenze 1951-1956: la prima esperienza di Giorgio La Pira Sindaco di Firenze”. E’ autore con altri del libro “Mode – Guide agli stili di strada e in movimento” e di “Ma le giubbe rosse non uccisero Aldo Moro”, insieme a Lapo Pistelli.

Nel frattempo è segretario provinciale del Ppi e coordinatore de La Margherita fiorentina.

Nel 2004 viene eletto Presidente della Provincia di Firenze: durante il suo mandato riduce le tasse in Provincia, taglia i costi dell’Ente e aumenta gli investimenti in cultura e ambiente.

Nel 2008 decide di mettersi di nuovo in gioco: rifiuta la proposta del centrosinistra di candidarsi per un secondo mandato da Presidente della Provincia e il 29 settembre annuncia la sua candidatura alle primarie del Partito Democratico per la corsa a Sindaco di Firenze, con lo slogan “O cambio Firenze o cambio mestiere e torno a lavorare”. Sfidando l’immobilismo dell’establishment politico vince, nello stupore generale, le primarie raccogliendo il 40,52% dei voti.

Nel giugno 2009 diventa sindaco: Firenze respira aria nuova, di nuova vitalità politica.

Con una giunta dimezzata rispetto al passato e formata da metà donne e metà uomini, Firenze è la prima città italiana ad approvare un Piano strutturale a ‘volumi zero’ e a dire stop al cemento e al consumo di suolo. Parte la pedonalizzazione del centro storico, l’impegno per una città più verde e una campagna contro le morti sulla strada. Negli anni seguenti ha proseguito il lavoro aumentando gli investimenti su scuola, sociale e cultura.
Ogni anno per la festa del patrono, San Giovanni, sono stati restituiti o aperti luoghi simbolo della città: nel 2010 sono stati eliminati i metal detector dall’ingresso di Palazzo Vecchio e aperte tutte le porte d’ingresso. Nel 2011 è stata riaperta la Torre San Niccolò. Nel 2012 è stata aperta per la prima volta ai cittadini la Torre d’Arnolfo di Palazzo Vecchio. Nel 2013 è stato inaugurato il bookshop di Palazzo Vecchio

Il 2010 è l’anno della convention “Prossima Fermata: Italia”, da dove parte l’idea di una possibile, dovuta, ‘rottamazione’ di una classe politica ormai da decenni incollata alle poltrone.

L’anno dopo è la volta di “Big Bang: politici, scrittori, imprenditori e centinaia di persone salgono sul palco per esprimere la propria idea sul cambiamento dell’Italia. E ancora “Italia Obiettivo Comune”, dove tra un migliaio di amministratori locali si progetta un nuovo modello per l’Italia e un nuovo modello di Pd.

Il 13 settembre 2012 Matteo Renzi annuncia la sua candidatura alle primarie del centrosinistra. Nel frattempo continua l’impegno con la città. La campagna elettorale dura tre mesi: in un viaggio in camper Matteo tocca tutte le province italiane. Il 2 dicembre perde le primarie al ballottaggio contro Pier Luigi Bersani.

Nel 2013 corre nuovamente per le primarie, stavolta del Partito Democratico, e l’8 dicembre vince la competizione con il 67,5% dei voti, diventando segretario del Partito e battendo Gianni Cuperlo, Giuseppe Civati e Gianni Pittella.

Dal 22 febbraio 2014, a seguito delle dimissioni rassegnate da Enrico Letta dopo la votazione a larghissima maggioranza da parte della Direzione del PD, è Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, il più giovane dall’unità d’Italia.

Il giorno 7 dicembre 2016, preso atto del voto sfavorevole del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, rassegna le dimissioni.

Il 30 aprile 2017 quasi due milioni di persone vanno a votare per le primarie del Partito Democratico. Matteo vince con il 69% dei voti e viene riconfermato segretario nazionale.

Presenta il suo libro in un tour estivo che tocca numerose Feste de l’Unità. In autunno chiude il ciclo di presentazioni e avvia una grande campagna di ascolto con il Treno PD, che termina nel mese di dicembre.

Nel marzo 2018, dopo le elezioni politiche, lascia l’incarico di segretario nazionale del Partito Democratico. Prosegue il suo percorso politico come senatore, eletto nel collegio di Firenze, Scandicci, Signa, Lastra a Signa e Impruneta.

Con Rizzoli ha pubblicato “Fuori!” (2011) e “Stilnovo” (2012). Nel 2013 “Oltre la rottamazione” edito da Mondadori.
Con Feltrinelli ha pubblicato “Avanti! Perché l’Italia non si ferma” (2017).