Enews 802, lunedì 27 giugno 2022

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È morto Leonardo Del Vecchio. Partendo da zero, ha creato un impero globale, Luxottica, con una storia personale che è per tanti aspetti incredibile e affascinante. L’Italia perde uno dei campioni della sua industria, un uomo che ha creato decine e decine di migliaia di posti di lavoro. Condoglianze alla famiglia e a chi lo ha amato, insieme all’augurio di essere per il futuro all’altezza dei suoi progetti.  

Domani alle 8.30, su Radio Leopolda, parliamo di cose che i profeti del populismo faticano ad approfondire: la siccità e come affrontare l’emergenza idrica. Insieme a Bobo Giachetti, facciamo quattro chiacchiere con Erasmo d’Angelis, Segretario Generale dell'Autorità di bacino distrettuale dell'Italia Centrale. E lanceremo alcune proposte concrete, niente fuffa e slogan.
Sono stato a Rapallo, in un confronto a distanza coi leader degli altri partiti. Quando Salvini ha detto che lui è contro la cultura dei NO, gli ho ricordato cosa diceva cosa diceva quando io volevo far passare lo Sblocca Italia, dal Tap alle trivelle, fino al petrolio in Basilicata.  

Ballottaggi. Crolla l’affluenza e questo impedisce di fare paragoni con le politiche: con l’affluenza al 40% è un film, con l’affluenza media delle politiche al 70% sarà un altro film. Però, bisogna essere intellettualmente onesti: se al primo turno aveva vinto la destra (da Genova a Palermo, da Aquila a Pistoia con qualche eccezione come Padova), al secondo turno è andata meglio la sinistra. Straordinari alcuni risultati: da Verona, dove Damiano Tommasi ha fatto un capolavoro, fino a Parma e Piacenza. La scelta di due candidati seri, come Guerra e Tarasconi, fin dal primo turno ha fatto la differenza. Interessante il dato lombardo: a Monza, dove le primarie sono state vinte da un candidato riformista, Pilotto, il centrosinistra batte il sindaco uscente. A Sesto San Giovanni, dove le primarie sono state vinte da un uomo della sinistra radicale, Michele Foggetta, il centrosinistra ha perso. Ragazzi: poche chiacchiere, si vince al centro. Se si presentano candidati molto caratterizzati sulle estreme, si perde.
Da segnalare alcuni dati civici straordinari, a cominciare da Viterbo, dove Chiara Frontini, appoggiata anche da noi, prima batte il centrodestra al primo turno e poi sconfigge il campo largo (Pd - Cinque Stelle - Azione) al secondo turno, con un distacco molto netto. In molti comuni sopra i 15mila abitanti facciamo la differenza, da Guidonia a Ortona.
Italia Viva ha triplicato i consiglieri comunali dove si è votato e avrà molte presenze anche nelle giunte: nessuno tra i partiti della galassia riformista ha fatto bene quanto noi, sono contento. Ma le politiche, amici cari, sono un’altra cosa. Purtroppo o per fortuna: tutta un’altra cosa.  

Dopo la riunione dei parlamentari, che si terrà nei prossimi giorni a Subiaco, convocheremo gli organi di Italia Viva e una grande assemblea degli amministratori. Attenzione all’appuntamento bellissimo di Ventotene, dal 6 al 9 settembre (qui per iscriversi, fate partecipare i giovani under 35), e alla Leopolda, dal 4 al 6 novembre.  

A Rapallo, dai Giovani di Confindustria, ho risposto alle domande di David Parenzo, qui il video intero. Nel frattempo, sulle questioni de “Il Mostro” la settimana è stata segnata da due addii. Il procuratore capo di Firenze, Creazzo, che volle controfirmare l’avviso di garanzia su Open, ha lasciato Firenze per occuparsi di minori a Reggio Calabria. Chi ha letto il libro sa che è l’uomo delle molestie sessuali su una collega. E di molto altro. Ha lasciato Firenze, non ci mancherà. Ha lasciato anche Salvi, il procuratore generale della Cassazione. Un suo collega ed ex collaboratore, Rosario Russo, ha scritto una nota durissima inviata al Presidente del CSM. In sintesi: sulla vicenda Palamara ci sono stati due pesi e due misure. È esattamente la tesi de "Il Mostro", che domani presentiamo a Sulmona. E che a luglio inizieremo a presentare anche al Sud.




Pensierino della sera. Il G7 tedesco si svolge di nuovo a Elmau come sette anni fa. Buon lavoro ai leader di oggi, a cominciare dal nostro Mario Draghi, alle prese con una grave crisi internazionale. Ma mi viene in mente un pensiero più personale, intimo. Rivedendo questa foto di sette anni fa, ad Elmau, ricordo quella esperienza come bellissima. Ma ciò che davvero manca alla mia vita di oggi non è la sfera pubblica, quanto gli amici che non ci sono più. Quella foto fu catturata dal mitico Tiberio Barchielli. Rivedendo questa immagine, penso che la politica sia bella, certo, ma i rapporti personali e umani che la vita ti regala siano molto più belli. Ciao Tib, ripenso all’occhiolino che mi facesti dopo aver scattato la foto.


Un sorriso, 


P.S. Bello rivedere il Presidente Macron di persona, qui la foto, dopo i mesi della pandemia. Le speranze di un’Europa diversa sono affidate a tanti, ma soprattutto a lui. E a Ventotene parleremo a lungo di Europa, coi protagonisti dell’Europa di domani: vi aspettiamo!