Enews 1011 lunedì 27 gennaio 2025
Buongiorno e buona settimana a tutti.
Spero di trovarvi bene!
È stata una settimana ricca di confronti parlamentari.
· Qui trovate il video del mio intervento sulle comunicazioni di Salvini a proposito dei problemi dei treni. Su Instagram abbiamo superato quota 600.000 views, su Tiktok oltre un milione: sta girando molto. Perché quando tocchiamo argomenti concreti, riusciamo a uscire dalla nostra bolla e incrociamo i cittadini. E tanti commentano in modo finalmente positivo. Anche perché – diciamolo – le dichiarazioni del Ministro sono lunari. Come faccia Salvini a non provare mai vergogna è uno dei grandi misteri della società contemporanea.
· Qui trovate invece un pezzo del passaggio sulla giustizia, in modo particolare il pezzo che riguarda il sottosegretario Delmastro Delle Vedove. Quando andremo a Biella, nelle prossime settimane, torneremo sull’argomento di questo particolarissimo meloniano. Che è uno dei personaggi più inquietanti – per me – dell’intero Governo.
· Il Governo invece non ha risposto sulla vicenda della scarcerazione del libico Almasri. La Meloni aveva detto: darò la caccia ai trafficanti di uomini rincorrendoli per tutto il globo terracqueo. Poi le si è presentato uno allo Juventus Stadium. La Digos ha fatto il proprio dovere e l’ha arrestato, perché le forze dell’ordine sono fatte di persone serie. Il Governo ha deciso di scarcerarlo e prendergli un volo privato per Bengasi perché l’esecutivo non è fatto di persone serie. Qui il video del mio intervento in Aula.
Altri appunti al volo:
1. Dario Franceschini prova a tentare quelli di Forza Italia sul proporzionale. La maggioranza fa quadrato sulla legge elettorale. Noi presenteremo una proposta di legge per ripristinare le preferenze (che sono state cancellate nel 1994 e sono state reintrodotte per un breve periodo solo dall’Italicum poi fatto fuori – sostanzialmente – dal referendum). Meloni ha sempre detto sì alle preferenze. Io dico che cambierà idea.
2. A proposito di cambiare idea, l’Arabia Saudita. Giorgia non è cattiva, è che ci arriva dopo. Ha cambiato idea sulle trivelle, sull’euro, sul JobsAct. Ora anche sull’Arabia Saudita. Io sono ovviamente molto contento: da anni dico che quel Paese sta cambiando, che quel mercato è fondamentale per le nostre aziende, che quella leadership è fondamentale per la pace in Terra Santa e in tutto il mondo. Con soli cinque anni di ritardo Giorgia Meloni ci è arrivata anche lei. Sono felice per le aziende italiane. Lavoriamo tutti insieme per continuare a sviluppare quel mercato e altri mercati perché più business fanno le nostre aziende all’estero, più cresce la ricchezza del Paese. Quanto a me: preferisco essere accusato per avere il coraggio di dire prima le cose che servono all’Italia anziché essere nel gregge di chi non ha mai un guizzo e viaggia con anni di ritardo. Sono fatto così: io dico quello che penso. E se devo essere impopolare perché dico le cose troppo presto, preferisco essere impopolare che populista.
3. Potremmo lanciare un quiz. Se la Meloni ha cambiato idea sull’Arabia, le trivelle, il JobsAct, l’euro indoviniamo quale sarà il prossimo tema su cui cambierà idea. Da qui al 2030 Meloni ci dirà:
a. Che il centro migranti in Albania è una perdita di soldi
b. Che Elon Musk usa sostanze stupefacenti
c. Che la sua squadra di governo è fatta di incapaci.
Chissà a quale delle tre conclusioni arriverà prima. Perché sono vere tutte e tre è ovvio.
Chi di voi vuole divertirsi – o forse arrabbiarsi – sappia che nel libro “L’Influencer” troverete delle chicche su questo modo di procedere di Giorgia Meloni, chicche che nessuno ha mai avuto il coraggio di scrivere. Lo trovate su Amazon, lo troverete dal 18 marzo in tutte le librerie e in tutta Italia.
Oggi si riunisce la cabina di regia di IV e daremo il via libera ai primi seminari annunciati lo scorso 11 gennaio cominciando dal Bastage e dal Terzo Settore. Lavoreremo anche sul referendum per il JobsAct e alle liste per le Regionali.
Pensierino della sera.
Alla giornata della memoria abbiamo dedicato questo post.
Ma permettetemi di mandare un abbraccio speciale, oggi, più forte che mai a Liliana Segre. Quello che lei sta vivendo in queste settimane per le minacce social, per l’odio dei manganellatori del web è orripilante. Dai, Liliana: siamo con te, ti vogliamo bene e ti siamo grati per la straordinaria bellezza della tua dolorosa testimonianza.
Un sorriso,
Matteo