Enews 1017 martedì 25 febbraio 2025

Buongiorno a tutti.
- Politica Estera. Ho partecipato ad alcune conferenze dall’Asia all’America. E tutti ripetono: viviamo “crazy times”, tempi impazziti. A maggior ragione capire la politica estera – senza i provincialismi tipici del dibattito pubblico italiano – è decisivo per capire dove stiamo andando. Cinque anni fa dicevamo di prestare attenzione all’Arabia Saudita e ci prendevano in giro: abbiamo visto oggi che Ryad è uno degli attori geopolitici più importanti al mondo. Tre anni fa chiedevamo un inviato speciale europeo per la guerra Ucraina-Russia e non ci hanno ascoltato: oggi l’Europa sembra fuori dai tavoli di negoziazione. Cinque mesi fa proponevamo gli Stati Uniti d’Europa e ci hanno detto che stavamo esagerando: oggi ci accorgiamo che divisi i singoli paesi europei non hanno futuro. Io penso che i politici non possano vivere di slogan ma debbano avere la forza e l’intelligenza di andare oltre il pensierino scritto dagli uffici burocratici e offrire una visione, per l’oggi e per i prossimi anni. È quello che vogliamo continuare a fare, perché oggi come mai servirebbe una sveglia per l’Italia e per l’Europa.
Partendo da questa premessa si capisce perché:
-  da Gramellini domenica scorsa ho definito Trump un cinico secondo la definizione di Oscar Wilde (“uno che conosce il prezzo di tutto e il valore di niente”). Trump sta facendo una politica estera basata sugli interessi economici, innanzitutto suoi e della sua famiglia e poi degli Stati Uniti. Il modo con il quale si sta rapportando alle Terre Rare dell’Ucraina è impressionante e imbarazzante. Ma è il nuovo stile della Casa Bianca, per i prossimi quattro anni, inutile girarci intorno.

-  Sempre da Gramellini ho parlato della vittoria di Merz, capo della CDU, in Germania. Finalmente abbiamo un leader in Europa che abbia insieme una visione e un futuro. Macron ha poco futuro, Meloni ha poca visione: Merz sarà il vero capo dell’Europa, con buona pace di chi diceva che Meloni sarebbe stata il Ponte con l’America. Credo che purtroppo l’unico ponte la Meloni lo stia costruendo con l’Albania del centro migranti, un ponte pagato caro dai contribuenti a forza di viaggi andata e ritorno. 

-   Sono stato anche da Giletti, ieri sera. Abbiamo ripreso il concetto della clamorosa storia del Paragon, su cui si sta consumando nel silenzio uno dei più grandi scandali della storia repubblicana. Se non riusciamo a fermare chi ha utilizzato in modo illegittimo il software israeliano contro giornalisti, attivisti e forse persino contro un sacerdote, se non ci riusciamo stavolta, la prossima volta faranno peggio. Soprattutto contro i cittadini comuni. Questa battaglia non è contro la Meloni – che scappa dal Parlamento – ma a favore della libertà di quella che i populisti chiamano “la gente normale”. Credetemi: o li fermiamo ora o la prossima volta faranno peggio. È in gioco la libertà dei cittadini, non solo la privacy.

-   A proposito di Giletti, seguite i canali di Italia Viva. Perché tra le tante cose che stiamo facendo c’è un gustoso dibattito tra la nostra Maria Elena Boschi e il generale Vannacci. Un faccia a faccia in cui il generale è uscito malconcio come mai lo avevo visto in TV: voleva essere un duro, Vannacci, ma non ne è uscito benissimo. Capite perché i grandi guru della destra non vogliono fare dibattiti in TV con noi? Quando li fanno, finiscono triturati. Guardare per credere.

- Abbiamo ricevuto le vostre bollette e le vostre email: la situazione sta diventando sempre più insostenibile. Ieri doveva essere la giornata decisiva per tamponare quanto meno la situazione e dare un po’ di respiro alle famiglie più in difficoltà: peccato che il Consiglio dei Ministri sia stato sconvocato perché mancano i soldi.
Trovano soldi per i centri in Albania vuoti, per gli staff di Lollobrigida, per lo stipendio di Brunetta ma non per le bollette degli italiani? Non ci voglio credere e sono certo che la Premier interverrà al più presto.
Noi intanto abbiamo fatto una protesta, seguita da una proposta, come nel nostro stile.

Pensierino della sera.

Ci sono dei leader politici che viste le dichiarazioni di Trump hanno deciso di non fare più accordi di centrosinistra anche a livello locale. Non riesco a capire che cosa c’entrino le elezioni a Genova (forza Silvia Salis, che è una grande atleta, una dirigente del CONI e una cara amica. E che – en passant – non ha niente a che fare con l’altra Salis, eh) o le regionali della Campania con le dichiarazioni di Trump. Noi lavoriamo per un centrosinistra serio e credibile. A Genova come a Napoli come tra due anni alle Politiche. E se qualcuno non ci vuole stare perché Trump dice assurdità sull’Ucraina, beh, auguri. Ma noi vogliamo vincere in Italia, non in Connecticut o in Iowa. E quindi certo che andiamo avanti con il centrosinistra. Chi oggi dice: “mai con il centrosinistra” lo fa per prendere un punto in più nei sondaggi. E alle prossime elezioni sarà con il centrosinistra. Sono influencer, non politici.
 
Un sorriso,
Matteo
 
PS. seguite i social di IV. Il 5 marzo BAstage, il 7 marzo Terzo Settore. Noi siamo quelli che portano avanti idee, mentre gli altri vivono di slogan. E chi può ci dia una mano anche a livello economico, questo il link. Anche 5€, 10€ per noi fanno la differenza. Grazie!