Renzi: Regionali, no a M5S e sovranisti

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

colloquio con Matteo Renzi di Rosalba Carbutti per "Il resto del carlino"

Il tour di Matteo Renzi 'Volare alto' oggi farà tappa a Bologna. Appuntamento all'hotel Sydney di via Michelino alle 18. Obiettivo del leader di Italia Viva, senatore ed ex premier, è lanciare la campagna elettorale per le Europee dell'anno prossimo. Non esclude di «metterci la faccia», e già guarda ai prossimi appuntamenti elettorali: dalle Comunali 2024 alle Regionali in Emilia-Romagna del 2025. Con un messaggio, chiaro, al suo ex partito, il Pd, sul tema alleanze: «Se va troppo a sinistra succede che la Ditta vince le primarie, ma la destra vince le elezioni...».

 

Senatore, che partita giocherà alle Comunali e alle Europee?

«La partita di Italia Viva è quella di una proposta politica al Centro: di fronte alla polarizzazione della destra e della sinistra, noi scegliamo la strada del riformismo, lontana da sovranisti e populisti. Il centro è stato ed è decisivo per fermare i sovranisti: guardi alla Polonia o alla Spagna. Vale per le Europee così come per le elezioni comunali».

 

Quale spazio politico stima ci sia per la vostra proposta?

«Lo spazio politico esiste ed è quello di chi sceglie il lavoro, non i sussidi. Noi siamo quelli del Jobs Act che ha creato oltre un milione di posti di lavoro. Non diventeremo mai quelli del reddito di cittadinanza, come hanno fatto alcuni di quelli che il Jobs Act lo avevano voluto e votato. Di chi ha attenzione per la crisi climatica senza che diventi ideologia, quindi tutelando i posti di lavoro e facendo le opere contro il dissesto idrogeologico. Di chi crede che con la cultura si mangi eccome».

 

Ha già vagliato qualche candidatura? Per il Pd potrebbe correre per le Europee la sindaca Isabella Conti: le dispiace che non sia più in Italia Viva?

«Isabella è un bravo sindaco che ha fatto le sue scelte: le auguro buona fortuna qualunque strada sceglierà. Per quanto riguarda le candidature de 'Il Centro-Italia Viva', abbiamo tante donne e tanti uomini pronti a mettersi in gioco. E non escludo di metterci la faccia anche io, in prima persona».

 

In Regione Italia Viva ha ufficializzato il suo gruppo. Chi lo guida, Giulia Pigoni, ha detto che per il post Bonaccini (se non ci sarà il terzo mandato) tutto dipenderà dal candidato scelto dal centrosinistra. C'è da aspettarsi un'altra sua mossa del cavallo?

«Ho molta stima di Giulia e di tutto il gruppo, dal consigliere Gerace fino all'assessore Felicori e al segretario regionale Mazzetti. A tempo debito decideremo insieme. L'Emilia-Romagna è una regione cruciale per il Pil del Paese, ne è il motore: è una terra di imprese, di lavoratori. Una terra che esporta e produce non può essere governata da populisti che sostengono la teoria della decrescita, che non è mai felice, o da sovranisti che vorrebbero isolarci in Europa. La dimensione europea è fondamentale per questa regione e per l'Italia».

 

Il senatore di Azione, ex renziano, Marco Lombardo al congresso di FdI ha fatto discutere. I calendiani non hanno escluso la possibilità di appoggiare candidati civici anche se sostenuti dal centrodestra alle Comunali. Lei che cosa ne pensa?

«Quel che sceglie di fare Azione non ci riguarda: aver distrutto il Terzo Polo (ieri è stato ufficializzato il divorzio al Senato, ndr) come ha voluto fare Carlo Calenda è una responsabilità talmente assurda e grave che non merita più alcun commento. Noi sui territori semplicemente sceglieremo i migliori».

 

Il suo ex partito, il Pd, scenderà in piazza sabato (e ci sarà anche Giuseppe Conte). L'asse con il M5s rischia di escludere il centro?

«Temo soprattutto che escluda la vittoria. Il centrosinistra ha vinto quando ha sfondato al centro, come alle Europee 2014, come con Prodi. Se va troppo a sinistra succede che la Ditta vince le primarie, ma la destra vince le elezioni».

 

Figliuolo, in visita nel nostro territorio, ha chiesto di stoppare le polemiche. Come crede si stia gestendo la partita dei ristori?

«Ho mandato a casa Conte per portare Draghi e il primo effetto è stato nominare Figliuolo al posto di Arcuri. Sono dunque un estimatore del Generale. Ma va bene stoppare le polemiche se nel frattempo arrivano i ristori. Trovo molti spot dal governo e pochi risultati».