Enews 813, martedì 9 agosto 2022

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dona italiaviva

Buongiorno.
La telenovela delle alleanze sta per finire, fortunatamente.
Domenica vanno consegnati i simboli.  

Per chi vuole, qui il video della mia intervista a "Omnibus" di stamattina, qui il video di quella di ieri sera a "Zona Bianca", e qui il link per prenotare l'appuntamento con "il Mostro", giovedì 11 agosto a Marina di Pietrasanta, al Caffè della Versiliana.

Noi non abbiamo partecipato a nessuna conferenza stampa, tavolo segreto, spartizione di collegi. E siamo orgogliosi di tutto ciò. Perché la situazione è seria, molto seria.  

Il mondo sta andando a fuoco, dall’Ucraina a Taiwan, dalla striscia di Gaza all’Africa subsahariana.
Abbiamo bisogno di una nuova globalizzazione, non del vecchio sovranismo.
Abbiamo bisogno di un’Italia credibile in Europa e nel mondo.
E basta con questa follia del trasformare l’Italia nel Sussidistan: dobbiamo parlare di come creare lavoro, soprattutto per i più giovani. E di come pagare meglio il lavoro che già c’è. Tante famiglie non ce la fanno più, vanno aiutate sul serio. Non con i bonus che lasciano il tempo che trovano.  

Non promettiamo nulla. A destra fanno a gara alla percentuale più bassa di flat tax sapendo che la proposta non sta in piedi. A sinistra lanciano patrimoniali e sussidi vari. Noi no.
Noi non promettiamo. E sapete perché?
Perché noi abbiamo fatto. E sappiamo come fare.
Servono misure che aumentino il potere d’acquisto, come gli 80€.
Servono misure che abbassino le tasse davvero, come l’Irap.
Servono misure che fanno assumere, come il JobsAct.
Servono sostegni veri ma diversi sul terzo settore, sulla cultura, sul sociale, sulla sostenibilità.  

Per farlo servono delle persone credibili in Aula.
Con pochi parlamentari abbiamo mandato a casa Conte e portato Draghi a Palazzo Chigi.
Con pochi parlamentari eviteremo un governo Meloni per avere di nuovo un governo Draghi.
Tutto il resto è rumore di sottofondo.  

Quest’area riformista, questo terzo polo, nel Paese c’è.
A chi mi domanda: "ma che farete con Calenda, ora che Azione ha rotto il patto con il PD?", rispondo semplicemente che noi ci siamo. E siamo disponibili a dare una mano perché l’obiettivo di fare il Terzo Polo richiede generosità e impegno. Se Calenda ci sta, noi ci siamo. Oggi l’ho detto in questa intervista a "Il Messaggero".
Se Calenda preferisce andare da solo, non lo capisco ma lo rispetto e gli faccio i migliori auguri.
Non è un problema di firme o di liste: è un problema politico. La scelta è chiara.
C’è una casa comune a Bruxelles, che si chiama Renew Europe. Se vogliamo costruirla anche in Italia, noi siamo della partita. Altrimenti amici come prima, ma nessun teatrino mediatico come quello di questi giorni.  

In ogni caso, per me adesso è fondamentale dare una risposta alle migliaia di volontari che si stanno dichiarando disponibili in queste ore. Sarà la campagna elettorale più strana della storia repubblicana. Facciamola sui contenuti, sulle idee, sui sogni.  

E prepariamoci a dare una mano per costruire il Paese dei nostri figli.
Non facciamo promesse, ma vogliamo tornare a sognare insieme.
Le promesse lasciano il tempo che trovano, i sogni aiutano a ricordarci chi vogliamo essere.
Siamo l’Italia, il Paese più bello del mondo.
Non meritiamo una classe politica che metta il proprio egoismo davanti ai problemi del Paese.
Abbiamo bisogno di gente seria e competente.  

Dico ai ragazzi della Scuola di Formazione che il tempo delle vacanze sta per finire.
Dobbiamo fare una campagna elettorale totalmente innovativa.
E la stiamo preparando nei minimi dettagli.
Ci divertiremo con il sorriso sulle labbra e la voglia di giocarsela casa per casa.  

Chi può darci una mano economicamente, clicchi qui: bastano pochi euro per fare la differenza. Chi vuole iscriversi all’elenco di volontari, clicchi qui: dopo Ferragosto si parte sul serio.

Un sorriso più grande del solito,

P.S. Ci ha lasciati Mario. Era un partigiano ed era uno di noi, forse uno dei più anziani dei nostri coi suoi 104 anni, ma anche uno dei più giovani dentro. Che la terra ti sia lieve, caro Mario!