Il 25 aprile, compleanno della libertà, si rispetta

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Matteo Renzi per la Nazione di Firenze, 25 aprile 2019

Il 25 aprile è per l’Italia il compleanno della libertà. È un simbolo per tutti. E i simboli servono a tenere insieme una comunità, un popolo, un Paese.

Siamo in piena campagna elettorale, come spesso accade in Italia. Si voterà per la nostra Firenze, per migliaia di comuni, per le Europee. Tutti sappiamo che le campagne elettorali sono ricche di adrenalina: per recuperare un voto i candidati fanno di tutto, promettono tutto, anche troppo. Ma ci sono dei limiti che non dovrebbero essere superati. Sul compleanno della libertà non si dovrebbe dividerci. Ma stare tutti insieme. In questo clima, invece, la Lega di Matteo Salvini ha scelto di aprire una polemica anche sul 25 aprile. Il Ministro dell`Interno, che dovrebbe preoccuparsi della sicurezza di tutti, ha aperto così un nuovo fronte di divisione, di litigio, di frattura. Davvero lo 0.1% in più nei sondaggi, recuperato strizzando l’occhio ai nostalgici della destra estrema, può valere lo scontro anche su ciò che dovrebbe unire tutti come il 25 aprile? Tra la foto con un mitra e la polemica sulla Liberazione sembra che Salvini voglia alimentare la tensione in Italia quando lo paghiamo esattamente per il contrario: per tenere il clima tranquillo, questo sarebbe infatti il compito del Ministro dell’Interno. Ma quello che dispiace è che il linguaggio di divisione venga adottato anche dai candidati locali della destra.

A Firenze, infatti, Ubaldo Bocci, candidato della destra, ha scelto di seguire Salvini e non parteciperà alle cerimonie del 25 aprile. Con questa mossa Bocci tradisce la nostra città e i suoi valori: presentandosi come il fedele esecutore delle volontà del Capitano leghista, Bocci perde ogni residuo elemento di civismo e preferisce l’ampolla del Dio Po leghista al Gonfalone della città, decorato di Medaglia d’Oro al valore militare per il contributo dato alla Resistenza. Questa è Firenze, la città che La Pira chiamava Perla del Mondo. Non una figurina da regalare al Leader demagogo di turno.

Penso che abbia fatto bene il sindaco Nardella a invitare tutti i candidati sindaci in Piazza per festeggiare insieme il 25 aprile. Penso che abbia fatto male, molto male, il candidato sindaco Bocci a preferire gli ordini di Salvini ai valori di Firenze. Abbiamo bisogno di un sindaco che amministri la città, non di un esecutore che prenda ordini padani persino sulle cerimonie pubbliche. E dire che dieci anni fa, Silvio Berlusconi – premier e capo del centrodestra – tenne un bel discorso sulla Liberazione a Onna, in Abruzzo. La Liberazione come festa condivisa. Dieci anni dopo la destra sembra tornare indietro, inseguendo Salvini e obbedendogli come fa Bocci. Da domani ci rimetteremo al lavoro perché non torni indietro anche Firenze.

Oggi noi festeggiamo, tutti insieme, il 25 aprile. Il compleanno della libertà. Sul 25 aprile è impossibile dividersi, perché il fascismo, il male assoluto, ha distrutto l’Italia. Possiamo avere idee diverse sui partiti da votare, ma dobbiamo avere la stessa idea sul pericolo da evitare. Chi ci ha liberato dalla dittatura, dal regime, dalle leggi razziali merita di essere onorato per sempre, da tutti.