Enews 841, giovedì 10 novembre 2022

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Buona giornata a tutti.
 
Rapida enews, per punti, in risposta alle vostre domande più frequenti di questi giorni.
Segnatamente su: Il Mostro, le elezioni americane, l’immigrazione, le Regionali
 
1.     Il Mostro.
L’edizione de Il Mostro che sarà in libreria dal 22 novembre non è un nuovo libro (edizione economica, 9.90€, qui il link per chi è interessato), ma è l’aggiornamento con 75 pagine nuove. Troverete in queste 75 pagine nuove alcune notizie simpatiche, si fa per dire simpatiche, su: Autogrill, Open, MPS, CSM, intercettazioni, Copasir. E il racconto di come sono andate le cose in questi mesi dalla caduta del governo Draghi alla nascita del governo Meloni.
·      Farà parlare? Molto, credo. Oppure faranno scendere un silenzio di tomba, chissà.
·      Ci saranno presentazioni? Sì. Le prime tre saranno lunedì 21 novembre a Firenze alle 18, martedì 22 novembre a Roma alle 18, mercoledì 23 novembre a Milano alle 18. Queste presentazioni saranno con dei giornalisti. Poi stiamo studiando per l’inverno e la primavera un vero e proprio format teatrale perché questa vicenda de Il Mostro si presta benissimo. Soprattutto dopo le nuove notizie che troverete nel libro che potete ordinare qui.
 
2.     Le elezioni americane.
Difficile fare una sintesi efficace. La metto così: i democratici sono meno forti al Congresso e probabilmente anche al Senato. Ma i repubblicani sono meno forti di quanto si aspettassero di essere. E soprattutto è aperta la partita per il 2024. A mio avviso oggi in campo repubblicano De Santis, governatore della Florida, si è molto rafforzato, anche rispetto a Trump. E in casa democratica sarà interessante vedere le prossime settimane cosa accadrà intorno a Biden. La mia opinione è che i tre fattori che hanno evitato lo tsunami repubblicano sono stati: la questione dei diritti, dopo le sentenze della Corte Suprema; la paura del ritorno di Trump che ha terrorizzato parte del ceto medio anche conservatore; la straordinaria affluenza degli under 30 al voto rispetto al passato. Di questi messaggi si è fatto interprete in modo eccellente Barack Obama nelle ultime ore della campagna. I democratici dunque non hanno vinto le elezioni ma non le hanno perse come da mesi tutti si aspettavano. E questo può cambiare il clima della corsa alla Casa Bianca 2024.
 
3.     L’immigrazione,
Il Governo Meloni deve capire che la campagna elettorale è finita. Stare per una settimana sui media a dire “La pacchia è finita, non possono scendere tutti”, lasciando a bordo delle navi alcune decine di migranti con i fari delle TV puntati addosso mentre tutti i giorni migliaia di migranti entrano in Italia da altre parti era una pura speculazione mediatica. Alla fine, ovviamente, sono scesi tutti. Lo show inutile e crudele è finito, le trasmissioni possono occuparsi di altro, i migranti vengono fatti scendere. A mio giudizio questo è populismo, non politica. Mi piacerebbe una riflessione vera sull’immigrazione. E anche sull’emigrazione, specie di tanti giovani del sud. Mi piacerebbe una discussione su come la cultura salvi l’identità di un popolo dall’anonimato (a proposito: bellissima la scoperta di San Casciano dei Bagni) e di come ci sia bisogno di una riflessione sulla crisi demografica e sugli effetti del climate change (Sharm el-Sheikh segnerà una svolta reale?) sui flussi migratori. Su questi temi io sono pronto a discutere con chiunque. Se il tema invece è lasciare qualche decina di disperati su una nave per consentire al governo di fare spot elettorali quando la campagna elettorale è finita da un mese mi sembra profondamente ingiusto. Io sono per la sicurezza e per la legalità, non per la demagogia e la crudeltà.
Sulle regionali. A chi mi scrive preoccupato o deluso sulla vicenda Letizia Moratti rispondo con questo meraviglioso articolo di Natalia Aspesi. A me sembra ineccepibile e mi riferisco alla sostanza politica non solo alla consueta maestria nello scrivere. Parleremo di questo e di altro il prossimo 4 dicembre 2022 a Milano per l’Assemblea Nazionale di Italia Vivail tempo è galantuomo”. Intanto continuano gli ingressi nella casa comune Italia Viva - Azione. Qui la bella intervista con cui il deputato europeo Giosi Ferrandino comunica di aver abbracciato il progetto Renew Europe.
 
Sul terremoto. A quelli che dicono che c’è stato il terremoto nelle Marche ieri perché sono state autorizzate le estrazioni di gas la settimana prima, dico semplicemente: vergognatevi. C’è un limite alla decenza, voi lo avete superato. Nel frattempo io depositerò in Senato la mia proposta di legge, o, al primo provvedimento utile, un emendamento per il ripristino dell’unità di missione “Italia Sicura” all’interno del progetto Casa Italia.
 
Ci hanno lasciato in questi giorni due personalità molto diverse del mondo dell’impresa e del lavoro ma che voglio ricordare insieme. Giuseppe Bono è stato l’amministratore delegato di Fincantieri ma ne è stato soprattutto l’anima. Ho dei ricordi straordinari della passione con cui in ogni viaggio, in ogni incontro internazionale o con delegazioni straniere, si faceva in quattro per vendere i prodotti Fincantieri. E poi mi diceva: “E con questa Presidente garantiamo anni di lavoro alle nostre maestranze”. Aveva la passione per ciò che faceva e per creare lavoro, non assistenzialismo. Lo ricorderò per sempre per come portammo a casa una straordinaria commessa con il Governo del Qatar, con un suo intervento durante la cena ufficiale a Villa Madama degno di un fuoriclasse. E ricordo con Bono, “boiardo di stato”, un imprenditore della provincia, Amilcare Merlo. Dal nulla aveva creato un colosso straordinario grazie alla sua genialità e alla sua tenacia. Andai a visitarlo, da premier, fedele al mio principio che chi si impegna e crea posti di lavoro merita solo riconoscenza dallo Stato centrale. E si merita che qualcuno dica grazie. Andai da questo giovanotto, allora poco più che ottantenne, e mentre giravamo sul muletto aziendale ho ricevuto una bellissima lezione sulla famiglia, il lavoro, la visione, il coraggio. Non so se Bono e Merlo si conoscessero. Ma so che entrambi mi hanno aiutato – quando ero premier e dopo – a capire che il Paese va avanti solo se ha delle donne e degli uomini coraggiosi che creano opportunità e lavoro, non che chiacchierano e creano il consenso con l’assistenzialismo. Che la terra sia loro lieve, io posso solo salutarli con un grazie.
 
Un sorriso,
Matteo

PS: Pare che il Governo voglia aiutare le società professionistiche di calcio con un emendamento ad hoc per rinviare alcune scadenze fiscali. Io sono un grande amante del calcio ma dico una cosa semplice: siamo impazziti? Diamo un aiuto fiscale solo alle società di calcio magari per consentire di fare il mercato di gennaio con più liquidità? Non scherziamo! Se dobbiamo fare una misura fiscale per le aziende, deve valere per tutti. Soprattutto per le piccole e medie imprese, non per le società di calcio di serie A. O per tutti o per nessuno. Se faranno una norma ad hoc sul calcio, io per primo - tifoso sfegatato - affronterò la rabbia dei tifosi per spiegare perché voto contro senza se e senza ma.