Renzi: «Logistica? Confido in Bucci, non in Salvini...»

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Intervista a Matteo Renzi per Il Piccolo di Alessandria. Di Marcello Feola

L'ex premier Matteo Renzi, oggi leader di Italia Viva, sarà domani - sabato - ad Alessandria per presentare il suo nuovo libro "Palla al centro". Appuntamento alle ore 16 al Centro Congressi Alessandria di piazza De Andrè 76 per un dialogo con uno dei protagonisti della politica italiana. Che con "Il Piccolo" ha già voluto toccare alcuni temi di stretta attualità, retroporto ligure e logistica compresi. Argomenti che ci riguardano da vicino.

Il libro che presenterà ad Alessandria si intitola: "Palla al centro". Anche in tempo di Governo Meloni e con FdI quasi al 30 per cento?

«A maggior ragione! In Italia abbiamo una destra che si è spostata sempre più a destra: non è più il centro-destra di Silvio Berlusconi, è un destra-centro dove le istanze più moderate sono soffocate da quelle sovraniste di Giorgia Meloni. Guardi la classe dirigente: dal Ministro Lollobrigida che ferma i treni a suo piacimento al veglione di Capodanno a Rosazza dove, anziché cantare al karaoke, si gioca con le pistole...

Al contempo c'è un Pd che si è spostato all'estrema sinistra, che ha rinunciato al riformismo per sposare il massimalismo. Un Pd che parla di patrimoniali mentre con noi si abbassavano le tasse, un Pd che insegue i grillini sulla giustizia e ignora i suoi sindaci che chiedono una riforma dell'abuso d'ufficio. È chiaro che con questa polarizzazione lo spazio al centro si allarga.»

A proposito di Giorgia Meloni: che giudizio dà dell'operato portato avanti finora? Lega e Forza Italia rischiano di essere fagocitati dal partito della premier?

«Con Giorgia Meloni ci sono meno sicurezza e più tasse. Lega e Forza Italia sono inesistenti. La Lega ogni tanto alza la voce, Forza Italia con Tajani è invece diventata "forse Italia": Giorgia Meloni alza le tasse - dalle accise all'Iva sui prodotti per l'infanzia, fino a quelle sugli agricoltori - e Forza Italia incassa, rinnegando il suo passato. FdI chiede che si scovino le partite Iva che evadono spiando i profili social e Forza Italia subisce. È il Governo delle tasse. Non hanno fatto nulla per sostenere la classe media, che si impoverisce sempre di più. Nulla per agevolare le imprese. Nulla per una giustizia più giusta. Il Governo non è riuscito a portare a casa risultati. A parte i like sui social, ovvio. Ma con i like non si cambia un Paese.»

Lei conosce molto bene il Pd e i suoi... umori. C'è chi dice che il segretario Schlein sia già a rischio e non in pochi guardano, ad esempio, a Gentiloni. Perché i 'dem' non sfondano?

«Non entro nelle dinamiche interne a un partito che non è più il mio. Quello che penso è che il Pd abbia tradito la sua identità moderata e riformista: e se rinunci al centro per spostarti agli estremi e inseguire i grillini, è chiaro che non potrai mai ambire a grandi percentuali di consenso. Le elezioni si vincono al centro, con il centro.»

II famoso campo largo tra Pd e Movimento 5 Stelle fatica a svilupparsi: anche in Piemonte la situazione è di stallo su un eventuale accordo e sulla scelta del candidato da contrapporre ad Alberto Cirio. Italia Viva da che parte sta?

«Le nostre scelte sui territori si sono sempre basate non sulle ideologie, ma in base alla capacità dei candidati. Anche in Piemonte prenderemo la decisione che ci sembrerà più giusta per i cittadini, per favorire la crescita e lo sviluppo di una regione così strategica. Certo non staremo mai dalla parte di chi dice no alla Tav o strizza l'occhio ai centri sociali.»

Quali sono gli obiettivi di Iv, oggi, a livello nazionale quanta locale e in vista della prossima tornata elettorale? Con Azione la partita è definitivamente chiusa? Possibili accordi in vista?

«Mi candido in tutti i collegi: vogliamo portare in Europa le istanze delle imprese, dei lavoratori, proteggere le nostre eccellenze dalla burocrazia europea. Allo stesso tempo, rafforzare l'azione dell'Europa: servono gli Stati Uniti d'Europa, non la burocrazia. Servono l'esercito europeo e una difesa comune, non l'ideologia ambientalista che danneggia le nostre industrie. Vogliamo una Europa pragmatica e politica. Per quanto riguarda Azione, Calenda ha distrutto il Terzo Polo per mere ragioni personali. Peccato. Noi andiamo avanti comunque.»  

Guerra in Ucraina, guerra tra Israele e Hamas, rinnovo del Parlamento Ue: fuori dai confini l'Italia che peso ha? È una voce ancora ascoltata?

«L'Italia non ha un ruolo di peso, così come - mi duole dirlo - non lo ha l'Europa. La verità è che fra guerra in Ucraina e conflitto in Israele l'Europa non ha toccato palla. Certo che se a trattare mandano Di Maio e Tajani, non siamo messi bene. Ma il punto è che l'Europa avrebbe dovuto farsi protagonista di una mediazione: bene le armi all'Ucraina ma, accanto alle armi che hanno consentito a Kiev di non soccombere, serviva la diplomazia. Ciò che è mancato, è stata la politica. E poi quello che preoccupa, sul fronte interno, sono le alleanze di Giorgia Meloni: si allea con chi, come Orban, non vuole la riforma del Patto di Stabilità e non vuole quote di migranti. Litiga con i francesi, che invece avrebbero i nostri stessi interessi. Un pasticcio che rischia di costare caro all'Italia.»

Alessandria e il suo territorio guardano con Interesse allo sviluppo della logistica e del retroporto di Genova. Per il Basso Piemonte, da troppi anni isolato anche a livello trasporti, è giunto il momento della rinascita?

«Da molti anni si parla molto del ruolo di Alessandria nella logistica portuale anche attraverso il ruolo di Slala. Ci sono condizioni mature derivanti dalla opportunità di utilizzare delle aree di Fs, ma anche della crescita della intermodalità ferroviaria. È necessario però che siano rispettati i tempi previsti dal protocollo d'intesa firmato quasi un anno fa in pompa magna dal Ministro Salvini. Non sono ottimista, perché conosciamo Salvini e anche sui lavori del Terzo Valico ci sono forti ritardi. Per Alessandria, confido nell'azione che sta facendo il sindaco di Genova Bucci, che crede molto nel progetto, un po' meno nel ministero guidato da Salvini, che manca di una visione integrata della logistica.»

Da destra quanto da sinistra non le risparmiano critiche e polemiche sulle sue strategie: Matteo Renzi cosa risponde e... a cosa aspira per il Paese?

«Mi interessa il parere dei miei elettori, non dei miei avversari: continuo a leggere tutte le mail che mi arrivano ogni giorno e tutti i commenti che mi lasciano sui social, che danno sempre ottimi spunti. La mia aspirazione per il Paese? Che torni finalmente a crescere e a essere protagonista in Europa e nel mondo.»