"Quel video virale che ha danneggiato la mia famiglia e i miei collaboratori": la lettera di Matteo Renzi al Giudice

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

Firenze, 20 ottobre 2021

Signor Giudice,

nel corso dell’udienza del 4 ottobre 2021, il signor De Angelis, imputato nel procedimento in cui mi sono costituito parte civile, ha depositato una lettera di scuse nella quale assicura come non fosse sua “intenzione divulgare il video via web”.

Mi permetto di lasciare agli atti le seguenti considerazioni.

1. Il video del signor De Angelis è pieno di falsità, bugie, insulti che sono per me inaccettabili indipendentemente dalla diffusione via web, via social, via telefono:

a. I miei figli non giocavano con gli amici ma erano in famiglia. Rispettavano cioè tutte le norme stabilite dal DPCM;

b. i miei figli non hanno mai usufruito del servizio di tutela/scorta a me assegnato e meno che mai lo hanno fatto gli amici;

c. i miei figli non hanno mai organizzato non dico “tutti i giorni” come afferma il De Angelis ma nemmeno una sola volta dei momenti di incontro con amici in violazione delle regole durante il lockdown;

d. i miei figli non hanno violato alcuna norma e sono stati costretti a una tempesta di violenza verbale e insulti sul web per colpa del video del De Angelis, video che ha fatto milioni di visualizzazioni sulla base di commenti falsi. Un video che ritrae minorenni, un video che viola la residenza privata, un video che viola le prerogative dell’articolo 68 della Costituzione, un video che ha provocato danno e dolore a persone che non avevano fatto nulla se non giocare a volley in giardino, attività consentita anche nel lockdown purché in famiglia.

2. È scandaloso che si possano riprendere dei minorenni, per di più all’interno della loro abitazione o giardino. E forse è ancora più scandaloso che si possa affermare che i minorenni violino delle regole stabilite dal Governo per tutti i cittadini. Mio figlio Francesco ha subito pesanti ripercussioni personali e reputazionali nella sua cerchia di amici di Udine, città nella quale prima del lockdown viveva, studiava e giocava a calcio nella squadra “primavera” di una importante società professionistica. Emanuele e Ester sono stati esposti alla pubblica contestazione sui principali social, sui TG, sui media pur essendo addirittura minorenni. Tutti e tre hanno sempre rispettato le regole stabilite dal Governo e si sono trovati insultati per una indebita, illecita e per quanto mi riguarda immorale intrusione che ha violato, prima del codice penale, la dignità di tre adolescenti che non avevano alcuna colpa. Si possono mettere in conto gli attacchi politici, ma è inaccettabile l’aggressione verbale – per di più verso dei minorenni – con frasi totalmente inventate e diffondendo plurime falsità. Con mia moglie abbiamo cercato di tenere al riparo i figli, durante gli anni del mio servizio al Paese. Non ci siamo trasferiti a Roma proprio per evitare loro ripercussioni e consentire di fare una vita più vicina possibile alla vita normale considerando priorità educativa assoluta far vivere la fase della crescita senza alcun privilegio o responsabilità. Vederli oggetto di una tempesta di odio per responsabilità delle falsità e dell’introduzione del signor De Angelis fa male.

3. Mia moglie Agnese è insegnante ed è stata costretta a spiegare alla cerchia di conoscenti che non vi era alcuna violazione in casa nostra del DPCM. Ma soprattutto lo ha dovuto fare a scuola, davanti a coetanei dei nostri figli. Che sui social vedevano una palese violazione di regole, credendo alle frasi - false - del De Angelis. La sua credibilità di educatrice è stata attaccata da questo video divenuto virale anche tra i suoi colleghi e i suoi conoscenti. E soprattutto tra i suoi studenti.

4. I componenti della scorta sono stati pesantemente colpiti nella loro professionalità. Sostenere che personale dell’AISI si possa prestare a accompagnare amici minorenni da una casa all’altra – per di più in pieno lockdown – per una partita di pallavolo è profondamente lesivo della reputazione anche della squadra cui la Repubblica Italiana impone di tutelare la mia sicurezza. Non i presunti e inesistenti comodi dei miei figli.

Evito di parlare di me. Del danno politico che ho ricevuto. Degli insulti che mi sono stati indirizzati quando il video – girato e prodotto proprio per essere condiviso come si sente dalle parole della voce fuori campo – è approdato su tutti i social, facendo milioni di visualizzazioni. Il tutto falso, falso, falso. Come false sono state le parole del De Angelis quando ha provato a smentire la sua responsabilità davanti ai giornalisti raccontando menzogne a chi in quelle ore lo ha cercato per telefono o per citofono, a dimostrazione della sua malafede. Come falsa è stata l’accusa di aver falsificato la firma dell’atto di citazione / querela, cercando di utilizzare ogni stratagemma per accertare la verità e assumersi la responsabilità di un atto falso, che ha causato violenza alle persone che amo, immorale.

I miei figli hanno pagato un prezzo salato per questa vicenda.

Mia moglie ha subito le conseguenze dell’odio social.

I miei collaboratori della scorta sono stati costretti a giustificarsi da un’accusa infamante.

Di me non parlo, perché il danno reputazionale e politico è evidente ma ciò che mi fa male in questa vicenda non è il politico aggredito, quanto il genitore ferito. Il genitore che non riesce a proteggere i propri figli dalle fake news e che si vede violato nella sua intimità familiare da una valanga di bugie.

Tanto Le dovevo in omaggio alla ricostruzione della verità dei fatti. Allego il mio comunicato scritto nelle ore in cui il video era talmente virale da apparire vero persino ai miei amici.

La ringrazio del tempo che mi ha dedicato e Le auguro cordialmente buon lavoro,

Matteo Renzi