Enews 985 martedì 30 luglio 2024

Buongiorno e buona settimana

Vado per punti:


1. Venti di guerra si fanno sempre più minacciosi dalla Terrasanta, dopo che Hezbollah ha ucciso dodici bambini drusi che stavano giocando a calcio in Israele. Il missile di fabbricazione iraniana è piombato metaforicamente anche sui negoziati che si stavano tenendo a Roma tra Qatar, Egitto, Usa e Israele per la tregua a Gaza. Mi auguro che la comunità internazionale faccia di tutto per evitare l’escalation. Ogni volta che ci avviciniamo alla tregua, gli estremisti rilanciano. Ma il mondo ha bisogno della pace dei figli di Abramo. E ha bisogno di leader capaci di costruirla subito. I bambini israeliani e i bambini palestinesi devono far crescere insieme i loro sogni. E la politica deve costruire un’iniziativa di pace duratura centrata sul ruolo delle monarchie arabe riformiste della zona.


2. Negli Stati Uniti è iniziata la vera campagna elettorale tra Donald Trump e Kamala Harris. Sarà una sfida all’ultimo voto, nell’ultima contea dell’ultimo swing state. Nel frattempo per gli appassionati di politica americana segnalo questa chiacchierata di oggi con Francesco Verderami sui rapporti con Joe Biden e con l’amministrazione americana. Il link è qui, la trovate anche sul canale WhatsApp (che è il modo migliore per tenersi in contatto) e leggo i vostri commenti: [email protected].


3. La raccolta firme per il referendum sull’autonomia differenziata sta volando. E ribadisco quello che ho detto un paio di Enews fa: se questo referendum fa il quorum, per il Governo si mette male davvero. E le elezioni anticipate potrebbero non essere un tabù. Lo ha detto meglio di me Massimo Cacciari in una intervista a Fabrizio Roncone (in cui peraltro Cacciari mi definisce “pazzo sublime”, cosa che mi fa molto sorridere) e lo scrive oggi La Stampa con Nicolò Caratelli. Voglio ringraziare quei dirigenti di Italia Viva che stanno facendo i banchetti nelle loro province per raggiungere velocemente il quorum: grazie, grazie, grazie! L’8 agosto faremo una giornata tutta di Italia Viva per raccogliere firme. In spiaggia, in montagna, in città. Tutti gli iscritti e amministratori di Italia Viva organizzeranno una giornata di mobilitazione straordinaria che sarà seguita in diretta su Radio Leopolda. L’obiettivo è dare il rush finale alla raccolta di firme.


4. Attività parlamentare. In settimana discutiamo di protezione civile, unità di missione e quant’altro. Ma vi segnalo che Il Foglio ha pubblicato il mio articolo sulla siccità, per il quale ringrazio Erasmo d’Angelis che mi ha aiutato nel recupero dei dati. La sintesi è semplice: in Italia l’acqua c’è ma la sprechiamo per colpa della cattiva politica e della burocrazia. Trovate qui l’articolo. A me sembra assurdo: abbiamo l’acqua, la sprechiamo, soffriamo di siccità. Siamo gli unici a parlarne in modo concreto, però. In settimana si vota anche sul decreto carceri e ringrazio i parlamentari che si stanno impegnando su questo tema a cominciare da Bobo Giachetti alla Camera e Ivan Scalfarotto al Senato.


5. Giustizia e garantismo. Ho scritto una lettera a Il Tempo partendo dalla questione Toti per parlare di giustizia. A quelli che mi criticano dicendo che a sinistra ci sono i giustizialisti rispondo dicendo che è vero, i giustizialisti ci sono a sinistra, eccome se ci sono. Chi come me ha provato il dolore del giustizialismo sulla sua pelle sa quanto male fa la mancanza di garantismo. Ma sa anche che anche la destra spesso è stata ed è giustizialista. Leggete qui il mio articolo per averne prova. 

 

6. Apertura al centrosinistra. Molti commentatori stanno riflettendo sull’apertura che abbiamo fatto nei giorni scorsi. Oggi Stefano Folli (qui link) e ieri Ezio Mauro nei loro editoriali su Repubblica, il giorno prima Tommaso Labate (link) oltre al già citato Roncone. Sono in tanti a scrivere sulla nostra scelta di campo che è destinata a incidere al di là dei voti e dei sondaggi come spiegava ieri Augusto Minzolini qui. Io ripeto quello che ho già detto: la nostra scelta di campo incide in profondità sulla vita politica del Paese. Ora dobbiamo attrezzarci per fare un confronto programmatico a tutto campo con la coalizione. E non sarà semplice portare le nostre idee con persone che su tante cose la pensano in modo diverso. Ma le coalizioni si fanno tra persone che non la pensano allo stesso modo. E stiamo lavorando a una squadra sul programma che sia una squadra di prim’ordine. Nei prossimi giorni spero di darvi qualche buona notizia.

 

7. Dibattito interno. Dentro Italia Viva ci sono anche persone che non condividono la scelta di stare nel centrosinistra. È assolutamente legittimo che ci siano opinioni diverse. Come è legittimo che qualcuno guardi a un accordo con Azione, altri a Forza Italia, altri a un Terzo polo autonomo. Sono tutte posizioni rispettabilissime. Chi è stato eletto per guidare il partito ha il dovere di farlo. Chi non è d’accordo ha tutto il diritto di farsi sentire in tutte le sedi, a cominciare dall’Assemblea Nazionale di settembre. L’Assemblea è anche la sede istituzionale nella quale chiedere il congresso. Chi si vuole tesserare a Italia Viva può usare questo link.
Io sono abituato a prendermi le mie responsabilità: l’ho fatto dopo il Papeete, l’ho fatto prima di Draghi, l’ho fatto per il Quirinale. L’ho fatto candidandomi e prendendo 210.000 voti mentre altri hanno rifiutato di correre personalmente.
Lo faccio anche stavolta sapendo che stare con il centrosinistra ci impone una scelta difficile. Ma il Terzo polo non c’è più, per responsabilità chiarissime. E dunque o si sta con Salvini e Meloni o si costruisce un centrosinistra vincente. Io non ho dubbi sulla scelta.
 
Pensierino della sera.

Le Olimpiadi mi allargano il cuore, sempre. Al di là del rimpianto (come sarebbe stato bello ospitare questa edizione a Roma e non a Parigi), al di là delle polemiche sui risultati (ieri sulla scherma abbiamo subito un furto grande come una casa), al di là delle medaglie d’oro (il nuoto quest’anno è partito fortissimo, viva l’Italia), è l’idea stessa delle Olimpiadi che mi lascia senza parole e che mi affascina. Delle tante storie quella che più mi ha commosso è la storia di Nathalie Moellhausen: malata di tumore, ha comunque lottato in pedana. Contro l’avversaria, contro il tumore, forse anche contro le proprie paure. È stato un messaggio bellissimo per milioni di persone che in tutto il mondo combattono contro il cancro. Ed è stato un messaggio di umanità e di sportività strepitoso. Le Olimpiadi sono anche questo, le Olimpiadi sono soprattutto questo.
 
Un sorriso,
Matteo

Ps. Ciò che sta avvenendo in Venezuela è profondamente ingiusto. E triste. Un Paese così bello e ricco di tutto condannato alla povertà da una classe dirigente che non rispetta la democrazia, che non rispetta la libertà. Mi spiace notare che ci sia anche in Europa chi difende la dittatura mentre Maduro affama la sua gente rendendo povera una popolazione che potrebbe essere tra le più benestanti del mondo. Quanta amarezza.

Pps. Chiederemo a Giorgia Meloni di riferire in Aula sul suo viaggio in Cina. Del resto dieci anni fa scriveva così. Cambiato idea?