Enews 417, 14 marzo 2016

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1. Rottamare il risolino
Quando ho annunciato la data di inaugurazione della Salerno-Reggio Calabria (22 dicembre 2016), ai corrispondenti della stampa estera che mi intervistavano è scappata una sonora risata. “Questa ci è piaciuta, raccontacene un’altra” sembravano dire con il loro risolino.

Conosciamo quel risolino, intendiamoci: quante volte negli ultimi quarant’anni la Salerno-Reggio è stata bloccata, rinviata, sospesa? Ma quel risolino mi ha fatto male perché l’ironia non era su di me, o sul Governo: quel risolino era il simbolo delle tante ironie sull’Italia, contro l’Italia.
Quel risolino lo conosciamo. È lo stesso risolino che ci fu rivolto al momento dell’annuncio degli 80 euro. È lo stesso risolino che ci fu rivolto quando annunciammo l’inaugurazione della variante di valico. È lo stesso risolino che ci fu rivolto quando nel cantiere dell’Expo dicevamo che saremmo arrivati in tempo e che la manifestazione sarebbe stata un successo.
È il risolino della legge elettorale che non si farà mai, del Senato che non si cambierà mai, dei poteri alle Regioni che non si ridurranno mai, del tetto allo stipendio dei supermanager pubblici e di tutto quello che potete facilmente immaginare.
Quel risolino è un risolino contro l’Italia. Ecco perché quando sono andato sul cantiere e ho visto gli operai che hanno abbattuto l’ultima galleria avvicinarsi a noi con i loro caschi e con in mano un tricolore, mi sono commosso.

Qui trovate il video del cantiere sulla Salerno Reggio Calabria: dura una decina di minuti.
E intanto grazie a chi mi sta scrivendo ([email protected]) per segnalarmi lo stato dell’arte dei cantieri nei comuni, nelle aree a rischio dissesto, nelle scuole: grazie soprattutto a un gruppo di nonne che in almeno quattro città diverse ha promesso che mi scriverà per verificare insieme come procedono i lavori degli istituti frequentati dai nipoti. Le nonne che controllano sono fantastiche!
Come sapete infatti accanto alle grandi opere abbiamo lanciato un piano di manutenzione straordinaria dei luoghi in cui gli italiani vivono tutti i giorni. Che poi, pensandoci bene, terminare le incompiute e mettere in ordine ciò che viviamo quotidianamente può sembrare banale, ma è la vera grande opera di cui l’Italia ha bisogno.

2. I due volti dell’Europa
Oggi alle 10.31 l’Europa è partita per Marte, con la missione Exomars. Siamo molto orgogliosi di questa Europa e non è un caso che per raggiungere tale obiettivo l’Italia abbia giocato un ruolo chiave, attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana e le nostre aziende. L’Italia è molto più forte e innovativa di come viene raccontata.
Ma l’Europa che parte verso Marte non ci deve far dimenticare ciò che sta accadendo tutti i giorni in varie parti del continente, da Calais, in Francia, a Idomeni, in Grecia. Guardando questa foto c’è da commuoversi per lo spettacolo della vita che è più forte di tutto. Ma c’è da indignarsi pensando che un neonato si trovi in queste condizioni nel 2016.
Tenete insieme queste foto:

Troverete le contraddizioni e le potenzialità della nostra Europa. Questa foto oggi è la carta d’identità dell’Europa. Un continente con un potenziale enorme ma che oggi sembra smarrito davanti alla crisi dei rifugiati.
Ecco perché tutti i giorni noi come Italia lavoriamo per un’Europa centrata sui valori umani e non solo sui parametri economici. Per un’Europa che si occupi di lavoro e non solo di finanza. Per un’Europa che abbia lo stesso ideale e non solo la stessa moneta.
Ci abbiamo provato anche cercando di spostare la direzione della sinistra europea, sabato scorso a Parigi. E continueremo a farlo nei prossimi giorni a partire dal Consiglio Europeo di giovedì e venerdi. Dove vogliamo trovare un accordo con la Turchia, ma non al prezzo di rinunciare ai valori che caratterizzano l’Europa. Dove vogliamo una risposta unitaria europea che non sia fondata sulla paura e sui muri.

3. Il Partito Democratico
Davanti a questi problemi il dibattito interno di tutti i partiti (talvolta purtroppo anche del PD) sembra surreale. Ai miei compagni di partito che pongono grandi problemi sulla visione strategica della sinistra, in Italia e nel mondo, do appuntamento per lunedì prossimo, in direzione e soprattutto al congresso del 2017 . Per gli appassionati della materia segnalo questo mio botta e risposta (molto lungo ma anche acceso, con domande non banali e con diverse critiche) fatto con gli studenti della scuola di formazione politica del PD: cliccate qui se volete.
A tutti quelli che invece criticano le primarie voglio dire che le primarie sono uno strumento serio per favorire la partecipazione e aprire la classe dirigente dei partiti al rapporto con i cittadini. Certo, qualche volta si registrano casi antipatici, non è una discussione nuova. Io ricordo che quando ho perso le primarie del 2012 molti dei miei amici volevano fare ricorso perché in intere regioni c’era la poco simpatica abitudine di bruciare schede e verbali senza la possibilità di ricontare. Allora presi il microfono e dissi la verità: che avevo perso. Punto. Può accadere di perdere. E solo chi sa perdere potrà imparare a vincere.
Quanto agli altri partiti, buttiamola sul ridere. Dall’alto di qualche clic il Movimento 5 Stelle ha fatto pesanti ironie sulle nostre primarie. Guardate questa immagine è un post di facebook

Bene, sapete chi è l’autore? Si chiama Angelo Malerba il candidato sindaco dei 5 Stelle a Alessandria. Due giorni dopo il post lo hanno arrestato con l’accusa di aver scassinato un armadietto per rubare portafogli ai compagni di palestra. Come noto noi siamo garantisti sempre. Ma – per cortesia – cari amici Cinque Stelle. E la prossima volta aumm aumm cortesemente ditevelo allo specchio.
Viva le primarie vere, libere, oneste. Quelle in cui chi perde ammette la sconfitta e dà una mano. Quelle in cui chi vince va in campagna elettorale non da solo ma con migliaia di persone che vogliono essere cittadini, non solo numeri.

Pensierino della sera.
Sto leggendo molto di più che in passato le vostre email. Intanto grazie. Grazie perché mi sembra di tenere vivo così un dialogo con voi come quando facevo il sindaco. Certo, allora bastava prendere la bici e raggiungervi, magari condividendo un caffè e verificando con mano la situazione. Oggi non è più così. Ma la delicata tenacia delle vostre lettere mi riempie di speranza, di problemi, di pensieri. Talvolta il popolo delle enews può anche semplicemente condividere un dolore. Ecco perché – dopo averli chiamati per telefono – ho deciso di condividere con voi questa lettera:

Siamo Giorgio e Maria residenti a Roma. Nostra figlia Elisa, di 11 anni, frequentava quest’anno la prima media e aveva iniziato a studiare spagnolo. Quando siamo andati a visitare il nuovo Istituto delle medie Elisa aveva visto la sala biblioteca, ma con forte rammarico notò che all’interno non c’erano libri, ci chiese di aiutarla a riempire di libri quella sala vuota, io gli dissi di non preoccuparsi perché come avevamo fatto per le scuole elementari potevamo farlo anche li. Elisa era bravissima in Judo, nuoto Basket e gli piaceva tanto leggere, aveva già letto anche qualche libro in inglese e gli piaceva l’idea di iniziare a leggere libri in spagnolo. Elisa il 2 ottobre era a scuola, come tutti gli altri giorni e all’improvviso è entrata in coma, portata in ospedale gli è stata diagnosticata una leucemia promielocitica acuta con emorragia cerebrale, Elisa è deceduta il 5 ottobre. Le scriviamo perchè l’unica cosa che è rimasta a me e mia moglie è quella di continuare il lavoro di nostra figlia, quello di cercare libri per la sua biblioteca, l’iniziativa si chiama “DONA UN LIBRO PER ELISA”, non stiamo raccogliendo soldi, ma solo libri nuovi ed usati di narrativa, per ragazzi delle medie, in lingua italiana inglese e spagnola, come era desiderio di Elisa. Elisa amava i libri di Harry Potter ma ci chiedeva spesso consiglio di quale libro leggere, voleva farsi consigliare nella lettura, diceva che leggendo la sua mente si apriva e cresceva, e per questo si sentiva diversa dagli altri ragazzi, ecco perché abbiamo chiesto alle persone, di donare un libro che abbiano letto e che secondo loro possa far aprire e crescere la mente di un ragazzo. Il motivo perché Vi scriviamo è per avere un aiuto a trovare donatori di libri di narrativa e romanzi per la Biblioteca di Elisa, sarà Bibliopoint nella scuola media via Roccaforte del Greco facente parte del Circolo didattico Istituto Comprensivo di via Motta Camastra Roma

Grazie Giorgio e Maria
email: [email protected]

Da parte mia io invierò una copia la storia d’Italia a fumetti di Enzo Biagi. Se vi va di partecipare al progetto in memoria di Elisa sapete come fare. Intanto un abbraccio forte – credo a nome di tutti noi – a Giorgio e Maria.

Un sorriso (vero, non un risolino!),
Matteo