Enews 684, giovedì 28 gennaio 2021

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Enews 684, martedì 28 gennaio 2021        

Buongiorno agli amici delle ENEWS.    
Questo pomeriggio alle 17.30 saremo al Quirinale per le consultazioni. È un momento difficile e delicato ma sono felice di sentire forte come non mai il vostro supporto

Dopo settimane in cui si sono tentate improbabili soluzioni personali è finalmente venuto il tempo di seguire la Costituzione, di affidarsi al Capo dello Stato e di parlare con il linguaggio della verità davanti al Paese. La verità, non le veline. La politica, non il populismo.

A tutti quelli che chiedono: "Ma proprio adesso dovevate aprire la crisi?", ho risposto ieri in questo video in cui provo a spiegare che stiamo andando a sbattere su economia, vaccini e scuola, ecco perché è questo il momento di cambiare. Sono sette minuti, lo so, lunghissimo per i tempi di oggi. Ma vi chiedo di farlo girare. Siamo totalmente esclusi dalla comunicazione di alcune testate, possiamo contare solo sul TAM TAM.

SE POTETE, FATE GIRARE IL VIDEO, CONDIVIDETELO, È IMPORTANTE.

A proposito di comunicazione, nessuno dice nulla ma siamo davanti a uno scandalo costante. Non lo dico io. Qui un giornalista come Aldo Grasso sulla crisi del Tg1, qui un professore come Riccardo Puglisi sullo strano rapporto Otto e Mezzo - Fatto Quotidiano.

Nel frattempo, prendiamo atto che in Parlamento non c’è più una maggioranza giustizialista, altrimenti oggi il ministro Bonafede avrebbe ottenuto i voti in Senato. E proprio per questo voglio che arrivi un messaggio di vicinanza a Chiara Appendino. La sindaca di Torino, esponente del partito più giustizialista della storia repubblicana, è stata condannata in quanto sindaco per i fatti drammatici di Piazza San Carlo. Le sentenze non si commentano, si rispettano. E ovviamente si attende la Cassazione. Il primo pensiero naturalmente va alle vittime di quella terribile follia durante la finale di Champions. E ai delinquenti che usarono lo spray urticante. Ma voglio anche dire che da ex sindaco sono dispiaciuto. Perché si afferma una responsabilità per i primi cittadini molto difficile da accettare. Era accaduto con Leonardo Domenici a Firenze, con Marta Vincenzi a Genova. Oggi accade con Chiara Appendino. Noi non siamo come i giustizialisti, che usano i processi per regolare i conti della politica. Io voglio dire che mi dispiace, che spero che Chiara Appendino sia assolta in appello, che siamo vicini al dolore della sua famiglia. E non mi interessa il fatto che i grillini non fanno così con noi, preferendo sempre avere due pesi e due misure. Noi restiamo persone civili, anche e soprattutto davanti alle decisioni della magistratura.


Un sorriso,