Enews 922 mercoledì 15 novembre 2023


Buongiorno a tutti.
 
Recupero l’appuntamento delle enews con qualche giorno di ritardo. E mi scuso.
Chi vuole essere aggiornato costantemente può cliccare qui e restare in contatto – anche attivando le notifiche – via whatsapp (a proposito: abbiamo superato quota 10mila, grazie a tutti). Chi vuole coinvolgere nuove persone per allargare il tam tam, visto il silenzio mediatico che ci riguarda, faccia girare il link.
 
1.    Sinner a Torino
Ci sono naturalmente molte cose più importanti dello sport di cui parlare, ma non possiamo che partire dallo sport. La serata di ieri, infatti, ha mostrato al mondo perché un italiano potrà diventare per la prima volta il numero 1 del mondo nel tennis: Sinner ha sconfitto la bestia nera Djokovic proprio nelle finali ATP di Torino. La strada per Jannik è ancora lunga e sappiamo che gli ultimi passi verso la vetta sono quelli più difficili. Ma che partita straordinaria quella di ieri sera!
Per chi ama il tennis, qui una intervista di Claudia Fusani al Presidente Binaghi sul Riformista weekend. E chissà che finalmente non riusciamo a vincere anche uno slam maschile (l’ultimo femminile, forse lo ricorderete, fu quello di Flavia Pennetta contro Robertina Vinci a New York. Che emozione anche allora!)
 
2.    Grillo in TV
Venendo a cose meno serie: Beppe Grillo. È tornato in TV, si dice con un bel gettone di presenza perché i soldi garantiti dal Movimento Cinque Stelle non bastavano più, ed ha fatto uno show con Fabio Fazio. Ha detto anche cose giuste tipo che lui ha fallito e rovinato l’Italia (una sana autocritica, finalmente) e che quando parla Conte nessuno capisce. Poi però Grillo ha detto una frase che mi sconvolge: “Se il mondo entra nella tua famiglia, te la sfascia la famiglia”.

Io dico: ma con quale faccia Beppe Grillo può dire in TV una cosa del genere dopo essere stato il più grande distruttore di famiglie altrui? Perché Fazio non gli ha chiesto conto di questa contraddizione? Ma non c’è nessuno nel Movimento Cinque Stelle che avverta il bisogno di prendere le distanze dalla violenza verbale e social di questi anni? Ma vi rendete conto che vita di inferno avete fatto passare agli altri?  Capite quanto odio avete seminato? Io mantengo il sorriso e ne “Il Mostro” ho risposto punto punto. Ma cari grillini non avete niente da dire a chi ha perso la speranza, a chi è caduto in depressione, a chi ha dovuto pagare centinaia di migliaia di euro tra avvocati e cure?
 
3.    Israele e la pace
Passiamo alle cose serie: la guerra tra Israele e Hamas. I combattimenti di queste ultime ore sono molto duri. Anche perché ormai si combatte strada per strada a Gaza. Ma la verità sta venendo fuori: Hamas ha preso in ostaggio non solo centinaia di israeliani ma tiene in ostaggio centinaia di migliaia di palestinesi. E li usa come scudi umani. I dirigenti di Hamas hanno ricevuto miliardi in criptovalute e fanno la bella vita negli hotel di lusso. I militanti di Hamas si proteggono (ancora per poco) nei tunnel. E adesso anche gli abitanti di Gaza capiscono che l’unica strada per avere uno Stato e per vivere nella prosperità è distruggere Hamas. Cosa che secondo me avverrà, è solo questione di tempo. E a quel punto Israele dovrà immediatamente lasciare agli arabi riformisti la gestione della ricostruzione, stabilendo relazioni diplomatiche con tutti. Il 7 ottobre i terroristi volevano distruggere la pace dei figli di Abramo. Io so che non è facile, io so che ci sono migliaia di vittime, io so che le immagini che abbiamo visto straziano il cuore. Ma so anche che paradossalmente non siamo mai stati così vicini alla pace dei figli di Abramo. Perché l’unico ostacolo alla pace non è l’arabo, non è l’israeliano: l’unico ostacolo alla pace è il terrorista.
 
4.    La tragedia di Ettore e Indi

Ci sono due storie di bambini, storie molto diverse ma accomunate dal tragico finale.
Ettore è morto a 35 giorni in Veneto. Aveva la SMA la stessa malattia che ha colpito la nostra Lisa Noja. Chi conosce Lisa sa che ci ha insegnato a combattere da sempre in Parlamento, in Consiglio Regionale, sul Riformista, alla Festa di Italia Viva per avere lo screening neonatale. Che cosa è? Se fai l’esame giusto, subito, al momento della nascita, puoi individuare la SMA e guarire completamente il bambino. Se non fai l’esame in tempo la SMA ti frega e ti colpisce per tutta la vita o addirittura ti uccide subito come accaduto al piccolo Ettore. Per questo motivo noi chiediamo da tempo di avere in tutte le regioni lo screening neonatale. E nei prossimi giorni con Lisa torneremo sulla nostra richiesta. Ettore è morto così. Servono risorse sulla sanità, certo. Servono più attenzioni e lo diciamo noi che chiediamo da sempre il Mes sanitario. Ma serve anche sconfiggere la burocrazia e la mancanza di un protocollo nazionale perché in tutta Italia si possa diagnosticare subito la SMA. Qualche mese fa Lisa aveva scritto questo bellissimo articolo, leggetelo, se potete.
Indi invece era una bambina inglese, nata con una malattia gravissima. Come per Charlie sei anni fa, un giudice ha deciso di staccare la spina nonostante che il Bambin Gesù avesse dato la disponibilità a curarla. In Italia è partito il consueto derby ideologico con le accuse ai genitori di essere pasdaran ideologici soltanto perché – a mio avviso, comprensibilmente – cercavano di fare di tutto per salvare la loro piccola.

Dico la mia, in punta di piedi: accettare la morte fa parte della vita. Facile a dirsi, difficile a farsi. Letteralmente impossibile e contro natura per un genitore accettare l’idea della morte del figlio: lo sanno i tanti amici che ricevono le enews e che hanno perso un figlio in un incidente stradale o per una malattia o per un suicidio.

Allora io vi chiedo: ma come si può attaccare dei genitori perché si aggrappano alla speranza? E soprattutto se un ospedale serio come il Bambin Gesù dice: noi possiamo provare a curarla, perché un giudice deve imporre di staccare la spina e di non far morire la bambina a casa? Chi è questo giudice per passare avanti alla disponibilità dei medici di provarci? È vero che il caso di Indi era probabilmente disperato. Ma chi ha il diritto di dire la parola fine? Un giudice, la famiglia, il medico? È il grande tema del fine vita che ritorna. E siccome se toccasse a me vorrei che decidessero i miei cari avendo parlato coi medici, non capisco perché si accusino quei poveri genitori di aver fatto di tutto per provare a salvare la piccola. Le parole più belle per me le ha detto Eugenio Borgna in questa intervista a Repubblica. Leggo volentieri le vostre opinioni perché su questo tema so che ci sono tante divisioni anche tra di noi. E tanti dubbi. Ma discutere di questi temi con umanità ci rende persone migliori: [email protected]
 
A proposito del Riformista che continua a crescere (sabato abbiamo fatto 24 pagine per l’edizione del weekend, tra cui la mitica intervista settimanale di Bobo Giachetti che vi invito a seguire al mattino per la rassegna stampa) vi segnalo


·      L’editoriale di oggi si intitola provocatoriamente “La marcia su Rama” e racconta perché Giorgia Meloni sta fallendo. Aggiungo: purtroppo


·      Il mio lungo racconto con aneddoti su Barack Obama, quindici anni dopo la sua elezione


·      Un articolo sul principio un euro in cultura, un euro in sicurezza.


Chi vuole abbonarsi (100€ l’anno) usi questo link. La singola copia digitale invece costa 1€, quella in edicola 2€. Ricordo che il sabato e la domenica c’è la versione weekend. E sabato 2 dicembre a Napoli arrivano le Giornate del Riformista
 
Un sorriso,
Matteo
 
PS. Lunedì prossimo, 20 novembre, alle 10 del mattino vi prego di collegarvi sui miei social o meglio ancora direttamente su YouTube. Sarà una cosa speciale, che nessun politico italiano fa mai: parleremo di proposte concrete sull’Europa. E lo abbiamo fatto con un video particolare da Maastricht. Noi l’Europa la vogliamo cambiare davvero. Chi vuole aiutare la mia candidatura si iscriva ai volontari qui, chi può dia una mano economica anche con piccoli versamenti cliccando qui e soprattutto collegatevi lunedì 20 novembre. E se potete fate collegare quelli che credono nei valori europei.