Enews 580, venerdì 24 maggio 2019

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Ultimo appuntamento prima delle Elezioni di domenica prossima.

Utilizzo questo nostro canale di comunicazione per illustrare le ragioni del mio voto.

Nella mia città voto con grande gioia Dario Nardella. Dario è l’attuale sindaco di Firenze. E nei suoi dieci anni di impegno in Giunta, prima come vice, poi come sindaco, è stato decisivo nei tanti progetti di trasformazione della città. Penso a come Firenze sta cambiando: pedonalizzazioni e piano strutturale a volumi zero; mobilità elettrica e riutilizzo degli immobili abbandonati; sociale e startup; tramvie e nuovo aeroporto. Penso a Firenze che ha recuperato forza e credibilità a livello internazionale e che sta investendo sulla cultura. Penso a questa Firenze e dico che sono fortunato a poter votare Dario.

Ovviamente sono tanti i sindaci bravi che si presentano a queste elezioni. Penso innanzitutto alle sfide difficili ma impegnative di amici cui ho “rovinato” la vita: amici che erano in Parlamento e a cui nel 2014 ho amichevolmente suggerito di impegnarsi nelle proprie città, a cominciare da Antonio Decaro a Bari e Matteo Biffoni a Prato. Ma sono tantissimi i sindaci con cui abbiamo collaborato in questi anni che si sottopongono al secondo giudizio degli elettori: penso a Giorgio Gori a Bergamo, a Matteo Ricci a Pesaro. Per loro e per i tantissimi bravi sindaci del PD l’invito al voto viene facile. Pensate che potreste essere anche voi governati da una Raggi. E fermatevi finché siete in tempo!

A livello europeo voto per il Partito Democratico. E come ho raccontato a Milano nell’incontro di lunedì scorso, non c’è nessun motivo di risentimento o di rabbia che possa giustificare – per me – un mancato voto al PD. Abbiamo un Governo che ci ha fatto perdere credibilità a livello internazionale con Giuseppe Conte, che ha interrotto la crescita con Luigi Di Maio e che ha seminato un clima di odio e un linguaggio violento con Matteo Salvini. Questo Governo che litiga e non aiuta l’Italia a crescere è un Governo che danneggia il nostro Paese. Per me votare il PD – con un atteggiamento di lealtà che i nostri avversari interni non hanno avuto con noi – è il modo migliore per contrastare questo Governo di incompetenti.

Tre considerazioni volanti.

1. Su Radio Radicale: assurdo che i campioni delle fakenews chiudano la voce del servizio pubblico parlamentare.

2. Sulle dimissioni di Theresa May: il caos istituzionale è normale quando si vincono i referendum con le bugie

3. Sulla situazione politica: qui la mia intervista al Quotidiano Nazionale

Un sorriso,
Matteo