Enews 1010 lunedì 20 gennaio 2025
Buongiorno a tutti e buona settimana.
Inizia il secondo mandato di Donald Trump alla Casa Bianca. Molti si lanciano in previsioni sull’operato del Presidente. Io credo che l’unica previsione possibile sia scommettere sulla… imprevedibilità di Trump. Lo abbiamo già visto nel mandato 2017-21: Trump è un pragmatico. Se lo ritiene utile o necessario dialoga persino con la Corea del Nord. Fa quello che ritiene utile senza preoccuparsi molto delle conseguenze geopolitiche o delle tradizioni diplomatiche: il suo stile, che scandalizza tanti, è la sua forza rispetto all’elettorato che lo ha riportato a Washington.
Spero, fortemente spero, che il 2025 segni la fine delle ostilità in Ucraina. Continuiamo a chiedere la pace giusta, sapendo che non è un obiettivo facile da raggiungere e che intanto una tregua sarebbe un buon punto di partenza. Una tregua è per definizione carica di insidie come dimostrato anche nel caso della Terra Santa, ma è un passo necessario e fondamentale. Vedere le tre giovani donne israeliane, Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher sorridere nell’abbraccio delle madri dopo quasi cinquecento giorni di violenze e torture di Hamas allarga il cuore. Ma il cammino è ancora lungo: dobbiamo arrivare al riconoscimento del diritto di esistere di Israele da parte di tutto il mondo arabo e alla creazione dello Stato di Palestina. Il principio due popoli, due stati è l’unica possibilità contro il fanatismo e il terrorismo.
Trump potrebbe dare un’accelerazione alla stabilità geopolitica. Ma potrebbe anche cancellare del tutto l’Europa dal proprio raggio d’azione, specie se i Paesi del Vecchio Continente non accettassero il principio di maggiori investimenti per la difesa. Meloni si è prefissata l’obiettivo di fare da testa di ponte tra USA e Europa, vediamo se ci riuscirà. Si annuncia un quadriennio ricco di stimoli e colpi di scena. Allacciamo le cinture e speriamo che l’Italia e l’Europa giochino un ruolo senza stare solo alla finestra.
Sul resto, rispondo con brevissimi messaggi, quasi tweet.
1. Separazione delle carriere. Noi siamo favorevoli al principio ma pensiamo che non sia scritta bene e facciamo un appello per migliorare il testo al Senato. Se il Parlamento non è fatto solo da schiacciatasti – almeno sulle riforme costituzionali – al Senato proveremo a cambiare il sorteggio per i laici e inserire un passaggio sulla non obbligatorietà dell’azione penale. Ricordiamoci che una riforma Costituzionale ha minimo 4 passaggi, non solo due: questo spiega anche perché chi non condivide del tutto il testo al primo giro fa meglio ad astenersi chiedendo correttivi. Ne ho parlato qui intervenendo in Aula nel question time a Nordio, ma ci torno mercoledì mattina alle 11:00 parlando di nuovo in Senato. Per l’orario preciso seguitemi sul canale WhatsApp
2. Firma anche tu le dimissioni di Salvini. Salvini ha spiegato che i problemi derivano da quelli di prima e ovviamente ha citato me. Una risata galattica lo ha sommerso: ormai tutti sanno che Matteo Salvini è stato a Palazzo Chigi come vice più tempo di quanto ci sia stato io. Per il momento Salvini ha dato la colpa prima a un chiodo, poi ai comunisti, poi al complotto del lucchetto.
Se Salvini vuole sapere chi è responsabile del sabotaggio non cerchi fantasmi, si faccia un selfie. Appena abbiamo iniziato la raccolta firme (qui) prima ci ha attaccato, poi ha detto: adesso basta, vengo io in Parlamento a riferire. La notizia, dunque, è che vuol venire in Parlamento dopo essere scappato dalla Camera la settimana scorsa. Molto bene, è bastata la raccolta firme. Speriamo venga in aereo altrimenti chissà a che ora iniziamo. Nel dubbio continuiamo a far firmare la richiesta di dimissioni, vogliamo arrivare a consegnargli di persona più firme possibile. Ci aiutate a farla girare?
3. Il Centro ha senso se è fuori dal PD. Due interessanti incontri si sono svolti in questo fine settimana a Milano e a Orvieto. Bene che si dialoghi su come caratterizzare in modo riformista il centrosinistra. Ho l’impressione che il PD a guida Schlein faccia fatica a rappresentare il mondo del centro che guarda a sinistra. Faccio un esempio: quelli che dicono che vogliono stare nel PD a tutti i costi che cosa fanno sul referendum sul JobsAct? Come fanno a votare contro la separazione delle carriere, storica battaglia dei garantisti di sinistra? La mia opinione è semplice: Schlein ha dato nuova linfa al PD ma lo ha trasformato in un partito molto più di sinistra rispetto a Veltroni o al sottoscritto. E questo “scopre” il lato più centrista. Insomma: i riformisti devono pensare a un contenitore diverso dal PD se vogliono occupare questo spazio politico. Se invece, del tutto legittimamente, vogliono occupare alcuni posti nelle liste elettorali la prossima volta allora è un altro discorso. Ma a quel punto il centro rischia di occuparlo la Meloni, il che sarebbe quantomeno paradossale. Vi torna? Parliamone presto: [email protected]
Pensierino della sera.
Come noto non sono un fan del Governo. Ma posso dire che sul fatto di insegnare di più il latino io sono d’accordo? Le lingue morte sono in realtà molto più vive che mai. E imparare il latino serve per costruire il futuro. È la stessa cosa che ho detto a Firenze a proposito della storia e che ho ripreso ieri in un tweet parlando di Jan Palach, Craxi, don Sturzo. Il futuro dell’Italia sono i giovani che si impegnano, che studiano, che ci provano. Il futuro dell’Italia è nel MERITO contro l’AMICHETTISMO. Sbaglio? [email protected]
Un sorriso,
Matteo
PS. Abbiamo firmato due interrogazioni parlamentari a Giorgia Meloni. Sono passati sei giorni e non ha avuto tempo di risponderci. La capiamo, ha mille impegni. Spero che abbia tempo in questa settimana, magari in aereo mentre torna dall’inauguration day. È strano perché alle interrogazioni non hanno risposto ma sui temi delle interrogazioni mi hanno attaccato La Verità e Nicola Porro. È un po’ strano che siano sempre dei giornalisti di parte ad attaccarmi per primi. O forse non è così strano visto il rapporto tra Giorgia e il mondo dei suoi sostenitori? Troverete la risposta nel libro “L’INFLUENCER”, qui per preordinarlo su Amazon. Arriva il 18 marzo…