“Il pensiero non ha catene”, “Chi è libero dentro è libero ovunque”, “In fuga dai luoghi comuni”: sono questi alcuni degli slogan di ‘Piedelibero’, una iniziativa che unisce etica ed estetica e che consiste nella creazione di un marchio per rendere le biciclette riciclate e recuperate dalle officine del carcere di Sollicciano e dell’Istituto penale minorile Meucci riconoscibili e uniche. Un vero e proprio brand, dunque, che partendo dalle biciclette poi si estenderà ad altri oggetti.
‘Piedelibero è stato presentato a Palazzo Vecchio dal sindaco Matteo Renzi, insieme al vicesindaco Stefania Saccardi, al provveditore dell’Amministrazione penitenziaria della Toscana Carmelo Cantone, al direttore del carcere di Sollicciano Oreste Cacurri e dell’Istituto penale minorile Meucci Fiorenzo Cerruto, al presidente della Cooperativa Ulisse Giovanni Autorino, a Mario Catoni della Catoni Associati e al consigliere speciale per la bicicletta Giampiero Gallo.
“Del tema delle carceri – ha sottolineato il sindaco Matteo Renzi, che ha comprato proprio oggi, al termine della conferenza stampa, una bicicletta da uomo blu con ruote rosse – si parla spesso quando ci sono eventi negativi: ma i problemi nazionali non si affrontano con provvedimenti ‘una tantum’ ma con operazioni e sfide culturali ed educative. Per questo siamo felici di promuovere questa iniziativa bellissima con la cooperativa Ulisse che da tanti anni lavora con i ragazzi del carcere e che ora vede la nascita di un brand di prodotti che verranno commercializzati. E’ un modo bello per dimostrare il volto etico e solidale di Firenze proprio nei giorni dei Mondiali di ciclismo”.
Il progetto Piedelibero riprende e amplia Milleunabici, iniziativa nata nel 2000 tra Comune, carcere di Sollicciano e cooperativa Ulisse: le biciclette provenienti dai depositi comunali venivano riparate e restaurate dai detenuti e rimesse in circolazione, e questo contribuiva anche al recupero sociale dei carcerati. Adesso, grazie a un’idea di Catoni Associati, Piedelibero è destinato a superare i confini delle officine di recupero delle biciclette diventando il brand identificativo per tutti gli oggetti che in un prossimo futuro saranno prodotti all’interno delle strutture penitenziarie fiorentine, ad iniziare dai gadget e dall’accessori legati alla bicicletta. In questo modo sarà possibile ampliare la produzione e quindi raddoppiare i posti di lavoro all’interno e all’esterno degli istituti di pena.