Renzi: Il Pd di Elly caccia i moderati? Il mio Centro ci guadagnerà

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colloquio con Matteo Renzi di Mario Neri per "Il Tirreno"

Elly Schlein?

«Perfetta quando suona la chitarra alla festa dell`Unità. È in Parlamento che iniziano i problemi. Fortuna per lei non c`è quasi mai».

La sua nuova creatura, il Centro, si alleerà col Pd?

«Al momento abbiamo la corrente degli Enrico di Pisa che non ci vuole».

Niente, abbiamo imbeccato uno di quei giorni sì in cui si scatena. Non lo tieni. Sarcastico, tagliente, spietato. Quindi se stasera alle 18,30 andate al Principe di Piemonte a Viareggio, preparatevi: Matteo Renzi è parecchio carico. Senatore, nonostante le promesse elettorali di Meloni, con tanto di video nell`area di servizio in cui la premiar annunciava il taglio delle accise, la benzina aumenta e ci aspetta una manovra lacrime e sangue.

È già finita la luna di miele con gli elettori?

«Credo che la premier abbia ancora molto consenso. Ma si vedono le prime crepe. Del resto, continuare a dare la colpa a quelli di prima è una strategia che funziona solo nel breve periodo. Meloni ha vinto le elezioni mostrandosi come la più coerente perché era l`unica ad essere sempre stata all`opposizione. Però su tutti i temi sta governando in retromarcia: raddoppiati gli sbarchi, accettate le logiche europee, aumentata la benzina. E non ha ancora trovato i trenta miliardi che le servono a chiudere la legge di bilancio. Non è in crisi perché è una donna abile, ma o inizia a governare o è destinata a essere sconfitta dalla realtà».

Il centrodestra litiga sulle tesi omofobe del generale Vannacci: è una lotta interna a Fd I fra passato e futuro?

«È anche questo. Ma è qualcosa di più. La destra italiana non ha ancora deciso se essere una destra di stampo sovranista o più tradizionalmente conservatrice. E temi come quelli posti dal libro del generale Vannacci sembrano fatti apposta per far scoppiare le contraddizioni. Non è solo un fatto di consenso, è proprio un tema identitario. Che tipo di destra vogliono essere? Do la solidarietà al mio amico Crosetto ma ho l`impressione che il fuoco amico lo circonderà prima del previsto».

Cos`è questo nuovo Centro, punta a rifare l`Udc? Il campo dei moderati sembra sempre avere praterie prima delle elezioni, ma poi alla prova dei fatti da anni non le vince.

«Io sono sempre io. Quello che stava con Obama, Blair, Clinton. Mi pare che si stiano muovendo gli altri. IlP d va a sinistra e quando Elly Schlein viene accolta alle Feste dell`Unità - come accaduto ieri in Umbria-il grido che parte dalle cucine è "Basta con i democristiani come Renzi". A me va bene, basta intenderci. Buttando fuori l`area cattolico democratica e riformista il Pd si candida a perdere per i prossimi vent`anni. Quando ci siamo stati noi eravamo al 41% e governavamo 17 regioni su 20. Anche in Toscana leggo che Enrico Rossi dice "Buttiamo fuori Italia Viva perché Italia Viva ci fa perdere voti". Spiace ricordare all`ex governatore che lui è rimasto fuori dal Parlamento perché non hanno voluto fare l`accordo con noi. Il Pd senza ItaliaViva perde i collegi. Ma immagino che Rossi si trovi meglio nella veste di pensionato che nella veste di parlamentare. E se è contento lui, siamo contenti tutti».

Ha detto la "sinistra vince se guarda al centro". Fino a poco fa pensavamo tutti che invece stesse guardando al centrodestra. Vede alleanze nel futuro del suo Centro?

«Alle Europee andremo da soli. Alle politiche saremo decisivi. Tutti quelli che conoscono la politica sanno che le elezioni si giocano sul filo. Se Letta avesse fatto l`accordo con noi, la Meloni non avrebbe avuto la maggioranza assoluta e a Palazzo Chigi ci sarebbe Mario Draghi. Ma Enrico ha preferito perdere da solo anziché pareggiare insieme. Si torna al ragionamento di Rossi: sarà che si chiamano entrambi Enrico, sarà che sono entrambi pisani, ma il loro desiderio di autodistruzione è causa della sconfitta del Pd. Si vince al centro. Sanchez l`ha capito. Forse perché non si chiama Enrico».

Dice che la leadership di Elly Schlein è l`opposto del riformismo: quindi con questo Pd non c`è futuro?

«Con questo Pd c`è molto futuro, per noi. Per il centro. Per i riformisti. Elly è perfetta quando suona il piano da Cattelan, quando suona la chitarra alla Festa dell`Unità, quando va al Gay Pride, quando fa le cene con gli artisti. Ecco, lì è perfetta. È quando va in Parlamento che iniziano i problemi. Fortuna che non c`è quasi mai. Io sono presente in Aula il triplo delle volte in cui è presente Elly. Incredibile, vero?»

Forza Italia sembra a disagio nel governo, soprattutto dopo la tassa sugli extraprofitti, ma non sembra aver sofferto la morte del leader. Anzi. Già nella Leopolda di tre anni fa annunciò di voler andare a caccia dei voti berlusconiani. Sarà la volta buona?

«La primavolta che dissi che volevo i voti di chi aveva votato Forza Italia fu nel 2009 al Comune di Firenze. E infatti ho vinto al Comune. Poi l`ho detto nel 2014 alle Europee. E abbiamo preso i141%. Prendere i voti degli altri non significa usurpare chissà chi. Significa fare politica. Se alle prossime elezioni il centrosinistra non prende i voti che stavolta sono andati a Forza Italia, significa che perde le elezioni. Prendere i voti agli ex-avversari significa vincere le elezioni. Non occorre una laurea alla Normale, bastala matematica».

Calenda sarà un suo competitor. In Toscana Sguanci è passato da Iva Forza Italia e nel suo partito c`è chi, come Bonetti e Rosato, lamentano mancanza di democrazia interna. Teme nuove uscite?

«Sono abituato alle uscite. E anche alle entrate. Eravamo in 14, ora siamo in 16, vedremo tra un anno quanti saremo. In generale chi mi ha abbandonato ha avuto molte pagine sui giornali il mese successivo all`uscita ma difficilmente ha trovato un posto in Parlamento la volta dopo. Quindi auguri a tutti, io sono felice per chi viene e per chi parte. Una sola cosa: chi chiede democrazia interna ha un congresso, il prossimo 15 ottobre. Chi ha idee le porti li, se le ha».

Comunali 2024 e Regionali 2025, Italia Viva (o II Centro) starà ancora col Pd o andrà da solo con Saccardi?

«Decideremo a tempo debito. Al momento abbiamo la corrente degli Enrico di Pisa che non ci vogliono. Vedremo se questa corrente sarà maggioritaria o no»

Ultimamente ha parlato di più con esponenti dem toscani o con esponenti di destra?

«Ultimamente ho fatto le ferie e ho parlato molto con mia moglie e i miei figli. E mi sono trovato meglio che a parlare con i politici di qualsiasi colore».

Un giudizio sul governo di Nardella e uno su quello di Giani.

«Nardella ha fatto bene, specie nella prima parte. Anche perché ha avuto risorse economiche che nessun sindaco di Firenze ha mai avuto. Diciamo che ha avuto un governo, e ha fatto per Firenze quello che abbiamo fatto noi. Era giusto a cominciare dal finanziamento delle infrastrutture, tramvie in primis. Non mi hanno convinto le ultime scelte a cominciare dal pasticcio stadio. E credo che si stia sottovalutando in città la percezione di crescente insicurezza e mancanza di pulizia. Giani è ancora al primo mandato: ha tutto per far bene ma bisogna che la coalizione si dia una mossa con più decisione»

A quanto punta alle elezioni amministrative del prossimo anno?

«A prendere più delle regionali 2020. Nei comuni siamo andati forte, anche recentemente, da Impruneta a Marradi. Nel 2024 dovremo sfruttare di più e meglio anche l`effetto Europee»