Agevolazioni per Aziende

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Aumenta la fiducia delle imprese in un’Italia che continua a crescere, e non certo per merito delle teorie sulle scie chimiche dei 5 Stelle o delle battute poco spiritose di Berlusconi e nemmeno per gli appelli xenofobi di Salvini.

Se l’economia italiana è ripartita, se l’Italia non è più il fanalino di coda della Ue,il merito è della serietà del lavoro politico svolto dei governi Pd, Renzi e Gentiloni, che hanno approvato numerose misure a sostegno del mondo produttivo. Misure che sono riuscite a rimettere in moto il Paese dopo la più grande crisi del Dopoguerra.

Gli obbiettivi dell’ampia serie di provvedimenti sono tutti stati nel segno di una rilevante riduzione dell’imposizione fiscale per le imprese e di un migliore rapporto col fisco, della semplificazione dei vari adempimenti burocratici, dell’incentivo alla internazionalizzazione, alla digitalizzazione, all’ammodernamento e all’innovazione.

Via Irap e riduzione Ires

Per capire quante importante sia stato l’insieme delle misure, basti dire che hanno comportato un abbattimento lordo dell’IRAP nell’ordine di circa 6 miliardi. Dopo la riduzione, è stata prevista l’esclusione dall’imponibile IRAP del costo del lavoro dei dipendenti a tempo indeterminato e la deducibilità del 70% del costo per i lavoratori stagionali (a favore innanzi tutto del settore turistico).
Dal 2017, l’aliquota Ires (la tassazione sui profitti di impresa) è passata dal 27,5 al 24%.

Un Piano straordinario per il Made in Italy

Il Piano straordinario per il Made in Italy ha ottenuto risultati eccezionali: l’export italiano dal febbraio 2014 all’agosto del 2016 è aumentato in valore del 7,4% e il surplus della bilancia commerciale con l’estero, misurato sugli ultimi 12 mesi, è cresciuto nello stesso periodo di 18,3 miliardi di euro portandosi a quota 51,1 miliardi, nuovo massimo storico.

Il governo Renzi per le PMI Innovative e l’autoimprenditorialità

L’istituzione della categoria delle Pmi innovative, prevista dalla legge Investment Compact approvata nel marzo 2015 dal governo Renzi, include le imprese che impiegano personale qualificato, hanno un determinato volume di spesa in ricerca e sviluppo, e sono titolari di un brevetto industriale. Per queste imprese sono previste semplificazioni in materia di procedure di diritto societario e di peculiari agevolazioni fiscali. La legge stabilisce, inoltre, che anche le Pmi innovative possano usufruire dell’equity crowdfunding: si tratta di una raccolta fondi online che per finanziare le startup in cambio dell’acquisto di titoli di partecipazione nelle società. Inoltre dal 2017 è stata estesa a tutte le piccole e medie imprese italiane la possibilità di raccogliere capitale di rischio sul web grazie al finanziamento collettivo. Da evidenziare come i governi a guida Pd abbiano dato incentivi anche all’auto imprenditorialità, stanziando risorse e rifinanziando il Fondo per la crescita sostenibile, così da garantire finanziamenti agevolati.

Accesso al credito per le Pmi

Agevolare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese è stata una delle prime preoccupazioni del governo Renzi. Dopo aver potenziato il Fondo di garanzia per le PMI, che permette di attivare finanziamenti con una garanzia pubblica, il governo, nel 2017, ha allargato la platea delle imprese che possono far ricorso al Fondo e lo ha rifinanziato con 500 milioni di euro per il 2017/18.
Con la Nuova Sabatini il governo ha aperto il finanziamento a tutti i settori produttivi, includendo agricoltura e pesca, per quelle imprese che investivano in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature, nonché in hardware, software e tecnologie digitali.

Agevolazione per marchi e brevetti

Un altro provvedimento che dimostra l’impegno dei governi Renzi e Gentiloni riguarda la misura che agevola marchi e brevetti, il cosiddetto Patent Box. L’effetto è stato l’aumentato delle richieste giunte dall’Italia all’European Patent Office del 9 per cento (passando da 2.274 a 2.476), il doppio della media europea e il livello più alto degli ultimi dieci anni.

Settore edilizio

Grande slancio è stato dato anche al settore edilizio, promuovendo interventi di riqualificazione energetica, recupero edilizio e interventi antisismici, detrazione del 65% delle spese sostenute a tal fine.

Detassazione premi produttività

È stata prevista la detassazione del 10% sui premi legati alla produttività, nei contratti collettivi di secondo livello per i lavoratori dipendenti, e un regime fiscale e contributivo agevolato per le iniziative di welfare aziendale.

L’Italia si è rimessa in moto

Le azioni per favorire le imprese e di conseguenza la produzione e l’occupazione sono state numerosissime, ecco, in sintesi, le principali:
Regime di decontribuzione per i lavoratori assunti a tempo indeterminato;
Possibilità di compensazione delle cartelle esattoriali con crediti PA.
Agevolazioni fiscali e misure finanziarie di favore per le start up, le PMI innovative e le PMI;
Sostituzione dal 2019 degli studi di settore con gli “indici sintetici di affidabilità fiscale”, con vantaggi per gli operatori economici che mostrano un maggiore affidabilità;
Riforma del regime agevolato per le partite IVA, con un più favorevole regime forfettario per i contribuenti di minori dimensioni;
Delega fiscale: semplificazione e riforma del sistema fiscale;

Introduzione dell’IRI – È stata introdotta l’imposta sul reddito d’impresa come opzione alternativa alla tassazione Irpef per gli imprenditori individuali e le società in nome collettivo ed in accomandita semplice in regime di contabilità ordinaria; La scelta del nuovo regime fiscale potrà essere eseguita a partire dalla dichiarazione dei redditi 2019.

Estensione fino al 31/12/2020 del periodo in cui possono essere effettuati gli investimenti ammessi al credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, con elevazione al 50% della misura dell’agevolazione ed innalzamento da 5 a 20 milioni dell’importo massimo annuale riconosciuto a ciascun beneficiario;
Patent Box: nuovo regime opzionale di tassazione agevolata di durata quinquennale che esclude dalla base imponibile – ai fini imposte redditi e IRAP – una quota del reddito derivante dall’utilizzo di opere dell’ingegno, brevetti industriali,marchi, disegni e modelli ecc;
Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, e super ammortamento del 140% per le spese in beni materiali nuovi effettuati dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016. La misura è stata rafforzata con la legge di bilancio 2017, ove il piano Industria 4.0 prevede anche un iper ammortamento del 250% per gli investimenti in beni ad alto contenuto tecnologico;
Crediti di imposta per sostenere l’innovazione nel settore agroalimentare e la qualità del Made in Italy;
Esclusione dei macchinari imbullonati dal calcolo della rendita e quindi dalla base imponibile per il pagamento dell’Imu;
Introduzione agevolazioni fiscali per obbligazioni, titoli similari e cambiali finanziarie di PMI;

Bonus Quotazione – Inoltre, per il triennio 2018/2020, le PMI che sceglieranno di accedere ai mercati di capitale per finanziare i propri progetti di crescita potranno usufruire di un credito d’imposta sui costi di quotazione fino a 500 mila euro ciascuna.

Esenzione dell’Imu per i terreni agricoli per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali;
Aliquota agevolata dell’1 per mille dell’Imu per gli immobili invenduti delle imprese costruttrici; Principio di cassa ai fini della tassazione dei redditi delle cosiddette imprese minori assoggettate a contabilità semplificata;
Esenzione fiscale per i redditi di capitale e i redditi diversi percepiti da persone fisiche derivanti dagli investimenti effettuati in piani di risparmio a lungo termine (PIR), a specifiche condizioni;
Disciplina fiscale per la cessione delle perdite prodotte nei primi tre esercizi di attività di nuove aziende a favore di società quotate che detengano una partecipazione nell’impresa cessionaria pari almeno al 20%, per favorire l’afflusso del capitale di rischio;
Possibilità di proporre, in sede di concordato preventivo o di accordo di ristrutturazione dei debiti, il pagamento parziale o rateale dei crediti tributari e contributivi, anche per l’IVA;
Disattivate le clausole di salvaguardia poste a garanzia dei conti pubblici da precedenti governi, evitando nel triennio 2015- 2017 l’incremento IVA e delle accise sugli olii minerali.