Matteo Renzi sul Riformista: Il nuovo (dis)ordine globale

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

L'articolo di Matteo Renzi sul Riformista del 22-09-2023

Mettiamole tutte in fila o quantomeno proviamoci. Zelensky e Lavrov se le danno di santa ragione al Palazzo di Vetro, la Polonia annuncia a sorpresa (a sorpresa? Mah) lo stop all`invio di armi in Ucraina, lAzerbaijan bombarda l`Armenia nel Nagorno-Karabakh, in Africa non si contano più tutti i colpi di stato degli ultimi mesi. L`India va sulla Luna, la Cina punta Taiwan, il Giappone si riarma pesantemente, l`intelligenza artificiale riscrive le regole dell`education e della organizzazione aziendale, l`Europa non fa più figli ma si preoccupa per qualche migliaio di migranti e non capisce che se continua così nel giro di qualche lustro arriveremo a pregare gli stranieri di venire a vivere in Europa. È impazzito il mondo? No. E solo (si fa per dire) il nuovo disordine globale. Quello che nessuno ha il coraggio di affrontare davvero. Perché ciò che sta succedendo mentre noi ci mettiamo i like alle bagatelle è che le potenze si sfidano, l`Europa gioca ma non tocca palla, l`Italia è in panchina. Del resto abbiamo un vicepremier che difende la Le Pen e la fa ospite straniero a Pontida esattamente come Pippo Baudo ospitava i Queen a Sanremo nel 1984 (purtroppo Freddie Mercury ci ha lasciato troppo presto e non può querelare per l`accostamento). Portare Le Pen a Pontida in questi giorni significa dire ai francesi: noi con voi non vogliamo nessun accordo. Farlo quando abbiamo bisogno di Parigi sui migranti, sul patto di stabilità, sul futuro dell`Europa non sembra un`idea da Premio Nobel.

Abbiamo una Premier che nei giorni dell`Assemblea ONU va per pizzerie e spiega che tanto lei ha un ottimo rapporto con Biden. Quindi non importa che vada al ricevimento del Presidente: meglio una Margherita in famiglia delle tartine di Joe. Pensare che si difenda l`interesse nazionale ingerendo carboidrati e non organizzando bilaterali è una forma di patriottismo inattesa, l`avrà pensata Lollobrigida. Nel frattempo però gli alleati di Fratelli d`Italia - i cugini di Ungheria di Orban e compagnia cantante - ci bocciano la proposta di gestione europea dell`immigrazione. E siamo soli. Soli. Al punto che a Lampedusa non ci vanno le navi europee ma purtroppo ci va Conte. Quello che dà a tutti lezioni su che cosa sia la sinistra ma nel frattempo ha firmato il decreto Salvini sull`immigrazione. Conte sta alla sinistra come il leader della Lega sta alle ONG. Eppure c`è chi finge di crederci, ancora oggi. La Schlein sogna il campo largo con chi ha fatto i decreti sicurezza. Forza Italia certifica la propria fine politica ritirando gli emendamenti garantisti alla Camera: se il partito che fu di Berlusconi molla sulla giustizia, quale bandiera può rimanergli in mano? Il Monza? In questo caos c`è solo una cosa che manca più dei taxi a Termini e del buongusto in televisione: una politica riformista.