Matteo Renzi: "via Delmastro, usa la scorta come una falange privata"

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Intervista a Matteo Renzi per Repubblica del 5-01-2024

di Concetto Vecchio

 

Matteo Renzi, per lo sparo di Pozzolo deve pagare il sottosegretario Delmastro?

«Certo. Lui è il primo responsabile. Anche se adesso è sparito Ha organizzato il cenone in cui il suo amico ha tirato fuori la pistola sparando davanti ai bambini. Sono dei pazzi irresponsabili».

Delmastro dice che era "fuori stanza" in quel momento.

«Non cambia di una virgola la sua responsabilità politica. E una vicenda inaudita. A quella festa, seduti tra i commensali, non solo era presente la scorta, ma persino i loro parenti. Delmastro usa la polizia penitenziaria come una falange privata. Hanno una concezione proprietaria delle istituzioni».

In che senso?

«La polizia penitenziaria è un organo dello Stato, non la riserva di voti dei Fratelli d'Italia».

Meloni però ha promesso sanzioni contro Pozzolo.

«Fuffa. Lo usa come caprone espiatorio. Ma tiene fuori Delmastro da tutto». Cosa la colpisce della vicenda? «Giorgia Meloni ha un gigantesco problema di classe dirigente. Li ha scelti lei, uno per uno. Per non parlare del cognato, il ministro Lollobrigida».

Cosa ha combinato?

«Anche lui pensa che le istituzioni siano sue. Ferma un Frecciarossa a Ciampino e nemmeno si scusa ma rivendica con sfacciataggine la scelta. Hanno tolto i fondi al Centro studi fondato da Rita Levi Montalcini per destinarne il doppio alla segreteria del ministro. Quei soldi servivano per studiare il cervello: studiare il cervello nel clan Lollobrigida sarebbe impresa ardua persino per la Montalcini».

Potevo sistemare mia sorella in una partecipata, ha detto la premier.

«La sorella da piazzare nel governo allargato? È roba da Corea del Nord».

Lei in genere è garantista, perché stavolta non lo è?

«Io sono garantista e lo sarò sempre. Ma qui contesto l'arroganza istituzionale di Giorgia Meloni e dei suoi. Non chiedo le dimissioni per un avviso di garanzia, contesto le bugie della premier».

Quali?

«Ha detto che non ha mai chiesto le dimissioni degli avversari, io ricordo che le mie le pretendeva ogni venti giorni. Rivendica di non avere alzato le tasse, e allora l'Iva sui pannolini e le accise sulla benzina? Nega di essere stata contro l'euro, invece ci sono i video a smentirla. Aveva promesso di bloccare gli sbarchi e invece sono aumentati del 50 per cento, lo stesso numero del 2015 quando c'ero io. Allora la chiamavano invasione, oggi dicono che sono soddisfatti».

I poteri forti la frenano?

«È un vittimismo insopportabile. Giorgia, sei premier da sedici mesi: il tuo problema è la squadra debole non i poteri forti».

Meloni si candiderà alle Europee?

«Sì. Ma non gliene frega niente dell'Europa. È solo un gigantesco sondaggio sulla sua popolarità. Tre ore di conferenza stampa e non una frase sull'esercito europeo o sulla geopolitica».

E l'avversaria da battere chi è? Schlein?

«Ha scelto di radicalizzare contro Elly e così taglia fuori Conte. Ma chi le fa davvero male siamo noi che su tasse e lavoro siamo credibili nel mondo moderato molto più dei Fratelli d'Italia».

Durerà?

«Per sei mesi "Giorgia" farà l'influencer in campagna elettorale, poi sarà tempo di una manovra correttiva da venti miliardi e di un rimpasto».

Le ha ricordato che Tommaso Verdini prese la tessera Pd durante la sua segreteria. È suo amico?

«Attaccare il Pd anche su Verdini la dice lunga sullo stile di Meloni. Quanto a me, io da garantista aspetto le sentenze».

La legge bavaglio voluta da Azione non è scandalosa?

«E perché? Il vero bavaglio è quello autoimposto, per cui un avviso di garanzia va in prima pagina e l'assoluzione in un trafiletto».

Ma è questa l'urgenza della giustizia?

«Il problema più grande resta sempre quello del magistrato che non paga per i suoi errori. Non è la cosa più urgente questa, ma non è nemmeno lo scandalo di cui voi parlate. Io la penso come il mio amico Enrico Costa».

A Firenze come finirà?

«Se il Pd perde Firenze, Schlein rischia di perdere pure il Nazareno».

Intanto lei ha presentato una candidata alternativa al Pd.

«Perché il Pd ha paura delle primarie? Fossi Elly ci penserei:Firenze rischia, Schlein di più».

Intanto Meloni svetta nei sondaggi.

«Però la vedo molto nervosa. Aggressiva. Polemica. È probabile sappia cose che noi non sappiamo».

Quelle evocate tempo fa dal ministro Crosetto?

«Tipo quelle».