Matteo Renzi sul Riformista: Cara Repubblica, noi garantisti da sempre Voi?

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Articolo di Matteo Renzi su "Il Riformista" del 17.06.2023

Ieri il quotidiano Repubblica ha attaccato duramente la riforma Nordio. Leditoriale a firma di Carlo Bonini era molto chiaro fin dal titolo "Una vendetta chiamata riforma". E fin qui tutto legittimo. A pagina 3 il quotidiano fondato da Scalfari dà atto con Antonio Fraschilla dell`appoggio del Terzo Polo alla riforma. E fin qui tutto corretto. Poi arriva l`attacco sul Riformista, "ora in mano all`ex premier", Riformista accusato di fare "campagne quotidiane contro la malagiustizia".

Era dai tempi della scoperta dell`acqua calda che non si registrava una notizia così strepitosa. Questo quotidiano è da sempre l`organo ufficiale del garantismo italiano. E ne siamo fieri. Noi cerchiamo di rimanere nel solco della storia di questo giornale con una linea forse addirittura meno dura di quella dell`amico e predecessore Piero Sansonetti. Ma le campagne quotidiane contro la malagiustizia non dovrebbe farle solo Il Riformista, cari amici di Repubblica. La malagiustizia e il giustizialismo hanno inquinato i pozzi della politica italiana, hanno distrutto la vita di migliaia di persone innocenti e delle loro famiglie, hanno concorso ad azzerare la fiducia nelle istituzioni. Può sembrare curioso che questo concetto debba essere esplicitato e ribadito il 17 giugno 2023, esattamente quaranta anni dopo lo scandalo mostruoso della vicenda Enzo Tortora. Combattere la malagiustizia dovrebbe essere un obiettivo di tutti. Invece anche i media in questi anni si sono divisi. Non tutti hanno rispettato i principi costituzionali del garantismo. E chi per vendere più copie ha soffiato sul fuoco del giustizialismo ne paga oggi le conseguenze in termini di minore autorevolezza.

Dal canto nostro consideriamo un onore che Repubblica scriva che facciamo campagne quotidiane contro la malgiustizia. Continueremo a farle e non abbiamo nulla di che vergognarci: lo ribadiamo in una settimana in cui abbiamo registrato ancora assoluzioni importanti quali quelle di Tullio Del Sette e Chiara Appendino, rispettivamente già Comandante Generale dell`Arma dei Carabinieri e Sindaca di Torino. Noi non smetteremo di essere garantisti. Sarebbe bello che iniziassero a esserlo quelli di Repubblica.