Enews 748, lunedì 8 novembre 2021

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Vorrei ringraziare tutti e ciascuno per l’abbraccio affettuoso che sto ricevendo in queste ore. La strumentalità degli attacchi che stiamo vivendo è sotto gli occhi di tutti. Non mi colpiscono le parole di chi mi insulta. Al massimo mi stupiscono i silenzi di chi sa che cosa sta succedendo e per viltà o per rancore tace. Leggo sui giornali che sarei “furibondo”. Vorrei rassicurarvi: sono tutto tranne che furibondo. Sono tranquillissimo perché ci sono già passato: vedo ripetersi lo stesso schema del gennaio 2021, quando eravamo sotto attacco perché volevamo mandare a casa Conte. Lo stesso schema, identico. E più o meno gli stessi autori. Notizie false fatte girare sugli stessi circuiti mediatici. L’aggressione è coordinata e quotidiana. Ma io ci sono passato e so come si fa in questi casi. Si sta calmi. Si tirano fuori le carte, perché la verità prima o poi emerge. E si risponde colpo su colpo, in tribunale, sui media, in Parlamento. Io so di non aver commesso nulla di illegale, nulla. Spero che chi mi accusa o mi attacca sui media possa dire lo stesso. Nell’uno e nell’altro caso, non resta che aspettare. Aspettare lavorando per avere giustizia. E aspettare senza consentire alle circostanze esterne di strapparti il sorriso.

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Sabato pomeriggio ho fatto una chiacchierata con duecento ragazzi di quella che chiamo Generazione Ventotene. Obiettivo: organizzare la Leopolda. Allora: si parte venerdì 19, si finisce domenica 21. Il palco ospiterà un vero e proprio studio radiofonico. Ho fatto vedere ai ragazzi questa bellissima clip di Stefano Accorsi in "Radiofreccia". Ho chiesto loro - e lo chiedo ora a tutto il popolo delle Enews - di inviare video sul proprio “credo”. E proposte, idee, suggerimenti. Perché #RadioLeopolda è il modo più bello per ascoltare un’altra Italia. Non l’Italia di chi insulta, di chi odia, di chi aggredisce. Stiamo ricevendo decine di contributi e proposte: chi non si è ancora iscritto, lo faccia qui. Chi vuol darci una mano, clicchi qui. I tavoli ci saranno sabato mattina. Io aprirò i lavori venerdì sera alle 20.30.

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Non avrei mai immaginato vedere i Maneskin aprire un concerto dei Rolling Stones e infiammare una platea entusiasta. Con Mick Jagger che li saluta: "Grazie ragazzi!". Dalle strade di Roma al palcoscenico planetario, la storia di questi artisti è un messaggio di speranza per chi crede ancora nella forza dei sogni. Dopo di che, sorridiamo: gli unici che fanno polemica coi Maneskin in questo periodo sono i Cugini di Campagna. Non ci credete? Tutto vero, guardate qui.




Pensierino della sera. Domani sarò due giorni tra Parigi e Bruxelles, per la collaborazione tra Italia Viva e Renew Europe. Mentre i grillini provano a entrare nei Socialisti seguendo il Pd, noi rinforziamo la casa dei riformisti contro gli opposti populismi. Vi tengo informati.

 

Un sorriso,