Enews 1001 mercoledì 27 novembre 2024
Buongiorno a tutti.
Ben ritrovati all’appuntamento settimanale con l’ENEWS.
Ho viaggiato molto all’estero in questi giorni per diverse conferenze. Ho peraltro ritrovato alcuni vecchi amici e avversari, da Barack Obama a Boris Johnson. Discussioni accese, e anche molto belle, sul futuro della politica in un tempo molto difficile. La tregua sul fronte libanese può essere finalmente una buona notizia e attendiamo analoghi segnali sia a sud di Israele che in Ucraina.
L’innovazione che ci attende, a cominciare dalla grande tematica dell’intelligenza artificiale, è il filo rosso del dibattito pubblico in tutti i Paesi più avanzati. Come cambierà la sanità? Quali ripercussioni sull’energia? Riusciremo a semplificare la burocrazia e migliorare i trasporti? E quali saranno le implicazioni filosofiche, etiche, esistenziali nella nostra vita quotidiana?
Di questo si discute, ovunque. Quasi ovunque. Perché poi c’è il dibattito politico italiano e sinceramente ascoltare i colleghi parlare con tanta superficialità di immigrazione (mamma mia che figuraccia la Meloni in Albania: qui la mia intervista), politiche economiche, operazioni bancarie lascia interdetti.
In tutto il mondo si parla di intelligenza artificiale, da noi il dibattito è monopolizzato da Salvini e Tajani. Non so quanto è artificiale, sicuramente è poco intelligente. Il dibattito, dico.
Ho provato a dire la mia in una intervista al Corriere della Sera, domenica. La trovate qui e mi piacerebbe tanto parlarne. Anche perché molte delle cose che vi sono contenute sembrano non interessare alla maggioranza. Ad esempio: noi abbiamo la presidenza del G7 e tutti i giorni siamo pieni di gente che dice che con la Meloni abbiamo un ruolo nel mondo. Bene, bravi, bis: ma allora perché nella tregua libanese il ruolo di garante lo hanno avuto Stati Uniti e Francia. Eppure in Libano c’è storicamente una nostra presenza, un ruolo importante della politica – e dell’esercito – del nostro Paese. Abbiamo la presidenza del G7 ma Tajani va bene per la sagra dell’uva di Marino, non per un ruolo di leadership internazionale. Purtroppo.
Salvini invece ha totalmente abbandonato il proprio ruolo di Ministro dei Trasporti. Ed è inspiegabile visti gli innegabili successi: avete visto come funzionano bene i treni, gli aerei, gli spostamenti? Avendo pienamente risolto l’emergenza trasporti Salvini ha deciso di occuparsi di banche e ha detto che se la Germania vuole bloccare l’operazione di Unicredit con Commerzbank è uno scandalo ma se Unicredit invece intende puntare alla BPM, istituto storicamente molto caro alla Lega, allora lui userà il Golden Power. Siamo oltre ogni immaginazione. Questo Governo ha perso il contatto con la realtà. E non ditemi: “eh, ma alla gente non interessano queste tematiche da addetti ai lavori”. Forse avete ragione. Ma è impressionante come questo governo stia esondando. Peggio del Ministro dei Trasporti che vuole bloccare il libero mercato degli istituti di credito solo il sottosegretario alla giustizia Delmastro dice che prova “un’intima gioia” quando i detenuti “non respirano”: ho risposto a questo piccolo uomo sadico e senza dignità in questo video qui. Mi colpisce che nessuno di Forza Italia abbia avvertito il bisogno di prendere le distanze da questa frase disumana e crudele. E poi vengono a parlarci di società liberale e civiltà cristiana. A Firenze si dice: vaiavaia.
A proposito di Firenze: l’11 gennaio alle 11:00 vi attendo al Teatro Cartiere Carrara nella mia città. Vi racconterò alcune novità per il prossimo anno. E alcune idee un po’ folli. Se non c’è follia, del resto, non sono io. Il titolo del nostro incontro? nEXt. È prevista la diretta online per chi non potrà venire. E la pappa col pomodoro per chi invece sarà dei nostri. Perché la pappa col pomodoro? Perché per me sarà un giorno un po’ particolare. Ne parliamo a Firenze.
Sui social trovate qualche aggiornamento.
Invito gli interessati a iscriversi e far girare il canale WhatsApp che è la forma più rapida per far girare le informazioni. Oltre che “i soliti social” da YouTube a Instagram agli altri.
Nel frattempo credo che dovremmo preoccuparci, e molto, dei veri problemi che stanno arrivando – anzi, sono già arrivati – su alcune filiere.
Il primo riguarda l’automotive. Il problema non è cercare di prendere un like parlando male di quello che ha fatto l’avvocato Agnelli. Per carità, ognuno sulla storia si tiene il giudizio che vuole. Il problema è che sta saltando l’intera filiera dell’industria automobilistica non per le scelte dell’Italia degli anni ottanta ma per ciò che ha fatto l’Europa con il Green Deal. Stanno chiudendo intere fabbriche a cominciare dalla Germania, non solo quelle legate a Stellantis. Non è sufficientemente chiaro come rischiamo di mandare a casa interi pezzi di economia in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte. Non ne parla nessuno e chi ne parla lo fa per alimentare la polemica contro la fu Fiat e dintorni. Il passato è passato, purtroppo. A noi interessa il futuro. Personalmente credo che un politico debba fare delle proposte. E per questo al Corriere della Sera ho detto la mia: l’unica soluzione è la costruzione di un campione europeo, con la fusione Stellantis Renault, sotto la guida del Ceo di Renault Luca De Meo.
Il secondo riguarda la moda. Con la crisi a doppia cifra di alcuni brand nel 2023, abbiamo avuto un 2024 di crisi in diversi settori, a cominciare dalla pelletteria e dai prodotti del lusso. Ha detto parole interessanti, qualche giorno fa, il mio amico Andrea Guerra, che adesso guida con Patrizio Bertelli il colosso Prada.
Mi fa ridere chi dice che l’Italia non deve investire sul lusso e pensare alla povera gente. Amici cari, ma se chiudono le aziende del lusso, vanno a casa gli operai e gli artigiani della Toscana e delle Marche, non i ricchi del Medio Oriente o del Sudest asiatico eh!
I ricchi campano lo stesso, eccome se campano. Alcune regioni stanno finalmente iniziando a seguire la crisi ma qui serve una proposta nazionale. Bisogna che il Ministro Urso si svegli dal proprio torpore e metta in campo tutti gli strumenti per rilanciare il settore. Noi abbiamo diverse idee e aspettiamo che il Ministro convochi tutte le forze politiche per parlarne. Io sono stato il primo Presidente del Consiglio a costituire e partecipare personalmente al Tavolo della Moda e ho avuto in Ivan Scalfarotto un validissimo collaboratore. Insieme a Ivan presenteremo al Governo e alle forze sociali e produttive una proposta, tutti insieme. Intanto abbiamo chiesto un incontro al Ministro Urso.
Italia Viva è l’unico partito che sta lanciando un allarme sul settore moda. Occhio, se non ci sbrighiamo il conto lo pagherà – come al solito – la classe media. E non è giusto.
Un sorriso, comunque.
Matteo