il Mostro, le anticipazioni del nuovo libro di Matteo Renzi sui quotidiani

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Le anticipazioni del nuovo libro di Matteo Renzi, pubblicate dai principali quotidiani del 15 maggio 2022.

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Sono tante le anticipazioni de "il Mostro", il nuovo libro di Matteo Renzi in uscita il 17 maggio, che si trovano sui maggiori quotidiani italiani questa mattina. 

Il Corriere della Sera dedica ampio spazio alla vicenda del Quirinale: "Dicevo a tutti - scrive Renzi - che per la solidità delle istituzioni la cosa più logica mi sembrava spostare Mario Draghi al Quirinale e rinforzare il profilo politico del governo. Non era un passaggio facile. In molti lo temevano. Io pensavo che Draghi per sette anni avrebbe fatto meglio al Paese di un solo anno a Palazzo Chigi.". 

La Stampa invece si focalizza sulla vicenda Consip e il ruolo di Di Maio con un titolo molto eloquente: “Consip e quei carabinieri onnipotenti, un complotto giudiziario per colpirmi”. Riportando una frase sulle intercettazioni illegali: «I miei amici intercettati illegalmente da Scafarto e dal Capitano Ultimo Di Maio? La Farnesina gli serve per cancellare pagine maldestre, dai gilet gialli ai No Euro» 

Ampio spazio alla questione "magistratura e politica" lo troviamo invece su il Giornale che attraverso le pagine de "il Mostro" torna a trattare il tema delle correnti: "Chiedo che i giudici abbandonino la facile via del corporativismo. E soprattutto che accettino di sottoporsi a un giudizio di merito. Sei bravo, fai carriera. Non sei bravo, non fai carriera." 

"Avvenire" cambia totalmente prospettiva dando spazio alle pagine dedicate al ddl Zan quando il PD puntava solo ad "ottenere il tweet di Lady Gaga" con Matteo Renzi che rimarca: "loro fanno i convegni, io ho fatto la legge sulle unioni civili. Loro fanno le manifestazioni, io ho messo la fiducia rischiando la tenuta del mio governo su quello". E conclude: "La legge che avrebbe aumentato i diritti punendo con maggiore forza l'omofobia è saltata perché il radicalismo ideologico e mediatico ha finito per prevalere sul sano riformismo"

Sui quotidiani del gruppo QN/Il Giorno/La Nazione troviamo invece le anticipazioni dedicate alla vicenda giudiziaria che ha investito i genitori di Matteo Renzi quando "i miei genitori sono clamorosamente arrestati, con atto firmato da Creazzo e con un'ipotesi di reato talmente bagatellare che la misura della carcerazione preventiva è considerata esagerata immediatamente dal Tribunale della libertà di Firenze. Prima però si fanno due settimane ai domiciliari con i giornalisti sotto casa e tutti i media a dare la prima pagina a questo arresto." 

"Contro lo Sblocca Italia si muove il primo esperimento di fronte populista che vedremo poi all'opera anche sul referendum costituzionale e, in modalità differente, nella campagna elettorale delle politiche del 2018. Salvini che va con la maglia di Putin al Parlamento europeo o che srotola uno striscione con scritto "Renzi a casa" in Piazza Rossa nei giorni del referendum costituzionale non è diverso da Manlio Di Stefano, braccio destro di Di Maio nel Movimento come al governo, che si presenta al congresso del partito di Putin per dire nel 2016 che l`Ucraina è uno stato fantoccio della Nato e giurare che con i grillini al governo non solo si sarebbero interrotte le sanzioni a Mosca, ma addirittura si sarebbe paventata l'ipotesi dell'uscita dell'Italia dall'euro. Lo stesso Di Stefano, peraltro, che in Parlamento definiva la Tap come un'opera di criminali" leggiamo dalle colonne de Il Giorno e il Mattino, che pongono l'accento sull'asse giallo-verde, la sua sudditanza a Mosca e il ruolo che hanno avuto Lega e M5S nell'impedire l'indipendenza energetica del Paese. 

Il tema capitale delle fake news pilotate dal Cremlino è quello scelto da "la Repubblica". "Quello che invece ci ha sempre visto in decisa contrapposizione con il presidente russo - scrive Renzi nel suo libro - era il tema delle fake news. Sostengo e ho sempre sostenuto - anche dicendoglielo come sempre in modo diretto nel corso di una ormai nota telefonata personale del novembre 2016 - che vi sia stata una forte e netta ingerenza di mondi afferenti la Russia nelle vicende legate alla comunicazione politica in Occidente. Russia Today, i troll, gli spin antigoverno hanno pesantemente influito nel referendum Brexit 2016, nella elezione di Trump, nella nostra sconfitta referendaria." 

Alla clamorosa richiesta di archiviazione in soli sei giorni fatta dai PM di Genova dopo la denuncia di Renzi contro i PM fiorentini è dedicato ampio spazio su "il Secolo XIX". "La decisione di violare l'articolo 68, la legge 140/2003 e l'articolo 323 del Codice penale - decisione presa dagli investigatori fiorentini - è gravissima. Si tratta del tentativo di metterci davanti al fatto compiuto senza rispettare la Costituzione. E allora sai che cosa c'è? C'è che io prendo carta e penna e denuncio penalmente i magistrati presso i loro colleghi, competenti per legge, di Genova. Il mio messaggio è chiaro e non vale tanto e solo per me. Davanti a un'ingiustizia non si reagisce arrabbiandosi o facendo spallucce. Ma replicando, colpo su colpo". 

Su "Il Sole 24" ore troviamo invece la storia del conto corrente finito su tutti i quotidiani italiani. "La verità - dice Renzi - è che sono l'unico politico italiano di cui è stato sviscerato l'estratto conto con tutti i movimenti bancari. E non perché sono accusato di aver intascato dei soldi. Ma semplicemente per darlo ai media, cosa che avviene sistematicamente con violazione del segreto bancario e dell'articolo 68 della Costituzione" 

Ancora dei PM che indagano sul presunto quanto inesistente finanziamento illecito ai partiti attraverso la Fondazione Open leggiamo su il Tempo. Soprattutto con un accento sulla figura di Nastasi "quello stesso magistrato ha scelto di entrare in una indagine che non gli competeva su un presunto suicidio, ha risposto con indecoroso sgarbo e senza alcun rispetto istituzionale a dei colleghi parlamentari, di altri partiti, che semplicemente gli stavano ponendo dei dubbi."

"E ancora più grave è il tentativo di far passare Luca Palamara e Cosimo Ferri come i soli responsabili di un sistema, che io giudico sbagliato e che volevo cambiare, ma che va avanti da anni: il sistema delle correnti. All`hotel Champagne, luogo degli incontri tra Palamara, Ferri, Lotti e tanti altri, andavano personaggi di ogni colore politico. Non vi stupirà sapere che all`hotel Champagne si era recato anche il professore amico di Conte e indicato dai Cinque Stelle tra i laici del Csmriporta la Verità pubblicando le anticipazioni dedicate al Csm. 

Sempre alla vicenda CSM ma legata alla mancata nomina di Gratteri a Guardasigilli troviamo ampi stralci de "Il Mostro" su "Libero". "Avevo scelto infatti di fare una proposta ardita per la carica di guardasigilli" - confessa Renzi - "Volevo azzerare il potere delle correnti nominando ministro un uomo capace e totalmente fuori dagli schemi. Qualcuno dice: fin troppo fuori dagli schemi. E avevo pensato a Nicola Gratteri magistrato di valore da sempre in prima linea contro la 'ndrangheta".

Lunedì 16 maggio, "il Foglio" pubblica 20 punti che Renzi, nel suo libro, elenca. Una sorta di "riassunto" delle vicende narrate: "Ho sempre amato - scrive Renzi - quelli bravi a fare i riassunti. Bisognerebbe rivalutare il riassunto, il dettato, l'imparare a memoria: sembrano strumenti vecchi ma nel tempo dei Big Data servono più di quanto si immagini. E il riassunto è fondamentale perché ti aiuta a capire meglio". "Non sono mai stato bravo con i riassunti", ammette Renzi. Ma per chi non ha voglia di leggere tutto il libro, ne propone uno: "Io, Matteo Renzi, già presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, in questo testo ho elencato e circostanziato una serie di fatti incontrovertibili. Nessuno li può smentire. Vi possono piacere o meno, ma sono la verità. Sono pronto a un confronto all'americana con chiunque su questi 20 punti".

Il brano pubblicato da "il Giornale" e da "la Verità" narra il dietro le quinte della nascita dell'Expo di Milano: Renzi racconta del suo incontro con Edmondo Bruti Liberati. "Questo feci: presi l'aereo, arrivai a Linate e in una saletta riservata incontrai Bruti Liberati, dicendogli: «Caro Procuratore, noi vi mettiamo a disposizione tutte le carte, tutte le procedure, tutte le strutture governative. Ma voi dovete aiutarci a fare questa Expo. Perché se salta l'Expo per Milano è una ferita allucinante. Ma se l'Expo si fa, la città svolta e riparte. Mi aiuti a capire come fare, noi vogliamo collaborare». Il ruolo straordinario dell'Anac di Raffaele Cantone e una norma ad hoc studiata dalla dirigente del Dipartimento degli affari giuridici e legislativi a Palazzo Chigi, Antonella Manzione, permisero di superare l'impasse. Di evitare la crisi istituzionale. E di gestire in modo unitario e condiviso l'evento", ricorda Renzi.

Inoltre, "il Tirreno" pubblica uno stralcio de "il Mostro" dedicato alla vicenda Open e alla notte in cui la Guardia di Finanza si recò in casa Carrai: "Uno dei miei amici più cari si chiama Marco Carrai. Anche lui è stato indagato con me per la vicenda Open. E lui ha vinto tre ricorsi in Cassazione contro i Pm fiorentini. Nessuno sa che nelle stesse ore della perquisizione Open, Carrai è stato vittima di uno strano comportamento del dottor Nastasi, nel frattempo trasferitosi a Firenze per impreziosire la squadra guidata da Creazzo. Davvero un dream team di investigatori, talmente capaci da farsi smentire in più circostanze dalla Cassazione", scrive Renzi.

Martedì 17 maggio, giorno in cui "il Mostro" arriva in libreria, ancora diversi quotidiani scelgono di pubblicare ulteriori brani del libro. 

"Il Quotidiano del Sud" propone ai suoi lettori uno stralcio dedicato al gasdotto Tap. "A proposito della Puglia, peraltro, sarebbe interessante allargare lo sguardo dalle trivelle ai tubi e parlare del mitico e incredibile caso Tap. Quando vado alla Fiera del Levante, Michele Emiliano organizza e valorizza la contestazione dei territori salentini che non vogliono la realizzazione dell'opera, un piccolo tubo che porta fino a dieci miliardi di metri cubi di gas dall'Azerbaijan all'Italia, ma che può persino raddoppiare con alcuni lavori di adeguamento del percorso. Non risolve tutti i nostri problemi ma dà una mano. Io vengo insultato, contestato, deriso perché spiego che il Tap non creerà alcun problema", ricorda Renzi nel brano. "Mi hanno dato la colpa del Tap, che oggi invece è diventato un asset. Mi hanno massacrato stille trivelle. Ora il mondo sta cambiando, certo", prosegue Renzi, che aggiunge: "Ma al di là del fatto personale, è che gli errori sulla politica energetica li paghiamo noi oggi".

"Il Dubbio" sceglie di pubblicare il brano in cui Renzi ricorda le spese sostenute per ottenere l'incartamento che lo riguarda: "Dopo oltre due anni, finalmente, chiudono le indagini e consegnano le carte. Vado in tribunale e chiedo il file che mi riguarda. Mi rispondono che sono novantaquattro mila pagine. Mi domando quanti poveri alberi del pianeta debbono soffrire i danni collaterali di questa indagine. E tuttavia chiedo le carte. Mi dicono: "prima lei deve strisciare". Strisciare? Hanno scelto quello sbagliato, penso. Poi mi spiegano: strisciare la carta, la carta di credito. Per sapere tutto ciò che i Pm hanno fatto su di me devo pagare allo Stato oltre 4.000 euro perché le carte sono tante. Cioè 4.000 euro per sapere che cosa lo Stato ha fatto della mia vita. Vi sembra giusto? Ho pensato: ma se uno non ha soldi, come fa? Comunque 4.000 euro a me non fanno la differenza, ma per molte famiglie sì".

"Il Riformista", infine, torna sul racconto di Renzi della notte in cui la Guardia di Finanza si reca in casa dell'amico Marco Carrai: "Una ipotesi di reato che non c'è. Un inspiegabile interrogatorio notturno. Una particolare modalità di procedere per cui la Finanza mette per iscritto una cosa e il Pm fa l'opposto. Intercettazioni senza senso. Voi direte: lo dici tu che sei di parte. No, non lo dico io. E stavolta non lo dice nemmeno la Cassazione. Non fa in tempo, la Cassazione. Perché ad annullare la follia di Nastasi è direttamente il Tribunale del riesame che ordina di distruggere tutto il materiale sequestrato ai coniugi Carrai. Perché questa storia non sta insieme".

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