Enews 1007 lunedì 30 dicembre 2024
Buona settimana ma soprattutto buon anno a tutti, amici delle Enews.
Entriamo nel 2025 sperando che sia un anno capace di portarci una pace giusta. Il mio augurio per tutti noi è quello di riuscire a gustare la felicità delle piccole cose.
Questa Enews è poco più di un saluto.
In queste ore siamo sui giornali per il mio intervento in dichiarazione di voto sulla legge di bilancio. Ci sono state polemiche perché ho chiamato La Russa “camerata”. L’ho fatto consapevolmente perché anziché richiamare all’ordine i senatori della maggioranza che stavano disturbando il mio intervento ha attaccato me in diretta televisiva. Non si zittisce un senatore dell’opposizione in Parlamento, mai. Neanche quando dice cose contro la Premier o la maggioranza: anzi, soprattutto quando critica il Governo. Questo è il senso della democrazia liberale.
Suggerisco di ascoltare l’intero intervento su YouTube.
Soprattutto la parte in cui critico la Premier che fugge dal Senato ma va in Lapponia per incontrare Babbo Natale.
Su Instagram abbiamo messo alcuni reel.
E oggi sono tornato sull’argomento in questa intervista a La Stampa con Alessandro De Angelis.
La destra sta dicendo che io faccio polemica per la legge contro di me. Voglio essere molto chiaro: io sono pronto a votare domattina una legge che dice che il parlamentare non può fare altri lavori. È una legge che gli altri non vogliono, non io. Ma non accetterò mai il principio per cui se provi a criticare il Governo la maggioranza ti massacra ad personam. Questo è antidemocratico e illiberale.
Penso che sia maturo il tempo per chiudere la fase zen degli ultimi anni. Vi aspetto a Firenze l’11 gennaio al Teatro Cartiere Carrara.
Chi immagina di venire ce lo faccia sapere che dobbiamo preparare la pappa col pomodoro per tutti. Ma al di là della pappa col pomodoro quella sarà l’occasione per rilanciare sulla politica e raccontare come vogliamo vivere il nostro 2025.
Un sorriso, buon anno
Matteo
Ps La nostra amica Cecilia Sala, inviata speciale in tante situazioni di conflitto, è in queste ore in uno dei carceri peggiori al mondo, quello di Evin. Cecilia è una giornalista che i ragazzi della scuola di formazione Meritare l’Europa hanno imparato a conoscere a Ponte di Legno quando io la intervistai proprio sul ruolo del giornalismo in teatri difficili. Oggi non servono parole o dietrologie: serve riportare a casa Cecilia. Ho detto al sottosegretario Mantovano, braccio destro di Giorgia Meloni e autorità delegata per i servizi segreti, che sosteniamo totalmente gli sforzi diplomatici del governo per liberare Cecilia: su queste cose non c’è opposizione ma solo unità totale. E mando un abbraccio doppio alla famiglia di Cecilia, a cominciare da mamma Elisabetta, e a tutti i suoi cari.