Matteo Renzi sul riformista: Terzo posto, faccia di bronzo

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

Editoriale di Matteo Renzi per Il Riformista del 30-11-2023

Il fatto che sarà Riad a ospitare l'Expo2030 non stupisce chi da anni sottolinea come stia cambiando l'Arabia Saudita. Quel Paese conosce una trasformazione così profonda che solo chi vive di ideologia può negare la forza della Vision2030, il programma innovativo lanciato da Mohamed Bin Salman. No, la sorpresa che è arrivata da Parigi non riguarda Riad, riguarda Roma.

Che l'Italia potesse perdere era un'ipotesi. Che l'Italia abbia perso così è una vergogna assoluta. Ricapitoliamo la storia per chi si fosse perso le puntate precedenti.

Roma si candida alle Olimpiadi del 2024. Roma ha il progetto migliore, una squadra straordinaria e soprattutto ha i numeri per vincere. Il CIO ci considera la nazione favorita. Nella cena inaugurale delle Olimpiadi del 2016 i francesi di Parigi e gli americani di San Francisco davano per scontata la vittoria italiana. Ma nessuna delle delegazioni presenti aveva in mente la variabile grillina. La vittoria di Virginia Raggi infatti cancella la candidatura della Capitale. Parigi brinda prendendosi i Giochi del 2024, San Francisco quelli del 2028, noi ci attacchiamo al tram.

A quel punto la Raggi pensa bene di candidare Roma all'Expo del 2030, solo qualche anno dopo l'organizzazione dell'Expo a Milano. E a quel punto state bene attenti a quello che accade. Appena la Raggi perde le elezioni, la maggioranza di Gualtieri - e non solo la maggioranza, anche alcuni consiglieri dell'opposizione - votano la Raggi Presidente della Commissione Expo. Un nome, una garanzia, insomma. E tutti insieme procediamo allegri verso il disastro con un Governo imbarazzante, un ministro degli Esteri che espone la Farnesina a una figuraccia storica, un sindaco inconsapevole della batosta e i grillini esultanti.

Conclusione: l'Italia prende 17 voti. Non possiamo definirla una Caporetto solo perché dopo Caporetto è cominciata la riscossa. E qui nessuno immagina non dico una riscossa, ma nemmeno un segno di reazione. Un ministro che chieda scusa. Un funzionario che salti. Un sindaco che faccia un rimpasto. Ci prendiamo una botta senza precedenti e i giornali fischiettano, i politici smussano, i complottisti attaccano i petrodollari.

Ora passi per l'inconsistenza di quei commentatori che da tre anni non sono in grado di leggere le trasformazioni geopolitiche del Medio Oriente (segnalo la luminosa eccezione di un Federico Rampini che sul Corriere della Sera dimostra di aver capito ciò che altri nemmeno vedono), ma vogliamo spiegare che abbiamo perso non solo con l'Arabia Saudita ma anche con la Corea?

Quello che mi lascia senza parole è vedere alcuni ministri in fin dei conti giustificare questo risultato e spiegare che non è andata così male. Ma dai! Una nazione del G7 che arriva terza su tre come la giudichiamo? È vero, arrivare terzi dà diritto a salire sul podio. Ma se i concorrenti sono solo tre non vinci la medaglia di bronzo: sei più semplicemente una faccia di bronzo.