Enews 903 lunedì 11 settembre 2023
La situazione internazionale è molto seria: il G20 a guida indiana ha mostrato come sia difficile trovare un nuovo equilbrio globale in questo mondo frammentato. È il nuovo disordine mondiale che incombe e il 2024 sarà un anno elettorale difficile, dagli Stati Uniti al Regno Unito, non solo in Europa.
Nel frattempo il ceto medio italiano fa sempre più fatica. La benzina, l’inflazione, le spese sanitarie, anche banalmente i libri di testo. E il Governo sembra incapace di affrontare il problema con misure strutturali.
Anche perché non c’è un euro e quelli che c’erano sono stati spesi male con un assumificio privo di visione.
Cambiare le regole europee è fondamentale, come ha spiegato Mario Draghi qualche giorno fa sull’Economist.
Ma è impossibile cambiare le regole attaccando Bruxelles alla cieca e alleandosi coi sovranisti come fa questa destra, a cominciare da Salvini che sul pratone di Pontida ha invitato per domenica Marine Le Pen.
In Europa se vuoi giocare un ruolo devi fare il contrario di quello che stanno facendo Meloni and company.
Dare la sveglia all’Europa diviene dunque il nostro dovere.
L’Europa dell’economia e l’Europa delle Istituzioni: su entrambi i settori bisogna cambiare passo.
E per questo ho detto di essere pronto a candidarmi personalmente anche io, nel territorio del NordOvest.
In un mondo in cui molti politici vivono di tweet e tatticismi, io ci metto la faccia. E il cuore.
Se mi candido è per provare a portare innovazione e cambiamento in Europa.
Perché è in Europa che oggi si affrontano quasi tutti i problemi della nostra quotidianità.
È impressionante sentire il vostro affetto e sapere che la sfida del 9 giugno non sarà la mia sfida ma sarà la sfida di tutti noi.
Grazie a chi sta già offrendo anche una disponibilità economica, anche di pochi euro, (qui per aiutarci con un piccolo contributo) oltre a quella personale.
E grazie ai tantissimi di voi che si sono già fatti avanti per dare una mano come volontari: [email protected]
Il percorso che ci riguarda intanto è questo:
a. Dal 14 al 17 settembre, Festa Nazionale di Italia Viva a Santa Severa (Roma). Il programma definitivo è in arrivo. Intanto vi segnalo la presenza del Ministro Nordio giovedì alle 21. Tra i ministri ci saranno anche Piantedosi, Calderone e Schillaci. Io parlerò domenica alle 11 in contemporanea a Salvini / Le Pen: Santa Severa contro Pontida, due visioni diverse dell’Europa e della politica. Qui per iscriversi agli eventi della festa, qui per prenotarsi al mio intervento.
b. Il 15 ottobre, Congresso Nazionale con election day come richiesto da alcuni dirigenti di IV dopo l’assemblea di Napoli. Ci si potrà iscrivere a Italia Viva entro il 30 settembre (qui il link). Capisco le tensioni di alcuni amici ma dopo quattro anni un congresso democratico è doveroso e irrinunciabile.
c. Dalla settimana dopo il congresso girerò per l’Italia anche grazie all’uscita del nuovo libro – che ho finito di scrivere in queste ore – e che si chiamerà Palla al Centro. Così raccontiamo per bene qual è l’idea di questo mitologico Centro.
d. La Leopolda si terrà, dopo due anni e mezzo di rinvii. Io penso che dire No a questa grande festa della politica solo perché dà noia a qualcuno dei nostri amici o ex amici sarebbe un errore. La Leopolda è il trionfo della partecipazione, spero che saremo in tanti anche l’8, il 9 e il 10 marzo. Qui il link per iscriversi. Il titolo dell’edizione 2024? Liberamente tratto da una poesia ma con forti richiami politici europei. Si chiamerà: Accendere le stelle.
Dopo quattro anni stiamo finalmente facendo i congressi: non possiamo continuare a nominare ministri e deputati senza democrazia interna. Qualche amico che non condivide il percorso di democrazia interna ha annunciato di lasciare Italia Viva.
Mi spiace ma non sarà né il primo né l’ultimo. È fisiologico che qualcuno vada e altri arrivino: nella nostra storia è sempre stato così. Non chiedo riconoscenza per ciò che in tanti hanno ricevuto perché so benissimo che la gratitudine non è una categoria della politica. Chiedo anzi il massimo rispetto per tutte e tutti quelli che se ne sono andati e se ne andranno.
Auguri di tanta felicità e nessuno insulto: questo è il nostro stile. E chiedo di accogliere con entusiasmo i nuovi arrivi.
Dopo le politiche eravamo 14 parlamentari, ora siamo 15. Avevamo 10 consiglieri regionali, oggi sono 15.
Abbiamo raddoppiato gli iscritti. Ci aspetta una sfida bellissima e il tempo come sempre dirà chi ha ragione.
Io mi sono messo a disposizione perché giro per il mondo e vedo quello che stanno facendo gli altri Paesi.
E vedo l’Europa debole e rinunciataria. E vedo l’Italia senza visione, dietro a piccole polemiche.
Inutile fare le conferenze per dire che l’Europa rischia tutto e poi non provare a impegnarsi per cambiare.
Adesso che anche gli avversari hanno capito quanto fosse ingiusto il massacro mediatico e la mostrificazione giudiziaria che ho dovuto subire, adesso posso provare a dare una mano per cambiare l’Europa.
Non voglio perdere, però, nemmeno un minuto di più a discutere di litigi di cortile.
Mi chiedete perché non replico ai quotidiani attacchi di Calenda.
Molto semplice: perché non ho niente di personale contro di lui nemmeno quando mi attacca sul personale o con toni giustizialisti. L’ho voluto Ministro e ambasciatore, sostenuto più volte in passato da Roma a Strasburgo, gli abbiamo dato le firme dopo la rottura con Letta, non abbiamo chiuso le porte nemmeno quando all’improvviso ha interrotto l’esperienza del Terzo Polo. Calenda mi attacchi pure, se pensa che questo lo aiuti per i sondaggi.
Contano i voti del 9 giugno, non i sondaggi: noi continuiamo a essere disponibili per una lista unitaria dei riformisti. Se altri non vorranno, spiegheranno il perché e ci misureremo sul consenso. A viso aperto.
Anche perché chi ha esperienza di campagne elettorali vincenti sa che i voti si ottengono raccontando il sogno e il progetto, non attaccando le persone che ti stanno accanto.
Per me conta solo offrire un progetto credibile europeo, come magnificamente spiegato al vertice di Vienna di Renew Europe, dove si sono invitati gli schieramenti dei singoli Paesi a offrire un’alternativa dal centro alla sinistra radicale e alla destra populista. Proveremo a farlo con il sorriso.
Grazie a chi ci sarà, un abbraccio a chi preferirà stare con altri.
Pensierino della sera. Le immagini del terremoto di Marrakech sono sconvolgenti. Tutti noi siamo tornati con la mente alle devastazioni dei nostri territori, dal Friuli all’Irpinia, dai terremoti del centro Italia al sisma in Emilia- Romagna. Domani su Il Riformista (qui il link al sito) ci saranno due paginate di Erasmo D’Angelis molto interessanti per capire meglio la situazione terremoti. Io nel frattempo continuo a pensare come possa essere devastante vedere la propria vita cambiare dalla felicità alla disperazione in un istante perché un figlio perde la vita all’improvviso per una catastrofe naturale o, come purtroppo accaduto in questo weekend una volta di più, in uno dei troppi incidenti stradali di questo Paese. Se poi pensiamo che oggi è l’11 settembre ritorna lo stesso concetto. Troppo spesso non ci accorgiamo di quanto sia fragile e bellissima la vita: presi da mille questioni quotidiane dimentichiamo di stupirci ogni giorno, di meravigliarci ogni giorno, di sorridere ogni giorno.
Anche per questo,
un sorriso doppio.
Ci vediamo a Santa Severa!
Matteo