Enews 857 sabato 31 dicembre 2022

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Auguri a tutte e tutti.
Si chiude un 2022 complicato e intenso e tutti noi ci auguriamo, naturalmente, che il 2023 ci riservi sorprese positive.
E del resto gli ultimi giorni dell’anno sono sempre forieri di grandi meditazioni, riflessioni, solenni promesse, auspici.
Non vi dirò i miei sogni per il prossimo anno, ma mi limito a dirvi grazie per questo appena trascorso.
 
Politicamente è stato l’anno in cui Giorgia Meloni ha preso il posto di Mario Draghi.
E detta così già si capisce che non è andata benissimo, ecco.
Ogni giorno che passa si capisce che l’artefice della vittoria della Meloni è stato il suicidio politico di Enrico Letta e del PD: sarebbe bastata una qualsiasi alleanza e oggi la destra non avrebbe i numeri. Quando dico che Meloni tutte le mattine deve ringraziare Letta non ironizzo: prendo atto di una realtà ormai immodificabile ma che starà nei libri di cronaca politica come un autogol senza precedenti.
Il Governo ormai c’è.
Vedendolo all’opera sulla legge di bilancio ho pensato – credo come tutti, anche quelli che hanno votato la destra – che la gestione di quella che un tempo si chiamava finanziaria è stata imbarazzante. Imbarazzante per il metodo (qui un mio video sulla gestione del provvedimento), imbarazzante per il merito il cui simbolo è la decisione di togliere i soldi ai diciottenni per darli alle società indebitate di serie A (post finale): togli i soldi alle librerie per darli a Lotito.
Insomma, auguri di buon anno alla presidente Meloni e ai suoi collaboratori. Dopo qualche settimana possiamo dire senza evocare catastrofi o tragedie che la partenza è stata mediocre. Pensavo meglio, speravo meglio.
 
 
Ma questo 2022 politico passerà alla storia per qualcosa di più grande delle polemicucce italiane o delle incertezze del governo Meloni.
C’è la straordinaria resistenza ucraina, innanzitutto, in prima fila.
Una storia di coraggio che resterà scolpita a lungo non solo nei cuori di chi segue questa tragedia dal primo minuto.
 
E naturalmente il congresso cinese con la conferma di XI, la vittoria di Macron alle presidenziali, la mezza disfatta di Trump alle MidTerm, la tragedia di Abe Shinzo in Giappone, il ritorno di Bibi Nethaniau in Israele. Ciò che mi colpisce più di tutto, però, è la forza struggente, dolorosa e bellissima delle ragazze iraniane e di quelle afghane. Chi ha conosciuto una forma di libertà, pure sbiadita, magari anche solo attraverso i social non può accettare di vivere prigioniero sotto un burqa imposto, lontano dalla scuola e dalle università, privato della musica e della cultura. Questo tema è per me la frontiera del 2023 e dei prossimi anni: come aiutare la nuova generazione a riprendersi il diritto alla libertà in tutto il mondo. E sono le donne a fare la storia mentre noi ci attardiamo in discussioni sterili e miope, sono le ragazze. Le ragazze che protestano in una strada, in uno stadio, davanti a una scacchiera e sui social. Queste donne sono le vere protagoniste del 2022: ci strappano dalla nostra tranquillità per capire che potrebbero essere le nostre figlie, le nostre sorelle, ma anche le nostre maestre di vita e di libertà.
 
 
Quanto a me e noi è stato l’anno della Federazione del Terzo Polo, che ci ha portato ad avere un buon risultato come punto di partenza.
Nel 2024, al cruciale appuntamento delle europee, saremo la casa di chi vuole un’Europa diversa nel mondo e un’Italia diversa in Europa.
Tutti dicevano che con Calenda e Azione non avremmo mai retto più di 72 ore. E invece il progetto marcia. La Federazione ha un proprio comitato politico.
Faremo liste insieme in Lazio e in Lombardia. Ci aspettano diversi eventi insieme a cominciare da quelli su sanità e giovani.
Ci divertiremo e sono certo che il 2023 ci permetterà di organizzarsi per le Europee in modo molto serio.
 
Nel frattempo Italia Viva costituirà un luogo di elaborazione culturale e politica innovativo che lavorerà parallelo a Azione, che ha già rilanciato la propria organizzazione sul territorio e a chi vorrà unirsi in vista del partito unico, il 26 gennaio faremo partire il nostro tesseramento. Abbiamo scelto un giorno simbolico: è il giorno in cui abbiamo mandato a casa Giuseppe Conte. Quell’operazione politica, che tanto ci è costata sul piano del consenso, ha spalancato le porte a Mario Draghi. Possiamo andare orgogliosi del nostro risultato e rilanciare con forza sul futuro. E il 12 gennaio festeggeremo il primo compleanno di Radio Leopolda, guidata dal meraviglioso Bobo Giachetti (qui cinque minuti di una sua ormai virale sfuriata in Parlamento)
 
 
Nelle ultime ore ho fatto qualche uscita pubblica
- Qui una intervista diversa dal solito con Natalia Aspesi

- Qui il mio articolo su "The Economist"

Qui una intervista con La Stampa

Qui un video sul reddito di cittadinanza


 
Vogliamo lavorare di più sulla comunicazione.
Aiutateci se vi va condividendo il materiale su Instagram, su YouTube, su telegram, su TikTok, su Facebook, su Twitter
 
Ma vogliamo soprattutto vivere il 2023 all’insegna dell’impegno educativo, culturale e politico.
Ho trascorso i giorni di Natale con Agnese e i miei figli in Andalusia. E vedendo quei luoghi così carichi di contaminazioni storiche e di bellezza condivisa ho pensato quanto sia forte il bisogno di lavorare sulla cultura, sulla bellezza, sull’educazione. Voglio lavorare soprattutto su questo, nell’anno che verrà, senza tralasciare il resto, ovviamente. Il 2022 purtroppo mi ha costretto a seguire da vicino tante vicende legate alla giustizia. Piaccia o non piaccia il successo straordinario de “il Mostro (che è ormai vicino alle 60 mila copie, un bel risultato per il libro di un politico) ha permesso di chiarire come ciò che mi è successo sia stato incredibile. Pensate, chiudo il 2022 senza aver ricevuto una sola querela, una sola smentita, una sola accusa di diffamazione nonostante 250 pagine di episodi messi neri su bianco. Qualcosa vorrà dire, no? Eppure il 2022 ha dimostrato che il tempo è davvero galantuomo. Nel 2023 voglio parlare meno di giustizia e più di cultura. Meno di passato e più di futuro. Meno di processi e più di progetti. Vediamo se ci riusciremo. Intanto mi godo questo risultato straordinario: anche grazie al libro Il Mostro il clima in questo Paese sta cambiando e il garantismo sta rottamando il giustizialismo. Possiamo esserne orgogliosi.

Un sorriso, buon 2023
E grazie per la vostra tenace amicizia,
Matteo

 

 

Un uomo di infinita intelligenza. Oggi dà del tu al Mistero. Buon viaggio Papa Benedetto