Enews 885 martedì 13 giugno 2023

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La scomparsa di Silvio Berlusconi chiude un cerchio della vita politica e sociale italiana.

Il Cavaliere è stato molto amato e molto odiato. Sarebbe bello che oggi davanti alla morte prevalesse il rispetto.

Ho scritto questo articolo per Il Riformista

Contenere la storia di Silvio Berlusconi nelle tremila battute di un editoriale non è solo impossibile: è assurdo, quasi offensivo. Lasciatevelo dire da chi ha perso la sfida più importante della sua carriera proprio a causa di uno scontro con lui, il referendum dopo la rottura del Patto del Nazareno: Berlusconi era molto più di un leader politico. Sì, certo: stiamo parlando del Presidente del Consiglio che è stato a Palazzo Chigi più giorni di qualunque altro leader repubblicano. Più di De Gasperi, più di Moro, più di Andreotti, più di Fanfani. Ma l'esperienza di Governo non esaurisce la storia del Cavaliere. Anzi. Berlusconi è stato un self-made man, un innovatore nel mondo dell'edilizia, dello sport, della televisione, della società, della politica. Le opinioni su queste innovazioni sono profondamente diverse ed è doveroso che sia così. Ma nessuno può mettere in discussione il fatto che Berlusconi sia stato una esplosione di fantasia nella vita di questo Paese. In queste ore tornano alla mente tanti momenti di confronto, di scontro, di scherzo. Sono stato un avversario politico e tuttavia sono orgoglioso di aver contribuito a cambiare il clima tra gli schieramenti introducendo elementi di rispetto umano laddove altri preferivano l'odio ideologico, scegliendo il terreno del confronto politico anzichè quello dell'aggressione giudiziaria. Ci siamo incontrati più volte. A Palazzo Medici Riccardi ("ma come fa uno che viene dal marketing a vestirsi col velluto marrone come i comunisti?") come ad Arcore (Allegri non è comunista, è peggio. È livornese!"). Al Nazareno, alla Camera per le consultazioni, a Palazzo Chigi per i tanti appuntamenti legati al tentativo di cambiare le regole istituzionali, al Senato dove era tornato come per una rivincita. Leggo discussioni assurde sull'eredità e sulla successione. Tempo perso. Gli eredi di Silvio Berlusconi sono i suoi figli cui vanno le più affettuose condoglianze. Il successore di Berlusconi non esiste. Non è mai esistito e mai esisterà: quelli come Berlusconi non hanno successori. E chi si ritiene tale spesso non è che un patetico imitatore. Oggi non è tempo di valutazioni politiche né sul passato, né sul futuro. Oggi è tempo di rispetto. Rispetto che vale doppio pensando a un uomo che ha vissuto sospeso tra il folle amore e l'odio preconcetto. Io lo ricordo con un sorriso. Molti critici dicevano che il sorriso di Berlusconi era forzato, finto, eccessivo. Sorriso di plastica, dicevano. In realtà Berlusconi sorrideva perché amava la vita, perché l'ha gustata fino alla fine, perché era capace di ironia e autoironia. Ed è con quel sorriso, caro Presidente, che oggi ti salutiamo. Sei stato incontenibile e imprevedibile. Hai fatto saltare ogni schema, ogni protocollo. Ti ricorderemo come un uomo affamato di vita. Che la terra ti sia lieve.

Per chi è interessato:

- Sul canale You Tube le mie interviste TV di queste ore;

- Qui una chiacchierata con Il Giornale, qui una chiacchierata con Repubblica, qui con Il Foglio. 

Italia Viva ha tenuto una bella assemblea. Io ho parlato a lungo di Europa, politica internazionale, tasse, sicurezza, cultura, lavoro. Chi ha voglia di sorbirsi i 90 minuti del mio intervento, può trovarli qui. Ma se uno ha 90 minuti di tempo libero suggerisco di guardarsi un film o una bella partita di calcio!

- Dal 5 al 7 settembre 2023 si terrà in provincia di Palermo la scuola di formazione politica “Meritare l’Europa”. È destinata agli under 35 e mai come quest’anno sarà un'esplosione di idee e di innovazione. Qui per iscriversi.

- A Ventotene – dove purtroppo tutti i ragazzi iscritti non riuscivano a entrare – rimedieremo in autunno con un'iniziativa sull’Europa e sul recupero del carcere di Santo Stefano

- A ottobre partono i congressi, dove finalmente inizia la stagione della democrazia interna anche in Italia Viva. Per anni decidere chi mettere capolista nei posti blindati in Parlamento, chi mandare al Governo, chi scegliere come presidente di commissione è stata una scelta priva di democrazia interna per varie motivazioni. Voglio dire grazie soprattutto a chi ha accettato di continuare a dare una mano a Italia Viva anche quando non è stato scelto come capolista blindato o ministro o presidente di commissione. Ho detto più volte che la capacità di resilienza di Italia Viva non deriva da me, ma da chi – specie nelle ore più difficili, quando alcuni media mi davano la colpa di tutto – ha scelto di condividere il nostro progetto anche senza avere un ruolo in Parlamento o in TV. Questo è il popolo di Italia Viva cui io non smetterò mai di dire grazie. E questo è il popolo che io aspetto alla Leopolda. Ci hanno chiesto di rinunciare alla Leopolda nel settembre 2022 e lo abbiamo fatto. Non ripeteremo lo stesso errore: la Leopolda è la casa dei sognatori, che fanno politica per un ideale e per passione. Vi aspetto dall’8 al 10 marzo 2024. Perché si fa politica non per ambizione personale ma perché si condivide un sogno con gli altri. E io non vedo l’ora di riabbracciarvi tutti, iscritti e non iscritti, vecchie conoscenze e nuovi amici, giovani e diversamente giovani alla Leopolda.

- Per gestire la fase politica che si apre da qui al congresso ho chiesto a Lella Paita di essere la coordinatrice nazionale, ai sensi dell’articolo 10 dello Statuto. E ho anche chiesto di istituire una commissione per il regolamento così che chiunque voglia proporre modifiche allo statuto e al regolamento congressuale si senta legittimato a farlo.

- Per chi vuole tesserarsi a Italia Viva, questo è il link. Per partecipare al congresso serve il tesseramento. 

La notizia di questa settimana che continua a rimbombarmi in testa è tuttavia la notizia del ritrovamento di quattro fratellini, il più grande 13 anni, il più piccolo 1, nella giungla colombiana. Erano su un aereo precipitato e loro – a differenza della mamma e del pilota – erano usciti miracolosamente illesi dallo schianto.  Quaranta giorni passati a schivare pericoli nutrendosi del poco che la foresta proponeva. Sarà che ho nel cuore il dolore per la bambina fiorentina sparita nel nulla da un albergo occupato nella mia città ma il miracolo colombiano mi torna in mente costantemente in queste ore. Che incredibile inno alla vita, quanta bellezza in questa storia. 

Un sorriso,

Matteo

PS. È stata una settimana speciale. Ho ritrovato i ragazzi del mio gruppo scout per i 40 anni del Pontassieve I. E il giorno prima sono stato a cena a festeggiare i 30 anni della nostra maturità con le mitiche sezioni A e B del fu glorioso Liceo Classico Dante. Tanti sorrisi, tanti ricordi, tante emozioni. Però anche qualche capello bianco, le prime rughe e la certezza di non essere più i giovanotti di un tempo. Sto vivendo un tempo molto bello della mia vita, sono grato e felice per questo. E mi viene in mente la poesia di Tennyson su Ulisse che ho citato in assemblea:

Anche se molto è stato preso, molto aspetta;
e anche se noi non siamo ora quella forza
che in giorni antichi mosse terra e cieli, ciò che siamo, siamo;
Un’eguale indole di eroici cuori,
Fiaccati dal tempo e dal fato,
ma forti nella volontà di combattere, cercare, trovare, e di non cedere.