Enews 868 giovedì 9 marzo 2023
Buongiorno!
Rapida Enews.
1. Tragedia di Cutro
Sono intervenuto in Senato con un discorso che è stato molto commentato e discusso.
Lo trovate qui.
Ringrazio chi mi ha scritto per condividere le proprie impressioni e anche chi mi ha criticato, sui social e via email.
Mi piace l’idea che in Parlamento ci si confronti senza i toni esasperati degli ultrà. E che ci si ascolti.
Per chi vuole, qui c’è il link a Instagram. Qui al canale Telegram per tenersi in contatto. Qui al canale YouTube.
Nel frattempo la domanda che rimane da fare è quella che ho rilanciato oggi su Avvenire (lo trovate qui): se la Guardia di Finanza non ha potuto fare la prevista operazione di polizia perché il mare era pericoloso per le imbarcazioni della finanza, come mai non è uscita la Guardia Costiera che ha una solida tradizione di salvataggi?
2. La bandiera Europea
Sono giorni complicati in Georgia. Anche in Georgia, diciamo più correttamente. Ma vedere questa donna che sventola la bandiera europea contro chi la vorrebbe ridurre al silenzio è una immagine potente e bella. Sono d’accordo con Mattia Feltri, oggi, su la Stampa: in Italia nessuno ha mai sventolato la bandiera europea con tanta forza e orgoglio. Che quella donna sia una fonte di ispirazione e uno stimolo anche per tutti noi.
3. Sanità e Terzo Polo
Il progetto del Terzo Polo avanza. Oggi come Italia Viva confermeremo l’impegno verso il partito unico nei tempi proposti da Calenda e daremo i nostri suggerimenti perché il processo sia il più aperto e inclusivo possibile. Nel frattempo lavoriamo insieme sulle proposte e sulle idee, non solo in Parlamento. Oggi ad esempio alle 18, al teatro Eliseo, facciamo una iniziativa condivisa sui temi della sanità. Passo dopo passo, giorno dopo giorno, evento dopo evento la casa dei riformisti prende forma. E se vi va dateci una mano: abbiamo bisogno di persone che si iscrivano a Italia Viva, che ci diano un contributo anche economico, che ci sommergano di idee, commenti, proposte, che ci aiutino a rilanciare i contenuti sui social e non solo.
Mi ha colpito questo video. Un uomo balla da solo, in Francia, accanto a tante coppie che danzano. Può sembrare un pazzo. In realtà è un marito la cui moglie, professoressa, è stata uccisa nelle scuole pubbliche transalpine. E allora viene in mente la celebre frase di Nietzsche: “quelli che ballavano erano visti come pazzi da quelli che non sentivano la musica”. Quell’uomo non è pazzo. La musica che gli altri non sentono arriva al cuore, non solo alle orecchie. Il suo ballo infatti è una sorta di estremo omaggio alla moglie che era una grande appassionata di danza. È un gesto bellissimo e ricco di commozione. E dovrebbe aiutarci a riflettere non solo sulla profondità delle relazioni umane e dell’amore, ma anche sulla necessità di scoprire di più sulla situazione dei professori in Francia. Dopo il caso terribile di Samuel Paty, ucciso da un estremista islamico, ancora una volta il sangue dei docenti passa sotto silenzio nel dibattito francese e europeo. Quella danza ci ricorda di dare valore alla vita. Ma ci dice anche molto di quanto dobbiamo recuperare in termini di valore sociale della figura dell’insegnante. Che il drammatico sacrificio di un’altra professoressa aiuti a restituire valore all’educazione in tutta Europa. E che quella danza solitaria ci aiuti a riflettere sul valore più autentico della vita umana.
Un sorriso,
Matteo