Enews 549, lunedì 5 novembre 2018

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

Ben ritrovati, amici delle ENEWS.

Serve Casa Italia, non i condoni.
L’Italia è duramente provata dal maltempo. Tutti insieme vogliamo offrire il massimo sostegno all’azione della Protezione Civile. E la vicinanza alle famiglie delle vittime.

Rimane tuttavia un punto: l’Italia non ha bisogno di condoni ma di un progetto contro il dissesto idrogeologico. Per la prima volta nella storia, con il nostro Governo avevamo lanciato un piano ultradecennale, sotto la guida di Renzo Piano: il progetto Casa Italia. Un progetto che in teoria tutti si erano impegnati a non rimettere in discussione. Eppure il primo atto del nuovo Governo è stato la cancellazione di Casa Italia e dell’unità di missione sul rischio idrogeologico. Noi abbiamo messo i soldi e attivato le strutture, il nuovo Governo ha rifiutato i finanziamenti europei e sbaraccato Casa Italia.
Qui il video del mio intervento in Senato, qualche settimana fa, su questo tema. Ne ho parlato anche stamani in un video dal treno
Nei prossimi giorni arriverà in Aula il decreto su Genova. Ci hanno messo dentro un condono edilizio, un condono a Ischia. Proporremo di votare un emendamento che cancella il condono e ripristina Casa Italia. Sfidiamo il Governo: se davvero vi sta a cuore la tutela del territorio cancellate il condono edilizio e ripristinate Casa Italia. Vediamo se siete seri o no.
Nel frattempo Salvini dice che è colpa dell’ambientalismo da salotto. Ministro, ma cosa dici? Il responsabile di questa tragedia non si chiama ambientalismo: si chiama abusivismo, abusivismo! E sostenere l’abusivismo edilizio, a Ischia come altrove, è inaccettabile.
Del resto Salvini è tra i 5 italiani che ha votato all’EuroParlamento contro l’accordo di Parigi sul cambiamento climatico. Noi quell’accordo lo abbiamo firmato quando eravamo al Governo (la foto in alto), Salvini ha votato contro.

La maggioranza che litiga. Non è un Governo, è wrestling.
Ogni giorno litigano. Una volta è sul reddito di cittadinanza, una volta è sulla prescrizione, una volta è sul Decreto Sicurezza. Poi fanno la pace. E il giorno dopo ripartono. Più che il Governo della Repubblica sembra Wrestling: fanno credere di picchiarsi, ma è tutta una finta. Penso che dopo i primi mesi di questo Governo GialloVerde sia chiaro a tutti perché la riforma costituzionale servisse al Paese. E vorrei rendere omaggio al professor Panebianco che ha vinto il pensiero omologato dei suoi colleghi editorialisti e accademici in questo articolo sul Corriere della Sera. Che fine hanno fatto oggi i puristi della Costituzione scandalizzati due anni fa dalla soppressione del CNEL e dalla fine del bicameralismo perfetto e oggi silenziosi davanti ai progetti che vogliono esautorare il Parlamento e mettere in discussione la separazione dei poteri? Onore a Panebianco che non ha avuto paura di mettersi contro quasi tutti i suoi colleghi così loquaci nel 2016, così taciturni nel 2018.

Torniamo in zona recessione.
Nel frattempo la politica economica miope di Di Maio e Salvini ci sta riportando in recessione. Dopo quattro anni di segno più, si è fermato il PIL. Calano gli occupati. E chi ha letto la legge di Bilancio sa che questo è solo l’inizio. Stiamo andando incontro a una durissima recessione per colpa di un Governo di incapaci. Dirlo è doveroso, tacerlo è complice.

Anche per questo mi sembra fondamentale che tutti i cittadini che non vogliono arrendersi facciano sentire la propria voce attraverso la costituzione di un comitato civico. Il sito è www.comitatiritornoalfuturo.it
I primi comitati nati in queste ore stanno cominciando a riunirsi anche fisicamente: da Milano a Enna, da San Benedetto del Tronto a Melfi, sta nascendo una rete di persone che lavora per “tornare al futuro”. Per tornare a un Paese in cui si obbliga la gente a fare i vaccini, non i condoni. In ogni e-news voglio presentarvi un comitato. Inizio da Manfredonia, in provincia di Foggia: i cinque promotori hanno un’età media di 24 anni. Matteo, Michele, Maria, Domenico e ancora Matteo hanno deciso di costituire un comitato che lavorerà in particolare in difesa della democrazia rappresentativa, delle autorità indipendenti, della democrazia liberale. Mi sembra molto bello che dei giovani studenti abbiano voglia di impegnarsi per questo. Potete scegliere un singolo tema o impegnarvi su più fronti: l’unica cosa che non possiamo fare è far finta di nulla. L’Italia ha bisogno dell’impegno di ciascuno di noi.

Alcune considerazioni dal mondo.

  1. L’assoluzione di Asia Bibi è una grandiosa notizia per lei, per la sua famiglia, per i suoi amici. È stata otto anni in carcere per blasfemia: condannata a morte è stata graziata all’ultimo momento. Adesso il mondo si deve mobilitare per garantire l’incolumità all’avvocato, musulmano, che l’ha difesa e che è stato costretto a fuggire dal Pakistan
  2. Segnalo un ottimo articolo di B. H. Levy contro il tribuno della sinistra radicale francese Mélenchon. Quella di Mélenchon è una sinistra vecchia e impaurita, noi siamo per un’altra sinistra: libera, aperta, curiosa.
  3. Bellissima intervista di Paola Egonu, star della nazionale femminile di volley, a Candida Morvillo. Partendo da una frase di Nelson Mandela: “Nessuna nasce odiando un’altra persona per il colore della sua pelle”.

Pensierino della Sera. In questa settimana il Movimento Cinque Stelle ha cambiato idea anche sul TAP, bene. Quindi, ricapitolando:
Hanno preso i voti promettendo di bloccare il TAP in quindici giorni -> Il TAP si fa e Di Maio la definisce «un’opera strategica».
Hanno preso i voti promettendo di chiudere ILVA -> L’ILVA è ancora lì.
Hanno promesso di non fare accordi con nessuno -> Sono al governo con la Lega.
Hanno promesso di non mandare al Governo gente non votata da nessuno -> Il presidente del Consiglio non si è mai candidato.
Hanno promesso di non fare condoni -> Hanno votato un maxi-condono edilizio e un maxi-condono fiscale.
La prossima giravolta sarà quella sul MUOS in Sicilia. A me Di Maio ricorda sempre di più quel signore di Lajatico che ha fatto finta di perdere la memoria per scappare dalla suocera. Solo che in questo caso la parte della suocera tocca ai cittadini che hanno votato Cinque Stelle…

 

Un sorriso,
Matteo
App Matteo Renzi

PS Dopo la richiesta di archiviazione mio padre ha comprato una pagina a pagamento sul Resto del Carlino – La Nazione per annunciare che lascia tutto. Sono molto colpito da questo gesto di mio padre, considerando tutto ciò che gli è stato rovesciato addosso specie dalle altre forze politiche. Ricordo le tonnellate di fango dei Cinque Stelle, a cominciare da quando il padre di Di Battista si dichiarò “fascista” e suo figlio disse: “Sono orgoglioso di mio padre, non è come il padre di Renzi, non è indagato”. Le cose cambiano: mio padre non è più indagato, il padre di Di Battista invece rimane un fascista.