Renzi: Il Veneto non sia dei sovranisti, stimo Tommasi, può fare di più

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

colloquio con Matteo Renzi di Luca Mazzara per "L'Arena"

Senatore, qual è il suo giudizio sulla nuova manovra finanziaria del governo?

È il governo delle tasse. Da un governo di destra non me lo sarei mai aspettato: invece, aumentano liva sui prodotti per linfanzia, aumentano la cedolare secca per gli affitti, aumentano le sigarette. Se a questo si somma ciò che non dipende dal governo, cioè i mutui a tasso variabile, la benzina, l'inflazione, la situazione per le famiglie si complica. Stanno tartassando il ceto medio, si vede che Silvio Berlusconi non cè più...

Come si sta muovendo il suo partito in vista delle europee e quale sarà la situazione del centro in vista di questo importante appuntamento?

Le europee sono un appuntamento cruciale: il centro è la scelta giusta per cambiare lEuropa. Basta con lEuropa della burocrazia, l`Europa che non batte un colpo in politica estera. Dobbiamo diventare protagonisti nel mondo perché o si gioca un ruolo adesso o scompariamo e diventiamo spettatori. E questo può accadere solo con un centro forte: non con i sovranisti, non con la sinistra.

Il Veneto è atteso alle elezioni regionali nel 2025, la Lega deve fronteggiare la crescita di Fdl, il centrosinistra è tradizionalmente in difficoltà, come vi ponete in vista di queste elezioni?

È ancora troppo presto per decidere oggi o fare previsioni. Italia Viva starà dalla parte di chi punta sulla crescita, sul lavoro, su una sanità efficiente. Vedremo cosa accadrà. Adesso siamo concentrati sulla partita europea. Una cosa è certa: un territorio fatto di imprese come quello del Veneto non può essere ostaggio di messaggi sovranisti, l'Europa ha bisogno delle imprese venete ma anche le imprese venete hanno bisogno dell'Europa.

Rispetto al territorio veronese come giudica il primo anno da sindaco di Tommasi? Lei che ha esperienza da primo cittadino, quali possono essere i pro e contro di un sindaco "slegato" da un partito di riferimento?

Conosco Damiano Tommasi da anni e lo stimo. Tifo sempre per i sindaci perché fare il sindaco è il mestiere più bello e difficile: che sia civico, politico, non è quello il discrimine. Penso che però per i veronesi si possa fare di più, a partire dalla battaglia per farla divenire città metropolitana e quindi punto di riferimento per le altre province.

Proprio da Verona aveva iniziato la campagna prima di diventare segretario del Pd, cosa ricorda di quei momenti?

Li ricordo benissimo e con emozione. Avevamo preso un camper per girare l`Italia e partimmo proprio da Verona. Qui stiamo lavorando bene e cresciamo sempre di più. Alle europee il Centro sarà una sorpresa. Ma sono certo che faremo bene anche alle prossime amministrative.