Enews 606, venerdì 13 dicembre 2019

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Enews 606, venerdì 13 dicembre 2019   

Buongiorno a tutti!
Spero che questi ultimi giorni prima del Natale procedano per il meglio.

1. Bye Bye London. Le elezioni britanniche segnano tre concetti chiave.
A) La Brexit ci sarà. Punto. A questo punto: prima possibile, il meglio possibile. E vedremo che succederà in Scozia e non solo.
B) Boris è stato un sindaco molto capace. Per i sindaci della mia generazione, Londra è stato un modello anche amministrativo (qui sono con lui e Bloomberg, qualche anno fa, qualche chilo fa). Poi si è estremizzato dal referendum del 2016. Io scommetto sul fatto che sarà molto più ragionevole come Primo Ministro che come candidato. E punterà a fare di UK una sorta di grande Singapore dal punto di vista finanziario. Per l’Europa è una tragedia ma anche la più grande opportunità. Speriamo che i leader siano all’altezza di questa sfida.
C) La sinistra inglese ha preso una sberla. Hanno massacrato Tony Blair e si sono accorti solo adesso che Corbyn era un disastro. Non si vince radicalizzando a sinistra. E per aiutare la working class non servono libretti rossi e socialismo, ma riforme e crescita. Io credo che nei prossimi anni sarà possibile finalmente riabilitare ciò che ha fatto il New Labour negli anni di Tony Blair. Perché Blair era un leader, Corbyn no. Ha fatto errori? Sì, ma il suo Governo è stato un grande Governo. Quella di Corbyn è stata una pessima opposizione.

2. L’intervento al Senato. Ci sono dei momenti in cui devi prenderti delle responsabilità. In tanti mi hanno suggerito di non parlare del tema finanziamento pubblico ai partiti. Io credo che un leader – per definizione – non possa nascondersi. E allora ieri mi sono alzato in Aula e ho parlato, a voce alta, senza polemica. Qui trovate il mio video. Ringrazio tutti coloro che hanno scritto, che hanno voluto commentare, che hanno fatto sentire sui social il loro sostegno. E per tutti ringrazio Teresa Bellanova che ha lasciato i banchi del Governo per sedersi accanto a me mentre parlavo. Sono questi i gesti che rendono una comunità politica innanzitutto una comunità di donne e uomini uniti da valori e amicizia, da affetto e condivisione. Questa è Italia Viva. Grazie Teresa. E grazie a chi si sta iscrivendo, grazie a chi sta contribuendo economicamente per sopperire allo stop dei grandi finanziatori, dopo le perquisizioni. Qualcuno ha pubblicato il testo del discorso (Il Foglio, Linkiesta): leggetelo e fatemi sapere cosa ne pensate, leggo volentieri i vostri commenti. Inoltre, ieri sono stato anche ospite di Paolo del Debbio, nel suo programma, andato in onda su Rete 4: potete rivedere qui parte del mio intervento. L’indirizzo per inviarmi le vostre riflessioni è sempre: [email protected]

3. La Legge di Bilancio. Vede finalmente la luce la Legge di Bilancio. Ci sono molti aspetti positivi, a cominciare da quelli legati alla famiglia. Rimangono dei problemi da risolvere nei prossimi mesi, a cominciare dalle tasse su plastica e zucchero che noi non vogliamo e contro le quali combatteremo. Il bicchiere è mezzo pieno? Sì, anche perché dobbiamo ricordarci che partivamo dal caos di agosto e dal diktat del Papeete. Intervengo in Aula al Senato in dichiarazione di voto il prossimo lunedì 16 dicembre alle 14. Poi, votato il Bilancio e passato il Natale, potremo finalmente dedicarci a tempo pieno al Piano Shock per i cantieri.


Un sorriso,
Matteo

P.S.: mi colpisce il fatto che in Ungheria con la “Legge Museruola” la nomina di tutti i direttori dei teatri finisce nelle mani di Orban. Passare dalla cultura per mettere in discussione l’idea stessa di democrazia e libertà: questa scelta mi sembra enorme. Ne riparliamo presto...