Renzi: "Non possiamo continuare a dipendere dal gas russo e rendere il Paese schiavo di chi dice no a tutto"

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Intervista di Ro. La., "il Giornale di Vicenza", 6 settembre 2022.

Guerra in Ucraina. Secondo lei è possibile tornare indietro e riallacciare i rapporti con la Russia?
Dopo il crollo dell'Urss c'è stato un momento in cui qualcuno ha ritenuto possibile concretizzare l'idea di una Russia europea. Oggi il progetto è, se non impossibile, molto lontano. La guerra in Ucraina ha contribuito a far calare di nuovo una cortina di ferro fra Russia e Occidente, è innegabile.

Avete nel vostro programma politico l'annullamento del green pass?
Sono stato il primo, poco dopo l'inizio del primo lockdown, a chiedere di riaprire le scuole e la fine della Dad. Mi sono opposto solo contro tutti all'idea di uno Stato che "concedesse" libertà ai cittadini. Uno Stato liberale non concede le libertà, che sono garantite dalla Costituzione. Mantenere equilibrio fra libertà individuali e tutela del diritto alla salute non è semplice ma è il giusto approccio. I vaccini e il green pass hanno consentito di non chiudere ancora il Paese e salvato tante vite. Il vaccino nulla c'entra con la libertà; è grazie al vaccino che siamo tornati a cenare fuori, a viaggiare, ad abbracciarci senza timore. La strategia di gestione della pandemia del Premier Draghi e del Generale Figliuolo, di cui era parte il green pass, ha funzionato, lo dicono i fatti. Lo stesso non può dirsi di quella del duo Conte-Arcuri. Italia Viva è stata l'unica a chiedere una commissione d'inchiesta sul Covid, perché è giusto che gli italiani conoscano la verità sulla gestione della pandemia.

Avete nel programma un percorso per la costruzione di reattori a fissione?
Nel programma di Italia Viva e Azione le politiche energetiche sono centrali. Non possiamo continuare a dipendere dal gas russo e rendere il Paese schiavo di chi continua a dire no a tutto. Se si dice no alle trivelle in Adriatico, ci pensa la Croazia a estrarre quel gas. Ricordo Meloni che in occasione del referendum sulle trivelle mi definì "schiavo delle lobby dell'energia". O la destra e la sinistra unite, da FdI al Pd pugliese, contro il Tap. Dicevano che avrebbe distrutto l'ambiente. Oggi la spiaggia di Melendugno, sotto cui passa il Tap, ha la bandiera blu e quell'infrastruttura contribuirà a salvarci quest'inverno. Quei signori del no, dell'ambientalismo della decrescita, ora dicono no al rigassificatore di Piombino e al nucleare di nuova generazione. Mettono contro rinnovabili e nucleare. Per noi servono entrambi. Il nucleare di nuova generazione è fonte di energia pulita e sicura e in una strategia complessiva e a lungo termine è importante per giungere all'autonomia energetica. Non pensare le politiche energetiche significa mettere in ginocchio imprese e famiglie al primo evento inaspettato.

Se il suo partito ottiene i voti per formare un governo, che programmi vorrete attuare sull'autonomia?
L'Italia dei Comuni è nel nostro dna: perciò sono più favorevole a maggiore autonomia per i municipi, più che per le regioni. Il Governo della regione in Veneto funziona ma altrove molto meno. È essenziale per la stabilità del Paese e il funzionamento delle istituzioni che si metta mano a una riforma costituzionale seria che comprenda la revisione del Titolo V, che ha dimostrato tutti i suoi limiti nella pandemia, ma penso anche al disastro con i centri per l'impiego. Proponiamo poi l'elezione diretta del premier: ho contribuito in questa legislatura a fare e disfare governi, ho mandato a casa Salvini e poi Conte, portando Mario Draghi al governo. Ne sono orgoglioso ma ritengo, così come ne ero convinto nel 2016, quando proposi il referendum costituzionale, che all'Italia serva stabilità. La legge sull'elezione del sindaco consente ai cittadini di sapere chi li governerà il giorno dopo le elezioni. Perché non fare lo stesso per il Paese?