Renzi: "Noi siamo trasparenti e senza paura. E non ci fermano così"

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Intervista di Pierfrancesco De Robertis, per QN, 29 novembre 2019

Presidente Renzi, è proprio arrabbiato.

«Più che altro sono dispiaciuto, per tanti amici che mi hanno sostenuto e sono stati svegliati all'alba come fossero criminali. Una retata degna di una gang criminale, non di famiglie incensurate che hanno seguito in trasparenza le regole delle fondazioni. Per il resto combatto».

Elmetto in testa.

«Ho appena presentato al procuratore di Firenze, Creazzo, alcune denunce per diffamazione a tre giornalisti. Vede che mi fido della giustizia fiorentina? Vedremo se adesso Creazzo procederà contro Travaglio per la sua diffamazione».

Non sembra fidarsi troppo.

«Questa vicenda è surreale. Che la Open dovesse finanziare l'attività politica di Matteo Renzi era scritto nello statuto. Ed è chiaro che quando si è abolito il finanziamento pubblico ai partiti, le fondazioni hanno acquisito un ruolo maggiore. In Italia ci sono oltre cento fondazioni politiche, ma hanno indagato l'unica che presenta tutti i documenti».

Si sente sotto attacco?

«No, è giusto che indaghino. Questo l'accetto. Non accetto invece che un magistrato decida che cosa è partito e che cosa non è. I partiti li fondano i politici, non i magistrati. Perché se li fondano i magistrati, la democrazia è a rischio».

E`un attacco alla politica?

«E` una evidente invasione di campo. Chi tace non si rende conto del pericolo».

Lei fu tra coloro che chiesero il finanziamento privato dei partiti. Se ne è pentito?

«No, non me ne sono pentito. Il finanziamento pubblico doveva finire. Il punto è che non si può criminalizzare il finanziamento privato. Ovviamente adesso nessuna azienda potrà finanziare Italia Viva: sanno di rischiare una perquisizione, chi glielo fa fare? Meno male che tanta gente ci sostiene lo stesso con tantissime piccole donazioni».

Nessuno del Pd l'ha difesa.

«Mi sembra già un passo in avanti: di solito mi attaccano. Mi auguro sia un segno di tranquillità. Se un magistrato aprirà indagini su altri, fondazioni o srl, decidendo che queste sono un partito, che cosa accadrà? Forse si sveglieranno anche loro».

Tutta la politica non l'ha difesa, eppure tutto il sistema di finanziamento pare sotto accusa. Non le sembra un atto di abdicazione preventiva?

«Vedo tante persone che hanno paura e tacciono, io invece non ho paura di niente e di nessuno. Sono un libro aperto. E credo nel coraggio: se mi attaccano, rispondo e rilancio».

Per acquistare la casa di Firenze si è fatto prestare i soldi da un amico. Perché non è andato da una banca?

«In banca ho chiesto un mutuo per 30 anni, all'amico un prestito per cinque mesi. L'intrusione nella mia vita personale, con tanto di nomi sparati sul giornale, è una violenza privata inedita ma non ho niente da nascondere. Tutto lecito, tutto trasparente, tutto tracciato. E ovviamente sapevo che come persona politicamente esposta il prestito sarebbe stato controllato dall'antiriciclaggio di Banca d`Italia. Tutto rispetta le regole. Che vogliono da me? Semmai chiedetevi perché la storia era lì da un anno e mezzo ed è venuta fuori solo quando ho reagito duramente contro la procura. Perché proprio adesso?»

Ha chiesto un prestito di 700 mila euro a una persona che aveva nominato in un ente pubblico. Non è il massimo.

«Ho chiesto una mano alla famiglia Maestrelli per gli stretti rapporti di amicizia. E perché sono persone libere, senza alcun interesse in attività pubbliche, persone perbene. Quanto alla nomina di Riccardo Maestreilli in Cdp immobiliare: si è trattato di un incarico per 400 euro al mese. Incarico triennale, ottenuto 5 anni fa peraltro. Collegarlo al prestito ponte per 5 mesi non ha senso. Si prendano notizie che non lo erano per gettare fango sulle persone: anche questo è populismo, giudiziario ma sempre populismo».

Lei ha dichiarato di aver guadagnato due milioni in due anni dalle sue attività di conferenziere e scrittore. Ma il cittadino la retribuisce per fare il senatore.

«Lo faccio. Ma siccome qui avanza del tempo, giro per il mondo a raccontare idee e sogni. Che male c'è? Non sto rubando i soldi visto che nel 2019 ho pagato circa mezzo milione di tasse: con le mie attività lo Stato ci guadagna». Però lei fa conferenze per il mondo, sta assente non poco. «Ho oltre il cinquanta per cento di presenze in aula durante i voti. Andate a controllare i tabulati. Quando conta ci sono sempre. Molto più di Salvini, ad esempio».