Enews 876 mercoledì 26 aprile 2023

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dona italiaviva

Buongiorno a tutti
 
La settimana parlamentare inizia oggi, dopo le celebrazioni del 25 aprile sulle quali il Presidente Mattarella ha detto tutto quello che andava detto. A nome di tutti. Punto.

Italia Viva continua a crescere, non solo nel numero dei tesserati (a proposito: per chi vuole iscriversi alla nostra comunità, qui c’è il link. Abbiamo raggiunto quota diecimila, ma possiamo e vogliamo fare di più. Chi ci vuole aiutare anche non iscrivendosi con un sostegno anche di 5-10€ può farlo qui). Cresce Italia Viva soprattutto politicamente. Dopo la brutta settimana della rottura del progetto partito unico, infatti, quasi tutti gli esponenti del mondo riformista stanno rilanciando dichiarazioni positive sulla necessità di costruire una lista/coalizione/federazione/soggetto politico che rappresenti Renew Europe in Italia. Se abbiamo a cuore l’ideale di un polo europeo alternativo a sovranisti e populisti non possiamo perdere questa occasione. E noi faremo di tutto per lavorare insieme agli altri con coraggio e umiltà.
 
Questo approccio è un approccio che riscuote interesse. In tutta Italia si stanno iscrivendo a Italia Viva cittadini, consiglieri comunali, dirigenti di altri partiti, amministratori. Oggi ci ha raggiunto il senatore Enrico Borghi che ha annunciato la sua adesione a IV dalle colonne di Repubblica. La sua intervista è molto bella e merita di essere letta nella sua interezza. È infatti una intervista che parla di politica, che spiega il senso di una scelta partendo dalla politica, che rappresenta un inno alla politica.
 
Italia Viva ha una caratteristica simpatica: tutte le volte che i media ci dipingono per finiti, all’angolo, in crisi siamo sempre in grado di stupirli ripartendo più forti di prima. È successo così ormai diverse volte. Quando siamo nati, con l’inchiesta Open. Sulla vicenda Conte/Draghi. Alle ultime politiche. Adesso. Inizio a pensare che chi dice che siamo in crisi, in fin dei conti, ci faccia un favore.
A Napoli, il 10 giugno, decideremo come regolare i congressi che saranno dal basso, liberi e democratici. E partiranno, come detto, a ottobre 2023. La Leopolda invece sarà a marzo 2024.
 

 
Il Riformista è ormai sulla rampa di lancio.
Spero che vi piacerà la grafica ideata da Giovanni Sasso e dagli amici di Proforma.
E spero che troverete interessanti alcune novità. Ad esempio nel paginone centrale tutti i giorni ci sarà un tema su cui discutere. Perché in tempi di slogan e pensieri liquidi avere uno spazio per dialogare, confrontarsi, persino litigare è per noi decisivo. Nelle prossime ore vi racconterò alcune curiosità sulle nostre idee per questa avventura ma già da adesso vi dico che sabato mattina, sabato 29, saremo in diretta sui social dalla redazione mentre costruiremo insieme il numero zero. Per vedere invece il primo numero l’appuntamento è per martedì 2 maggio quando su Rai1 alle 20.30 mostrerò a Bruno Vespa e a tutti voi la prima copia fresca di stampa. Insomma: ci siamo. E grazie a chi sta continuando a scrivere idee per il giornale. Vi leggo sempre volentieri a: [email protected]
 

 
Sono un tifoso della Fiorentina ma non posso accettare che i soldi pubblici vadano a pagare lo stadio di calcio della mia squadra del cuore. Ho detto a Dario Nardella un anno fa quello che pensavo, gliel’ho detto personalmente in tutte le sedi, gliel’ho detto sui giornali.
I soldi del PNRR non dovevano essere messi per lo Stadio. E infatti in Europa ci hanno detto no.
La situazione è questa: ci sono 55 milioni di euro che l’Europa non darà per lo Stadio ma potrebbe dare per le case popolari o per le scuole. Noi abbiamo lanciato con Lella Paita, Francesco Casini e Barbara Felleca un appello a Meloni e Nardella:
-       Lo Stato tolga il vincolo della Sovrintendenza sulle curve, così da permettere di realizzare il progetto Stadio con i fondi privati.
-       Il Comune scelga progetti diversi per il PNRR sia nella parte fondi europei che nella parte finanziamenti del ministero della cultura.
Su questo tema io trovo sconvolgente che in tanti stiano zitti. Siamo gli unici ad avere il coraggio di dire che in fondi PNRR non devono andare allo stadio? Talvolta dicono che sembrimao matti ad andare contro corrente. Ma vi rendete conto che qui andare contro corrente è l’unico modo per salvare la credibilità dell’Italia in Europa e il portafoglio dei contribuenti fiorentini e italiani? Curioso di capire che cosa ne pensiate voi, perché questo non è un fatto fiorentino, è un fatto di credibilità delle Istituzioni: [email protected]
 
Un sorriso,
Matteo