Priorità delle priorità all’appuntamento di Torino: da venerdì a domenica ci vedremo al Lingotto per discutere insieme, con gli amici che nel PD sostengono la mia candidatura e con chi vorrà aiutarci a riflettere.
Il Lingotto non è una Leopolda: non vi aspettate dunque lo stesso stile scanzonato e gioioso della kermesse fiorentina (che tornerà, in autunno, come sempre). È più un momento di riflessione, di dialogo, di approfondimento. Cercheremo di dircele tutte: cosa abbiamo fatto, cosa dovevamo fare meglio, cosa potremo fare per il PD, per l’Italia, per l’Europa. Non voglio dire che vi annoieremo dal primo minuto all’ultimo, sia chiaro, ma è giusto sottolineare il carattere programmatico dell’evento.
Dopo che per mesi la politica italiana ha discusso del niente, è arrivato il momento di tornare a elaborare proposte, idee, sogni. Dico tornare per tanti motivi. Il primo dei quali è perché il Lingotto è il luogo da cui il PD di dieci anni fa, con Walter Veltroni, cercò di darsi una propria identità culturale e politica. Quindi Tornare a casa per ripartire insieme sarà il sottotitolo dell’evento.
Vorrei che fossimo in tanti a discutere (ci sono dodici gruppi di lavoro), anche per costruire insieme la mozione congressuale: qui trovate la base di partenza. Sarà un testo scritto dal basso, a cominciare dall’impegno di chi parteciperà nella serata di venerdì e nel pomeriggio di sabato ai gruppi di lavoro.
Per saperne di più: lingotto.matteorenzi.it
E a tutti quelli che sanno solo fare polemica, criticare, attaccare gli altri senza proporre niente, rispondiamo con un sorriso e con un invito: venite al Lingotto, amici. Senza astio, discutiamo di politica. Perché solo chi ha il coraggio delle idee può ambire a cambiare il Paese. E noi vogliamo farlo, insieme. Ci sono centinaia di politici e commentatori che passano il loro tempo a parlare di me, dei miei difetti, dei miei limiti. E poi ci sono milioni di italiani che vogliono passare il tempo a discutere del futuro dei nostri figli: ecco, io vorrei che il Lingotto fosse la casa da cui ripartire per tutte queste persone. Vi leggo volentieri ([email protected])
In cammino verso SUD
Tante polemiche per il viaggio in California. Nessuna visibilità invece per il viaggio nel profondo sud. Ma io sono stato felice di camminare a Reggio Calabria insieme al Sindaco Falcomatà sul lungomare dedicato al padre, Italo. E di parlare di come procedono i progetti di rilancio di questa città bella e devastata. Mi sono venuti i brividi conoscendo i ragazzi di GOEL, un insieme di imprese sociali volute dall’allora Vescovo Bregantini e da un gruppo di giovani guidato da Vincenzo Linarello. GOEL è un punto di riferimento straordinario per la lotta alla ‘ndrangheta, una lotta fatta attraverso una capillare opera di costruzione di rapporti, relazioni umane, iniziative economiche. Ho attraversato di notte quella Salerno – Reggio Calabria che non ho inaugurato in tempo da Presidente, ma che almeno ho testato da utente, dopo aver incontrato il Presidente della Regione Oliverio a Catanzaro. Sono arrivato a Taranto dove ho incontrato di nuovo – una volta di più – i rappresentanti dei lavoratori dell’Ilva con cui grazie al magnifico lavoro di Teresa Bellanova abbiamo sempre mantenuto il rapporto aperto. E poi ho visitato Castellaneta, la cui amministrazione (di centrodestra) abbiamo concorso a salvare da un problema amministrativo e la cui diocesi è retta da un Vescovo amico che ho voluto salutare. Quindi la Matera della capitale della cultura, splendida e affascinante: il 2019 sarà una straordinaria occasione per il territorio, forse più persino di Expo. E infine Bari che sarà uno dei quartier generali della nostra campagna per le primarie. Dopo Scampia, dunque, ancora un giro in incognito nei territori del nostro Mezzogiorno. Armato di trolley, sto imparando tante cose belle e incontrando storie vere. Vi garantisco: fa bene al cuore e ossigena la testa girare così. Dopo il Lingotto riprenderò in altre zone d’Italia.
Pubblicità progresso
Pubblicità progresso all’azione del Governo. Ieri il premier Gentiloni, ospite di Pippo Baudo, ha fatto un ottimo intervento a Domenica In evidenziando – tra le altre cose – come l’obiettivo da perseguire tutti insieme sia continuare nell’opera di riduzione delle tasse. Dopo Irap costo del lavoro, Imu e Tasi, 80 euro, tasse agricole, canone Rai, Ires, collegato sul lavoro autonomo credo si possa e si debba continuare sulla strada della riduzione fiscale. Noi ci siamo. Come pure va sottolineato come molto positivo il lavoro di firma degli accordi sulle periferie concluso oggi a Palazzo Chigi, alla presenza del Premier, della sottosegretaria Boschi, dei sindaci guidati dal Presidente ANCI Decaro. Un percorso di rammendo iniziato da una provocazione di Renzo Piano dell’autunno 2014 e permesso dallo stanziamento totale di oltre due miliardi di euro distribuiti tra le varie leggi di Bilancio. E bel risultato anche il successo del Presidente dell’Emilia Romagna, Bonaccini – insieme al ministro Galletti – per portare in Italia il Centro Meteo Europeo: non era facile. Bravi!
Cito i risultati positivi perché purtroppo da noi fanno notizia solo le cose che non vanno. E invece abbiamo molto bisogno di lavorare concretamente, passo dopo passo.
Per chi vuole qui è possibile rivedere il video della trasmissione con Lilli Gruber, su La7. E a questo proposito, ecco a voi il
Pensierone della sera.
Non è un pensierino, ma il post che ho pubblicato a proposito di mio padre, dell’inchiesta Consip, di Beppe Grillo e della mia partecipazione alla trasmissione di Lilli Gruber.Qui.
Un sorriso. Questa settimana un sorriso doppio. Perché se qualcuno pensa che da queste parti ci sia gente che si intristisce o si impaurisce o si rassegna, beh: quel qualcuno ha sbagliato indirizzo! Un sorriso doppio, amici. Ci vediamo al Lingotto
Matteo
blog.matteorenzi.it
[email protected]
PS Un amico mi ha ricordato che questa non è stata la prima volta che Beppe Grillo ha parlato di mio padre. Era già accaduto il 23 maggio 2014. E Grillo disse “Io vorrei rivolgermi non a Renzi, ma a suo padre. E dirgli: Per favore, il suo bambino ha bisogno di lei. Vada ad abbracciarlo, una mano sulla guancia e un lungo abbraccio. Poi gli sussurri nell’orecchio: è finita, su forza, andiamo a casa”. Tutta la piazza rise di gusto alla battuta di Beppe Grillo. Era il giorno della chiusura della campagna elettorale delle europee dei Cinque Stelle. Due giorni dopo noi abbiamo preso il 40%, loro il 20%. Buona serata a tutti!