Enews 690, sabato 27 febbraio 2021

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Buon fine settimana a tutti, cari amici delle ENEWS.  

Ci sono buone notizie da condividere.

• Il Governo Draghi ha scelto Fabrizio Curcio come capo della Protezione Civile. Curcio aveva già ricoperto questo ruolo, nel 2015, scelto dal nostro esecutivo. È un professionista serio e ha un compito importante: restituire valore e centralità al sistema di protezione civile. Già, perché nella gestione della pandemia – purtroppo – un sistema rodato ed efficace come quello della protezione civile italiana è stato sostituito e bypassato dall’attribuzione delle deleghe a un super-commissario. Tornare alla Protezione Civile è un’ottima scelta: bene Draghi, bene Curcio.

• La Protezione Civile sarà fondamentale soprattutto sulla partita dei vaccini. La notizia sconvolgente di questi giorni è che molte dosi di AstraZeneca non sono state utilizzate. È giusto criticare l’Europa perché avrebbe dovuto approvvigionarsi meglio. Ma è anche vero che – secondo i dati ufficiosi riportati in queste ore dai media – del milione di dosi di AstraZeneca arrivate in Italia solo 100.000 sono state utilizzate. Una su dieci. Dobbiamo accelerare a tutti i costi perché per uscire dalla pandemia non c’è altra strada rispetto a quella della vaccinazione di massa. Vi ricordate perché sei mesi fa parlavamo di organizzarsi per tempo sui vaccini?

• Il Governo intanto ha scelto i Sottosegretari. Nel fare un grande in bocca al lupo, tra gli altri, a Teresa e Ivan (noi non dimentichiamo chi ha avuto il coraggio di firmare una lettera di dimissioni, quando tutti gli altri dicevano “Ma siete pazzi a lasciare una poltrona?”), vorrei far notare che la casella dei servizi segreti è stata la prima a essere riempita. Questo per rispondere a tutti quelli che dicevano: "eh, ma alla fine Draghi fa tutto come Conte, sono la stessa identica cosa". A parte il fatto che basta andare in giro per il mondo o sui mercati per capire che non sono propriamente la stessa cosa, l’idea di aver attribuito la delega a un professionista e servitore dello stato come Franco Gabrielli, già capo della Polizia, denota un rispetto istituzionale verso il comparto.

Nel frattempo, ricevo molti attacchi da PD, Leu e soprattutto Cinque Stelle che, strumentalizzando una tragedia come quella dell’uccisione del giornalista saudita Khashoggi, mi invitano a chiarire rispetto alla mia partecipazione all’evento “Neo-Renaissance” di Riyad, la quarta edizione di quella che viene chiamata la “Davos del Deserto”, alla quale partecipano regolarmente moltissimi leader della finanza e della politica provenienti da tutto il mondo.

Sorprende il silenzio di Renzi”, dicono all’unisono. Peccato che di questa vicenda io abbia già parlato in molti giornali e tv: dal "Corriere della Sera" a "la Repubblica", da "Carta Bianca" a "l’Aria che Tira". E all’estero abbia risposto alle domande della BBC, di SkyNews, di Channel4, de "Le Monde", de "El Pais", del "Die Zeit", del "Financial Times". E questo loro lo chiamano silenzio?

Ma ciò nonostante – guidati da un fine osservatore della politica estera quale Alessandro Di Battista, l’uomo che diceva “Trump sta facendo meglio di quel golpista di Obama” – gli amici della grande alleanza progressista Leu/Cinque Stelle/PD stanno da ore attaccandomi per il mio presunto silenzio. Rinvio alle interviste sopracitate per ulteriori delucidazioni ma, nel frattempo, agevolo la comprensione di Di Battista e dei suoi amici, mettendo sotto forma di domande e risposte le cose che ho già detto e che volentieri ribadisco.

Domanda n. 1: Tu, Matteo Renzi, svolgi attività stile conferenze o partecipazione ad advisory board o attività culturali o incarichi di docente presso università fuori dall’Italia? 

Risposta: Sì. Svolgo attività previste dalla legge ricevendo un compenso sul quale pago le tasse in Italia. La mia dichiarazione dei redditi è pubblica. Tutto è perfettamente legale e legittimo.

Domanda n. 2: Il tuo partito, PD prima e Italia Viva poi, ha ricevuto da governi stranieri – o agenzie collegate – finanziamenti per la propria attività politica?

Risposta: No. Il PD sotto la mia gestione e Italia Viva dalla sua nascita non hanno mai ricevuto denari da governi stranieri o strutture ad essi collegati. Mi auguro che possano dirlo tutti gli altri partiti, a cominciare da chi in passato ha stretto rapporti strategici con il Venezuela. Ma sicuramente Italia Viva e il PD sotto la mia gestione non hanno mai ricevuto denari da istituzioni straniere.

Domanda n. 3: È giusto intrattenere rapporti con un Paese come l’Arabia Saudita?

Risposta: Sì. Non solo è giusto, ma è anche necessario. L’Arabia Saudita è un baluardo contro l’estremismo islamico ed è uno dei principali alleati dell’Occidente da decenni. Anche in queste ore – segnate dalla dura polemica sulla vicenda Khashoggi – il Presidente Biden ha riaffermato la necessità di questa amicizia in una telefonata al Re Salman. Biden ha, tuttavia, ribadito la necessità di procedere con più determinazione sulla strada del rispetto dei diritti. Non dimentichiamo che, fino a cinque anni fa, in Arabia Saudita – per fare un esempio – le donne non potevano nemmeno guidare la macchina. Le esecuzioni capitali stanno scendendo da 184, nel 2019, a 27 nel 2020. Ma Biden ha chiesto giustamente di fare di più. Soprattutto sulla questione del rispetto dei giornalisti. Sulla quale rimando alla domanda numero 5.

Domanda n. 4: Tu, Matteo Renzi, hai elogiato pubblicamente il Programma Vision 2030. Ti sei pentito di averlo fatto?

Risposta: No. Credo in questo programma. Vision2030 è la più grande possibilità per modernizzare l’Arabia Saudita attraverso una serie di iniziative nel mondo del turismo, dell’innovazione, delle infrastrutture, dell’intelligenza artificiale. Ed è una grandissima opportunità anche per le aziende di tutto il mondo che lavorano lì, tra cui moltissime italiane. Rispettare i diritti umani è una esigenza che va sostenuta in Arabia Saudita come in Cina, come in Russia, come in tutto il Medio Oriente, come in Turchia. Ma chi conosce il punto dal quale il regime saudita partiva sa benissimo che Vision 2030 è la più importante occasione per sviluppare innovazione e per allargare i diritti.

Domanda n. 5: Sulla vicenda Khashoggi, Biden ha scelto una linea molto più dura della linea scelta dall’amministrazione Trump. Perché tu, Matteo Renzi, non hai condannato la tragica scomparsa del giornalista saudita?

Risposta: Ho condannato già tre anni fa quel tragico evento e l’ho fatto anche nelle interviste sopra riportate, su tutti i giornali del mondo. Difendere i giornalisti in pericolo di vita è un dovere per tutti. Io l’ho fatto sempre, anche quando sono rimasto solo, come nel Consiglio Europeo del 2015, per i giornalisti turchi arrestati. Difendere la libertà dei giornalisti è un dovere, ovunque, dall’Arabia Saudita all’Iran, dalla Russia alla Turchia, dal Venezuela a Cuba, alla Cina.

Mi dispiace disturbarvi anche di sabato pomeriggio, ma se c’è una cosa che mi caratterizza è che io non scappo mai davanti ai problemi. E sono abituato a metterci la faccia. Sono, del resto, felice perché in queste settimane, dopo la fine dell’esperienza del Governo Conte (l’ex premier, peraltro, ha ripreso a insegnare proprio a Firenze, auguri sinceri di buon lavoro), i Cinque Stelle, il PD e persino LEU sono dilaniati da polemiche interne. Litigano su tutto, a cominciare dai posti al governo. Sono davvero felice di essere uno dei rari motivi di unità: si ricompattano solo per sparare a zero su di me

Io non ho difficoltà a raccontare dove vado e cosa faccio: sono eventi pubblici registrati su YouTube, sono iniziative sulle quali pago le tasse, rispondo delle mie idee e delle mie azioni ovunque. Se serve sono sempre disponibile a parlare di politica estera in tutti i luoghi, con chiunque, sapendo che la strada per difendere i diritti umani è una strada difficile ma da combattere ovunque. Mi spiace solo che si utilizzi la vicenda saudita per coprire le difficoltà interne italiane e per giustificare un’alleanza dove – come spesso è accaduto a una certa sinistra – si sta insieme contro l’avversario e non per un’idea.

 

Un sorriso, buona domenica,