Enews 723, martedì 3 agosto 2021

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Buongiorno e buona settimana a tutti.

Ci sono dei giorni in cui non succede nulla e dei minuti, degli attimi, degli istanti che diventano senza fine. Domenica l’Italia dell’atletica leggera ha vissuto gli 11 minuti più sorprendenti della sua storia. Prima la vittoria di Gimbo Tamberi, che era il grande favorito a Rio2016, bloccato solo da un brutto infortunio, qualche settimana prima dei Giochi. Ridevamo ieri con Giovanni Malagò, che allora ci disse: "mi rifarò a Tokyo". È stato di parola, dimostrando che davvero chi si rialza dopo una caduta vince due volte. Poi l’esplosione sui 100 metri di Marcell Jacobs. Una vittoria inattesa e bellissima nella disciplina più spettacolare. Anche la storia di Jacobs insegna a vincere le difficoltà, i blocchi, i problemi. Ed è una storia di tenacia e di sudore. Perché poi alla fine capisci perché per le Olimpiadi i Greci bloccavano persino le guerre. Abbiamo bisogno di emozionarci, di sfidarci, di abbracciarci. Anche oggi, nel tempo dell’intelligenza artificiale e dei Big Data, vogliamo godere insieme dei successi, soffrire insieme per le sconfitte, condividere le passioni. Perché siamo uomini, non robot. E poche cose come lo sport e la cultura ci ricordano che tutto ciò segna la nostra vita nel profondo.

Le Olimpiadi sono magia. E io non mi vergogno di dire che mi emoziono come un bambino seguendole. Con buona pace di chi tifa contro l’Italia o di chi gode quando le cose vanno male.

Il mio "ControCorrente" dedica l’ultimo capitolo a riflettere sul valore identitario della cultura. Ma, in questi giorni, "ControCorrente" viene attaccato per la parte sul reddito di cittadinanza. Parlandone con Gaia Tortora ad Assisi, ho infatti fatto questa riflessione (video) che già avevo sviluppato in "ControCorrente" (audiolibro). Ovviamente, chi non vuole studiare ma preferisce odiare mi ha manganellato sui social per tre giorni, dicendo che io voglio far soffrire la gente, un sadico insomma. Bisogna essere davvero mediocri per non reggere una discussione nel merito. La verità è che il reddito di cittadinanza non funziona: tutti lo sanno, nessuno lo ammette. Quando uno strappa il velo dell’ipocrisia subito viene attaccato. Io sono pronto a discutere delle misure per lottare contro la povertà. Ma questa misura non può essere il sussidio diseducativo e clientelare che non ti avvicina al lavoro, come dimostrano i dati. Il reddito di cittadinanza è un fallimento.

Il lavoro si crea con il JobsAct e con Industria 4.0 non con il Reddito e i Navigator. Poi, se uno non ce la fa, deve essere aiutato dalla comunità, ma bisogna creare le condizioni perché almeno ci provi. Questo è uno spartiacque culturale enorme.
Sono pronto a un dibattito pubblico con chiunque su questo tema. Qualcuno avrà il coraggio di sfidarmi oppure, come sempre, twittano e scappano? Sto ancora aspettando che Conte accetti un dibattito pubblico sulle rispettive collaborazioni professionali, magari possiamo allargare a reddito di cittadinanza, immigrazione, economia, politica estera.

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Le presentazioni di "ControCorrente" hanno subito il classico rallentamento agostano, ma riprenderemo presto e andremo avanti girando tutta l’Italia fino al 19-20-21 novembre, il weekend della Leopolda 11. Ci sono davanti a noi mesi ricchi di eventi e di sfide. Tra queste voglio segnalare le amministrative di Milano. Nei prossimi giorni parleremo anche delle altre città, a cominciare da Roma, dove secondo me Carlo Calenda può essere la grande sorpresa di queste elezioni. E sarebbe naturalmente un bene per la città, indipendentemente dal colore politico. Ma dicevo di Milano perché nella squadra che corre accanto a Beppe Sala ho chiesto di dare un ruolo speciale a una delle nostre parlamentari più capaci, Lisa Noja. Lisa è una colonna della nostra squadra, ha scritto insieme a Gennaro Migliore la carta dei valori di IV e sta lavorando molto con Annamaria Parente sul tema della Sanità 2030: anche per questo le ho chiesto di candidarsi come capolista a Milano. Perché Milano è una sfida enorme, perché i nostri parlamentari devono essere in prima fila sul territorio, perché Italia Viva non vive solo nelle bolle dei social ma ci mette la faccia. Perché Lisa ha una intelligenza e una forza ignorate solo da chi non la conosce. E perché ci piace divertirci. Lo faremo anche a Milano con tanti nostri amici e con Lisa in prima fila. Italia Viva ha salvato l’Italia dai pieni poteri prima a Salvini e poi a Casalino. Ma il meglio deve ancora venire. E verrà anche grazie a persone come Lisa.

Vorrei parlarvi di Siena e MPS, giustizia, Ddl Zan, Lago di Como e Sardegna, cybersicurezza, ma poi mi dite che scrivo troppo. Vi leggo però ed è sempre un piacere farlo: [email protected]. Nel frattempo, cresce il numero di chi mi dice: "mi stai sulle scatole, sei antipatico, ma ti devo ringraziare perché aver mandato a casa Conte, permettendo l’arrivo di Draghi, ci ha salvato, grazie!". Parole che arrivano anche da persone che, fino a qualche mese fa, ci davano degli irresponsabili. Sta accadendo così anche a voi?

Un sorriso,