Enews 849, lunedì 28 novembre 2022

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Buongiorno e buona settimana a tutti.
 
 
1.     Giuseppe Conte è un uomo senza vergogna.
La tragedia di Ischia lascia senza fiato. Nelle prime ore ho accuratamente evitato di alimentare la politica preferendo unirmi al coro del cordoglio per le vittime e della gratitudine per i soccorritori. Quando però ieri pomeriggio Giuseppe Conte ha scelto su Rai3 di usare la consueta ipocrisia per difendere le scelte del suo governo, mi sono sentito in dovere di rispondere.
I fatti sono chiari e rimangono scolpiti nella roccia della Gazzetta Ufficiale: nessuna campagna social fatta di fake news può negarli. E i fatti dicono che Giuseppe Conte ha firmato il condono per Ischia, ha abolito l’unità di missione “Italia Sicura” e non ha mandato avanti il progetto “Casa Italia” lanciato con Renzo Piano.
Nessun artificio retorico può negare questa drammatica realtà.
Ci sono gli atti parlamentari a ricordarlo. E la nostra battaglia di allora è nota non solo al popolo delle enews.
Questo un collage dei video contro il condono. Di abusivismo si muore: non lo abbiamo detto, lo abbiamo urlato!
Questo il mio intervento in Aula sulla chiusura dell’unità di missione.
 
Era il tempo in cui il PD faceva battaglie difficili e coraggiose ma giuste. Perché il PD di allora lottava contro l’abusivismo ed era ancora libero dell’incantesimo grillino. Conte non era il punto di riferimento progressista ma il premier che strizzava l’occhio all’abusivismo, con il condono di Ischia e la chiusura dell’unità di missione. E il PD non era la sesta stella.
Il problema non è quello che ha fatto lui allora. Il problema è chi lo giustifica ancora oggi.
Quattro anni fa siamo intervenuti con foga in parlamento per dire “Fermatevi” e non siamo stati ascoltati.
Oggi non chiediamo che Conte ci dia ragione. Ci basta che Conte chieda scusa. E che il PD si svegli dall’incantesimo.
Sbaglio? Vi leggo: [email protected]
 
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2.     Meloni sovranista fa male all’Italia
La legge di bilancio è una legge né carne né pesce. Una legge priva di anima, senza una scelta politica seria. Del resto ci vuole coraggio per lasciare il segno, come potete leggere in questo bell’articolo di Marco Fortis su Huffington Post. Senza coraggio i governi vivacchiano per mantenere il potere, non per cambiare il Paese.
Ovviamente noi continuiamo a dare una mano, senza chiedere nulla in cambio.
Domani Carlo Calenda, con la delegazione del Terzo Polo, andrà a presentare le nostre proposte alla presidente Meloni e al ministro Giorgetti.
Speriamo che ci ascoltino, a cominciare dalla emergenzia sanitaria: serve subito il MES, 37 miliardi di euro che potrebbero cambiare il volto della sanità italiana.
La Meloni non vuole il Mes perché lei è ideologicamente contro l’Europa. Ma la premier non si rende conto che andare contro l’Europa significa oggi indebolire l’Italia, non difenderla.
Lo abbiamo visto sui migranti nello scontro con Macron, lo stiamo vedendo sul MES. E sarà tutto molto più chiaro nel 2024.
Meloni è sovranista, ma il sovranismo fa male all’Italia. Abbiamo bisogno dell’Europa, isolarsi in una solitudine arrogante ci indebolisce ogni giorno di più.
L’alternativa alla Meloni non si costruisce difendendo il reddito di cittadinanza, ma scommettendo su un’altra idea di lavoro, di sanità, di cultura. Di Europa.
 
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3.     Il coraggio della verità
Il Mostro Bis è un successo editoriale. E naturalmente mi fa piacere: qui trovate il link per chi non l’avesse ancora letto.  Ma vi confesso che avrei di gran lunga preferito non scriverlo.
Perché questa non è una fiction, purtroppo. È una realtà che fa male e lascia cicatrici nell’anima.
E vi garantisco che non è piacevole passare tante ore in aule di tribunale per difendersi da accuse talmente evanescenti che è la procura stessa a non riuscire ad andare avanti nei processi. Il processo te lo fanno sui media ma ancora venerdì scorso il PM di Firenze ha chiesto un rinvio di due mesi. Ormai sono passati più di tre anni da quando hanno sequestratoin modo illegittimo peraltro – i i telefonini di miei familiari, amici e conoscenti che nulla avevano a che vedere con l’inchiesta Open. E dopo tutto questo tempo il processo lo fanno solo sui media perché quando arrivano nelle aule del tribunale chiedono il rinvio. Non hanno in mano nulla ma non hanno il coraggio di ammetterlo.
Come se non bastasse il procuratore Luca Turco, quello dell’arresto dei miei genitori e del sequestro illegittimo, mi ha pesantemente criticato fuori dall’aula dando vita a un inedito scontro PM-imputato fuori dal processo. Egli mi contestava il contenuto di una mia intervista a La Stampa (che ovviamente rivendico con forza, eccola qui). E mi chiedeva di ripetere la frase rivolta a lui e ai suoi colleghi: “non mi fido di voi
È una frase che gli ho ribadito in faccia, con la determinazione che potete immaginare. Se qualcuno pensa di intimidirmi non mi conosce. Peraltro Turco mi ha dato ragione perché ha detto: “Lei fa bene a non fidarsi di me”. Mai avuto dubbi in merito.
E ho detto che non solo non mi fido di Luca Turco, ma non mi fido nemmeno di Giuseppe Creazzo, adesso trasferitosi a Reggio Calabria, e di Antonino Nastasi.
Su quest’ultimo nel libro “Il Mostro Bis” ho parlato a lungo a proposito della tragica vicenda senese di David Rossi. Ma a proposito delle indagini senesi, oggi Il Giornale esce con questa circostanziata denuncia che fa male al cuore. Leggere per credere. Se dopo la pubblicazione del libro c’è chi trova la forza finalmente per parlare e denunciare le indagini fatte male, io sono contento perché anche se scrivere Il Mostro è stata una sofferenza, voglio pensare che almeno è servito anche e soprattutto a chi altrimenti non avrebbe mai trovato il coraggio di denunciare.
 
Un sorriso,
Matteo
 
PS: domenica 4 dicembre, city life Milano. Assemblea nazionale di Italia Viva. Parleremo della federazione con Azione e delle nostre iniziative del 2023. Il titolo? Palla al centro. Possono partecipare anche i non delegati. Gradito un piccolo aiuto economico da parte di chi può sostenerci anche con 5, 10€. Grazie!
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