Enews 517, martedì 27 febbraio 2018

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Cinque giorni al voto. Gli altri sono letteralmente terrorizzati dal fatto che noi saremo il primo gruppo parlamentare. E dunque ancora, in questi giorni, tutti attaccano noi. Sempre noi. Solo noi.

I Cinque Stelle non parlano più di reddito di cittadinanza, ma solo di poltrone. E dicono che votare il PD non serve. Poi però chiedono ufficialmente al PD di appoggiare un inverosimile governo Di Maio. Delle due l’una: se i Cinque Stelle avranno i numeri per governare, noi faremo opposizione. Se i Cinque Stelle non hanno i numeri, non possono certo venire a chiederli a noi. E siccome non hanno i numeri, stanno falsificando i sondaggi come fossero bonifici ma non basta. L’ho detto forte ieri a Matrix.
Forza Italia e la Lega cercano di nascondere le loro differenze attaccando “le sinistre”. Sarà che abbiamo dimostrato, numeri alla mano, che la loro grande idea, la Flat Tax, non sta in piedi (il pezzo di Yoram Gutgeld è perfetto), ma loro si sono buttati sulla vecchia demagogia, anche a costo di sfiorare il senso del ridicolo (a Brescia Brunetta ha proposto di rimpatriare i 600.000 immigrati, cento alla settimana: occorrono solo 111 anni, come ha ben spiegato Bazoli).
Qui però è finito il tempo delle chiacchiere. Non si può scherzare col fuoco. Vi ricordate come eravamo messi fino a qualche anno fa? Vogliamo ingranare la retromarcia? Mi appello ai moderati: davvero volete mettere l’Italia in mano a chi l’ha impoverita?
In questi giorni l’odio contro di noi sta raggiungendo punte impressionanti. Sui social gira di tutto, dalle minacce di morte alle infamie più squallide. Addirittura esponenti delle Istituzioni e sindaci di grandi città pubblicano queste foto ovviamente nel silenzio dei media tradizionali. Penso che dobbiamo rispondere con il sorriso e una grinta ancora più forte. Punto su punto. Il PD sarà il primo gruppo parlamentare se tutti noi – nelle prossime ore – andremo alla ricerca degli indecisi, che sono ancora tantissimi.
Io un indeciso l’ho convinto. O meglio: non sono stato io a convincerlo. Ma la sua famiglia lo ha convinto. Perché la differenza potete farla voi, facendovi sentire in casa, sul lavoro, al bar, nelle chat degli amici.
Vi ricordate il primo spot?
Adesso qui potete vedere il finale questo.

Pensaci. Noi stiamo chiedendo il voto puntando al cuore e al cervello, non alla pancia. Pensaci. Noi siamo quelli che hanno la squadra più credibile, il programma più concreto, i risultati più realizzabili.

Tre pensierini.

  • Mi scrive Francesca: “Bene i 100 punti, Matteo. Ma non si vince con quella sfilza di cose fatte. I miei amici neanche vogliono leggerla. Qual è la priorità degli ultimi cinque giorni?” Risposta secca: le famiglie. Nella legislatura appena terminata abbiamo fatto il pieno alle imprese: irap costo del lavoro, ires, incentivi JobsAct, industria 4.0, pir, patent box. Continueremo con altre misure anche in questo settore. Ma la priorità numero uno sarà la famiglia. Abbiamo fatto il pieno alle imprese, facciamo il pieno alle famiglie. Soldi per ogni figlio, carta universale dell’infanzia, sostegno ai genitori sui servizi, piano asili nido e lotta alla povertà educativa, sociale, badanti, non autosufficienza, sanità pubblica. Leggete il programma: sono argomenti di cui non parla nessuno, ma che fanno la differenza. C’è chi propone di tagliare le tasse ai super ricchi, noi proponiamo di tagliare le tasse alle famiglie. Per chi vuole approfondire, ecco le schede elaborate dal nostro team economico.
  • Salvini giura sul Vangelo e con il rosario in mano. “Non giudicate e non sarete giudicati” ci dicono i sacri testi. Ognuno fa come crede. Dico solo che a me quell’immagine stride. Perché portare in campagna elettorale, in quel modo, i simboli della fede mi sembra una strumentalizzazione.So che una parte del mondo cattolico non vuole votarci per le unioni civili: tra di loro ci sono anche miei amici, persone che conosco, persone cui voglio bene e a cui vorrò sempre bene. A loro ripeto: la fede è il valore più importante della mia vita. Ma non arriverò mai a strumentalizzarla su un palco elettorale. E se qualcuno decide di non votarmi per questo, lo rispetterò sempre ma un premier giura sulla Costituzione, non sul Vangelo. Si chiama laicità. Credo che mettere la fiducia sulle unioni civili sia stata una scelta giusta e doverosa, la rifarei domattina. Credo anche che questa legislatura sarà ricordata nel mondo cattolico anche come quella della riforma sul dopo di noi, sul terzo settore, sul reddito di inclusione, sull’autismo, sullo spreco alimentare, sulla difesa dell’ambiente con il Trattato di Parigi e gli ecoreati, sulla lotta al caporalato, sulle assunzioni perché senza lavoro non c’è dignità, sul servizio civile, sulla lotta per salvare le vittime dell’odio religioso come Meriam, sui salvataggi in mare, sulla battaglia contro la pena di morte all’ONU. E su molto altro. Ma se qualcuno – a fronte di tutto questo – vota Salvini perché Salvini giura sul Vangelo e sul rosario, faccia pure; sappia che io non farò a gara, non rilancerò. Non arriverò mai a strumentalizzare ciò che ho di più prezioso nella vita solo per prendere un voto in più.
  • Sulla sicurezza. La destra ha bloccato per anni i contratti del comparto sicurezza. I Cinque Stelle propongono di tagliare gli stipendi delle forze dell’ordine. Noi siamo quelli che propongono diecimila nuove assunzioni, dopo aver sbloccato i contratti e fatto il riordino delle carriere. Le donne e gli uomini che vestono l’uniforme meritano il nostro sostegno, il nostro affetto. Ne parliamo questo pomeriggio al Nazareno con i ministri interessati e alcuni rappresentanti del mondo della sicurezza. Serietà e concretezza, non demagogia: questo è il PD. Sulla sicurezza gli altri hanno tagliato o vogliono tagliare: noi siamo gli unici che hanno investito e continueranno a farlo.

Qui alcune interviste di questi giorni. Graditi come sempre i vostri commenti:

Un sorriso, amici.
Matteo

P.S. Qui la mia app, qui quella del pd, qui i materiali da diffondere, via whatsapp, via email, sui social. Grazie, grazie di cuore per l’aiuto che ci state dando nel diffonderli. Domani uscirà un nuovo report sulla disinformazione e sulle fakenews. Anche per questo è fondamentale il vostro aiuto per combattere le falsità di questa campagna elettorale e per ribadire che la verità e la serietà pagano sempre.