Renzi: «Vedono fantasmi o sanno cose a noi ignote e alzano cortine di fumo»

Intervista a Matteo Renzi per «La Repubblica» del 19-08-2024

di Concetto Vecchio

Matteo Renzi, lei è parte di un complotto contro Arianna Meloni?

«L'idea che io promuova complotti insieme a magistrati e giornalisti è una barzelletta che non fa ridere. Laggiù in masseria deve essersi rotta l'aria condizionata oppure alla premier deve essere andato di traverso il panzerotto».

II direttore del Giornale, Sallusti, però indica lei come mandante.

«Gli ho chiesto di smentire perché altrimenti ci vediamo in tribunale. Tra l'altro evoca il metodo Palamara: nel suo libro con l'ex magistrato di Roma proprio Sallusti parla della mia persona come una vittima di quel sistema. Ora sostiene esattamente il contrario».

Stiamo ai fatti.

«Quelli sono semplici. Le nostre parlamentari, Maria Elena Boschi e Raffaella Paita, hanno fatto il loro dovere di esponenti dell'opposizione: hanno presentato delle interrogazioni per chiedere conto di un presunto ruolo di Arianna Meloni, la sorella della premier».

Lei pensa abbia svolto un ruolo?

«Non lo so. Non fa parte del governo e quindi vorremmo sapere se è vero che, come ha scritto Il Fatto, ha partecipato a un vertice sulla Rai o, come affermato da Repubblica, vuol imporre una sua candidata ai vertici delle Ferrovie. È vero? È falso? Un parlamentare di opposizione fa questo di mestiere: controlla».

Sallusti ha risposto con un articolo. Non è legittimo?

«Lo è meno quando si scrive il falso. O, come fanno gli esponenti di Fratelli d'Italia, Boschi e Paita vengono definite "una muta di cani al servizio del boss di provincia"».

Il boss sarebbe lei?

«Beh, definire così un ex Presidente del Consiglio è un linguaggio squadristico, di cui chiederemo conto al presidente del Senato, La Russa».

Che idea si è fatto della vicenda?

«O in Fratelli d'Italia vedono i fantasmi oppure sanno qualcosa che noi non sappiamo».

C'è un'inchiesta su Arianna Meloni?

«Non saprei. Ma questo spiegherebbe l'attacco a freddo, sproporzionato, nei nostri confronti».

Un modo per mettere le mani avanti?

«Per confondere le acque. Per alzare una cortina di fumo».

Voi cogliete una debolezza?

«Giorgia Meloni è nervosa. Negli ultimi due mesi non ne ha azzeccata una. Ha perso le Europee. Non ha toccato palla nella composizione della nuova Commissione. Ha perso il suo riferimento in Gran Bretagna. Biden non sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti. E poi c'è una difficoltà oggettiva interna».

II governo non è saldissimo?

«Lei dimentica la mina Vannacci. Ormai è chiaro che farà un partito».

E perché riguarda il governo?

«Perché spingerà la Lega ancora più a destra. In prospettiva, alle prossime elezioni, Meloni potrebbe non avere più una maggioranza».

Quindi questa storia è un'arma di distrazione di massa?

«E se la prendono con noi, che non facciamo sconti a Fratelli d'Italia».

Beh, non siete gli unici.

«Non guardiamo in faccia a nessuno. Abbiamo attaccato il ministro Lollobrigida per primi sulla storia del treno e sugli accordi per le nomine».

Come finirà con lo lus scholae?

«Noi voteremo a favore. La destra voterà contro. Forza Italia al solito si tirerà indietro all'ultimo minuto».

Quindi non coglie una crepa nella maggioranza?

«Per me no, è tutta una finta. Tajani fa tante interviste per dimostrare che esiste, ma non si metterà mai contro Giorgia Meloni».

Lei è tornato nel centrosinistra. Promette che vi sarà leale fino alla fine?

«Se il centrosinistra sarà quello che ha descritto Elly Schlein, senza veti e con un serio confronto programmatico noi ci saremo. Per quello che dipenderà da noi, saremo seri. Per cambiare governo serve un'alleanza che metta insieme i voti e metta da parte i veti».