Enews 996 mercoledì 9 ottobre 2024

Buongiorno e buona settimana.
Sono giorni di grande tensione internazionale.
Mi spiace molto che prima del vertice sull’Ucraina a Ramstein ci sia un incontro tra USA, Germania, Francia e UK senza l’Italia.
Fare un incontro con la Casa Bianca dei Paesi europei del G7 senza l’Italia (che pure quest’anno è presidente del G7 anche se molti non se ne sono accorti) è un grave errore della diplomazia italiana. Suggerisco alla Presidente Meloni di attaccarsi al telefono e farsi invitare a quest’evento, cui forse non veniamo chiamati per la posizione altalenante che abbiamo in politica estera. Cara Giorgia, sei la Presidente del G7: passa meno tempo a cercare le talpe nelle chat di WhatsApp di Fratelli d’Italia e fai il tuo lavoro senza far isolare l’Italia.
Nel centrosinistra le piccole polemiche indigene sporcano di fango anche la nostra attività, purtroppo.
Eppure mai come in questi giorni noi rivendichiamo la nostra diversità: mentre tutti litigano sul niente, noi proviamo a investire sulla nuova generazione.
Già, a differenza di tutti gli altri – e nel silenzio di molti media – venerdì sabato e domenica accoglieremo 500 ragazze e ragazzi a Gaeta.
Noi crediamo nella politica e lottiamo contro tutte le forme di qualunquismo e populismo.
Se avete voglia di dare una mano alla scuola, qui c’è un link per lasciare un piccolo contributo: anche versamenti da 5€/10€ fanno la differenza, grazie.
Qui c’è la prima lettera di convocazione che ho mandato questa mattina.
Se guardate le prime dieci lezioni che abbiamo inserito nella lettera, vi rendete conto che per i ragazzi questa esperienza resterà tatuata sulla pelle.
Se qualcuno vuole aggregarsi last minute, abbiamo inserito il numero cellulare di Luca così che possiate scrivergli direttamente.
 
Gli altri mettono veti, noi organizziamo scuole di formazione politica. Gli altri vivono la politica come rancore personale, noi come scommessa sui giovani.
 
Piccoli pensieri.

-   Oggi al Senato si discute il PSB, una sorta di documento di visione per i prossimi anni. Ho letto quel testo e l’ho trovato imbarazzante. Farò un intervento in Aula oggi verso le 13.30 e racconterò perché noi abbiamo un’altra visione del futuro di questo meraviglioso Paese. Racconteremo l’idea di un’Italia diversa da questo governo degli influencer.

-   Sempre in Aula domani alle 15 interrogo il neo Ministro Giuli sulla vicenda di Ales e delle strane relazioni del management scelto da Sangiuliano. Si fa per dire management eh. E si fa per dire anche “scelto da Sangiuliano”, perché sotto questa vicenda c’è molto più di quanto la destra vorrebbe far credere.

-   La scelta dell’opposizione di non partecipare al voto del giudice costituzionale ha permesso di mostrare l’arroganza della maggioranza: hanno cercato di fare un blitz. La Costituzione dice che certe figure vanno elette assieme, non facendo blitz che si traducono in figure meschine come accaduto ieri. Quando le opposizioni sono unite, il Governo va sotto: ecco perché qualcuno che si dichiara di centrosinistra dovrebbe imparare la lezione. La strategia di stare fuori dall’Aula stavolta ha pagato perché al di là del risultato ha mostrato che il metodo dell’arroganza non funziona. Una proposta alla maggioranza: riunitevi. Date una terna di nomi di qualità all’opposizione. E votiamo insieme i giudici della Consulta. Fatelo se non volete perdere anche la prossima chiama. E la prossima faccia.

-   E tuttavia non aiuta la costruzione di una vera alternativa la scelta della sinistra di rilanciare come prima proposta la patrimoniale riprendendo lo slogan di Rifondazione Comunista: “Anche i ricchi piangano”. In un Paese normale, la priorità non è far piangere i ricchi, come facendo dell’invidia l’unico metro di azione in politica. No. La vera priorità è aiutare i poveri, i più deboli. Bisogna far ridere il ceto medio, non far piangere i ricchi. Noi non vogliamo alzare le tasse a chi ha di più, vogliamo abbassare le tasse a chi ha di meno. Lo abbiamo fatto durante gli anni del Governo, continuiamo a proporlo dall’opposizione. Anche perché se fai una mega patrimoniale in Italia senza tagliare la spesa, chi ha i soldi se ne va e il ceto medio paga il conto.

- Vajont. Ogni nove ottobre, ogni volta che vado a sciare, ogni volta che penso alla follia dell’uomo mi viene in mente la strage del Vajont. Quando partii per il giro in camper delle primarie 2012 il Vajont fu la prima tappa dopo Verona: per dire e ribadire che l’Italia ha bisogno di progettare la sicurezza del territorio in modo diverso rispetto al passato. Ancora oggi si muore per la cattiva gestione del territorio, anche se naturalmente le dimensioni di quella tragedia furono così enormi da non essere paragonabili con nulla di quello che è successo dopo. Ma il principio di proteggere di più e meglio il nostro territorio e fare infrastrutture intelligenti è sempre una priorità del nostro Paese. Priorità purtroppo spesso sottovalutata. 


Pensierino della sera

Mancano 25 giorni alle elezioni americane. Ne parleremo molto alla scuola di Gaeta. Si giocherà tutto all’ultimo voto, tutto nell’ultima contea dell’ultimo stato in bilico. Io credo che non saranno decisive le posizioni sulla guerra, sulla politica estera, sulla crisi della democrazia. Questi temi storicamente interessano poco all’elettorato americano. Il cittadino del midwest che è il vero arbitro della sfida alla Casa Bianca, e quindi del destino del mondo, pensa più al costo della vita, alla sicurezza, alla quotidianità. Per questo ritengo che la partita sia totalmente aperta. I sondaggi mostrano un aumento del numero delle persone che vogliono votare Kamala Harris – e come sapete io ne sono contento – ma questo aumento è per il 90% in zone come la California o New York dove, banalmente, non serve. Perché non serve? Perché il meccanismo delle elezioni americane non è basato sul voto assoluto, cioè sul numero delle preferenze totali raccolte dai candidati presidenti, ma sui grandi elettori e quindi conta chi arriva primo nei singoli stati. Per Trump è sceso in campo, saltellando, Elon Musk. Per Harris c’è attesa per il rally elettorale di Barack Obama. Sarà una sfida all’ultimo voto. Ma il paradosso è che quello che accadrà in una piccola contea dell’Ohio determinerà il futuro dell’Ucraina o del Libano...
 
Un sorriso,
Matteo
 
PS. Sono stato a Live In di Sky TG24 a Roma insieme ai ragazzi di scuole e università. Questo il video su YouTube del mio intervento. Per restare in contatto vi ricordo il canale WhatsApp che è lo strumento più veloce per passare informazioni. Di nuovo, buona giornata.