Matteo Renzi sul Riformista: Come te non c'è nessuno

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Articolo di Matteo Renzi su "Il Riformista" del 13.06.2023

Contenere la storia di Silvio Berlusconi nelle tremila battute di un editoriale non è solo impossibile: è assurdo, quasi offensivo. Lasciatevelo dire da chi ha perso la sfida più importante della sua carriera proprio a causa di uno scontro con lui, il referendum dopo la rottura del Patto del Nazareno: Berlusconi era molto più di un leader politico. Sì, certo: stiamo parlando del Presidente del Consiglio che è stato a Palazzo Chigi più giorni di qualunque altro leader repubblicano. Più di De Gasperi, più di Moro, più di Andreotti, più di Fanfani. Ma l'esperienza di Governo non esaurisce la storia del Cavaliere. Anzi.

Berlusconi è stato un self-made man, un innovatore nel mondo dell'edilizia, dello sport, della televisione, della società, della politica. Le opinioni su queste innovazioni sono profondamente diverse ed è doveroso che sia così. Ma nessuno può mettere in discussione il fatto che Berlusconi sia stato una esplosione di fantasia nella vita di questo Paese. In queste ore tornano alla mente tanti momenti di confronto, di scontro, di scherzo. Sono stato un avversario politico e tuttavia sono orgoglioso di aver contribuito a cambiare il clima tra gli schieramenti introducendo elementi di rispetto umano laddove altri preferivano l'odio ideologico, scegliendo il terreno del confronto politico anzichè quello dell'aggressione giudiziaria. Ci siamo incontrati più volte. A Palazzo Medici Riccardi ("ma come fa uno che viene dal marketing a vestirsi col velluto marrone come i comunisti?") come ad Arcore (Allegri non è comunista, è peggio. È livornese!"). Al Nazareno, alla Camera per le consultazioni, a Palazzo Chigi per i tanti appuntamenti legati al tentativo di cambiare le regole istituzionali, al Senato dove era tornato come per una rivincita. Leggo discussioni assurde sull'eredità e sulla successione. Tempo perso.

Gli eredi di Silvio Berlusconi sono i suoi figli cui vanno le più affettuose condoglianze. Il successore di Berlusconi non esiste. Non è mai esistito e mai esisterà: quelli come Berlusconi non hanno successori. E chi si ritiene tale spesso non è che un patetico imitatore. Oggi non è tempo di valutazioni politiche né sul passato, né sul futuro. Oggi è tempo di rispetto. Rispetto che vale doppio pensando a un uomo che ha vissuto sospeso tra il folle amore e l'odio preconcetto. Io lo ricordo con un sorriso. Molti critici dicevano che il sorriso di Berlusconi era forzato, finto, eccessivo. Sorriso di plastica, dicevano. In realtà Berlusconi sorrideva perché amava la vita, perché l'ha gustata fino alla fine, perché era capace di ironia e autoironia.

Ed è con quel sorriso, caro Presidente, che oggi ti salutiamo. Sei stato incontenibile e imprevedibile. Hai fatto saltare ogni schema, ogni protocollo. Ti ricorderemo come un uomo affamato di vita. Che la terra ti sia lieve.